Esodati, nuove proposte alla Camera: verso allargamento della platea

Redazione 15/07/13
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Esodati, all’orizzonte si profila una nuova salvaguardia? E’ quanto sembra dalle ultime proposte arrivate alla Commissione Lavoro della Camera, addirittura tre, che portano le firme di Titti Di Salvo, di Sinistra, Ecologia e Libertà, mentre altre due sono promosse da Giorgio Airaudo (sempre Sel) e l’altra da Irene Tinagli di Scelta civica.

Dunque, mentre il governo resta pressoché inoperoso sul fronte dei non salvaguardati, il Parlamento cerca di riaprire la partita, che vede, al momento, circa 130mila ex lavoratori non tutelati riammessi al trattamento pensionistico, anche se, in realtà, non arrivano a 15mila coloro che hanno già ricevuto una pensione vera e propria.

Il premier Enrico Letta e il ministro Giovannini dopo di lui, erano stati espliciti: quella degli esodati resta una delle assolute priorità del Paese, assieme al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e la riduzione dei costi della politica.

Se, sui debiti della PA sono stati sbloccati 40 miliardi di euro per fare fronte agli oltre 90 ancora lasciati scoperti alle imprese e, riguardo ai costi delle istituzioni, è stato da subito abolito il doppio stipendio ai ministri già eletti in Parlamento, nei confronti degli esodati ancora nulla si è mosso.

Per il prossimo settembre, il ministro del Lavoro ha promesso una ridefinizione dei criteri per accedere alla pensione che avrebbe, nei propositi, anche il rientro di nuovi esodati, ma al momento, nessuna proposta è arrivata sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Dunque, sono direttamente i deputati a tentare di muovere le acque, mentre oltre 200mila esodati aspettano ancora di essere reintrodotti all’interno del sistema del welfare, dopo il caos generato dalla riforma Fornero. E le proposte in esame, alla Camera, sono già otto nel complesso.

Secondo quanto trapela da Montecitorio, però, a mancare sono le finanze per assicurare a tutti gli esodati scaturiti dalla riforma Fornero un ritorno nell’alveo delle pensioni, così la presenza delle proposte in Parlamento non garantisce di per sé un allargamento della platea dei salvaguardati.

L’ipotesi più probabile è che le varie proposte sul tavolo della Commissione finiscano per convergere e per allargare, ma senza esagerazioni, di nuovo gli interessati di salvaguardia. Tutto ciò, però, potrebbe accadere a fine estate e, dunque, in contemporanea all’annunciata riforma delle pensioni: settembre si annuncia un mese caldissimo per il welfare.

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