Fusione tra Equitalia e Agenzia delle Entrate, troppe criticità

L’unione di Equitalia con Agenzia delle Entrate è avvenuta creando diverse criticità dal punto di vista procedurale e di lavoro

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L’interrogazione parlamentare dell’on.le Rizzetto pone in evidenza l’inadeguatezza del potere legislativo infatti la fusione Equitalia Riscossione, ente pubblico economico, con l’Agenzia delle Entrate ente pubblico non economico presenta innumerevoli criticità al punto che la Corte dei Conti ha rinviato il decreto di nomina al Mef con dei fondati rilievi.

Sconvolgente è lo scenario tra gli addetti ai lavori in considerazione della diversa posizione giuridico-economica contratto di lavoro privato per Equitalia, pubblico per l’Agenzia delle Entrate: il caos è totale, il malcontento giustamente ha raggiunto i limiti di sopportabilità, partendo da questi presupposti il governo intende parlare di lotta alla evasione sembra quasi una follia.

Riportiamo di seguito il testo dell’ Interrogazione a risposta in commissione 5-11834 presentato da RIZZETTO Walter – Mercoledì 12 luglio 2017, seduta n. 832

“RIZZETTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – …

è noto che a riscuotere le tasse degli italiani non sarà più Equitalia bensì l’Aer, ossia Agenzia delle entrate-riscossione. Il nuovo direttore di Aer è Ernesto Maria Ruffini, ossia lo stesso soggetto che, fino ad oggi, ha diretto Equitalia. Ma ciò che allarma è che Ruffini è stato nominato a dirigere anche l’Agenzia delle entrate; pertanto, siccome Aer è un ente sottoposto alla vigilanza dell’Agenzia delle entrate, come stabilisce il decreto fiscale che l’ha istituita, ne consegue che controllato e controllore sono la stessa persona. Il che appare evidentemente di dubbia legittimità e dà luogo ad un sistema oltremodo distorto;
nello statuto di Aer si legge che «I rapporti con l’Agenzia delle entrate per la condivisione delle banche dati sui contribuenti» sono regolati con accordi tra le parti, sicché sarà sempre Ruffini a concludere contratti con sé stesso, da un lato «firmando le richieste» in qualità di direttore di Aer, dall’altro dando le autorizzazioni in qualità di direttore dell’Agenzia delle entrate;

altro aspetto inquietante di questo passaggio riguarda invece il personale, che è lo stesso che prima era stato assunto in Equitalia a chiamata diretta – come sempre avviene nelle società private – e che ora transita in un ente pubblico, quale è Aer, senza un concorso che invece, per Costituzione, è necessario per l’accesso alle cariche pubbliche. Sul punto, non è solo una questione di controllo sulle competenze, ma anche di rispetto per quelle migliaia di giovani che stanno aspettando da anni un bando nel settore;
si delineano, due ulteriori tipi di problemi: il primo è quello di nomine presumibilmente illegittime perché in contrasto con la Costituzione, ossia con l’obbligo di un concorso, che, nel futuro, qualche giudice potrebbe dichiarare incostituzionali con conseguente invalidità di tutte le cartelle firmate da queste persone;

il secondo problema è quello dei mandati processuali: infatti, Aer si costituirà in tutti i ricorsi intentati sinora contro Equitalia e a firmare il mandato agli avvocati sarà personale divenuto dirigente di un ente pubblico senza una nomina valida, senza concorso; pertanto, le procure processuali sarebbero illegittime e così anche la costituzione in giudizio di Aer. Tra l’altro, se il fisco perde la causa a pagare sono sempre i contribuenti;
ulteriore paradosso è che passando da un soggetto privato a un ente pubblico non vi sarebbe più ragione di mantenere in vita l’aggio, ossia la percentuale sulla riscossione riconosciuta prima ad Equitalia per la sua attività; invece, questa è l’unica cosa che è rimasta come era prima;

tali irregolarità si vanno ad inserire nell’ambito del sistema della macchina fiscale, già danneggiato dalle note nomine illegittime per l’esercizio delle funzioni dirigenziali;
inoltre, si evidenzia l’inopportunità di regolare i rapporti tra Aer e Agenzia delle entrate come esposto, considerando le diverse prerogative dei due enti. Si pensi che trattandosi di un ente che gravita nell’area dell’amministrazione finanziaria, l’Aer acquisirà una serie di attribuzioni tipiche dell’Agenzia delle entrate, come l’accesso alle banche dati sui rapporti di lavoro, sulle pensioni e sui conti correnti. Il tutto per colpire immediatamente redditi e beni da pignorare dei cittadini –:

quali iniziative di competenza intendano assumere per porre rimedio ai profili di dubbia legittimità esposti in premessa conseguenti alla costituzione di Aer e alla nomina di Ruffini come direttore dell’Agenzia delle entrate, nomina peraltro già oggetto di rilievi da parte della Corte dei conti. (5-11834)”.

Pietro Paolo Boiano

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