Il cambiamento principale riguarda il cittadino: in tantissime regioni (ma non in tutte, e questo va tenuto presente) sarà infatti compito suo attivarsi per regolarizzare la propria posizione ed evitare di restare tagliati fuori dal meccanismo di esenzione fino ad ora in atto.
Siccome nelle ultime ore, soprattutto sui social network, imperversano le domande e gli allarmismi, cerchiamo di fare chiarezza sull’esenzione del ticket sanitario. Il ticket sanitario è stato introdotto in Italia nel 1989 ed è una forma di compartecipazione dei cittadini al costo delle prestazioni sanitarie.
La legge di riferimento è la n. 537 del 1993, che negli anni ha subito modifiche e integrazioni in materia di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria ed esenzioni varie.
I ticket sanitari attualmente vanno a coprire tre distinti ambiti di prestazioni: l’assistenza farmaceutica; le prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale; le prestazioni di pronto soccorso. La compartecipazione dei cittadini alle spese tramite ticket nacque dall’esigenza di disincentivare l’eccessivo ricorso a queste prestazioni. Che, se fossero state del tutto gratuite, avrebbero invogliato il cittadino a ricorrervi spesso e volentieri.
Ticket sanitario: le categorie esenti
L’esenzione dal ticket sanitario riguarda tutte quelle categorie che vivono in condizioni economiche, sociali o di salute particolarmente disagiate: in linea di massima ad avere diritto all’esenzione o al pagamento in forma ridotta del ticket sono:
- I bambini al di sotto di una certa età ed inseriti in un nucleo familiare con reddito entro una determinata soglia.
- Gli anziani oltre i 65 anni inseriti in un nucleo familiare con reddito entro una determinata soglia.
- I titolari di assegni sociali.
- I titolari di pensioni minime oltre i 60 anni.
- I disoccupati iscritti nelle liste di collocamento.
- Portatori di patologie croniche, malattie rare, invalidi.
Nello specifico sono le singole regioni, in quanto competenti in materia sanità, a stabilire nel dettaglio la tipologia avente diritto ad esenzioni o sconti e la modalità.
Esenzione ticket sanitario fino al 30 giugno 2014
Per ottenere l’esenzione totale o parziale dal ticket sanitario per motivi di reddito, fino a ieri (o meglio: fino al 30 giugno 2014) era necessaria una autocertificazione al momento della prenotazione o l’attestazione del medico prescrittore (medico di famiglia) che possiede la lista degli esenti.
Si trattava quindi di sottoscrivere una dichiarazione sul retro della ricetta ed era poi compito dell’Asl andare a controllare e scovare eventuali violazioni. In alternativa era anche possibile presentare l’intera documentazione all’ufficio competente dell’Asl ottenendo il rilascio di una tessera di esenzione con validità limitata nel tempo. Attualmente qualora un assistito ritenga di avere tutti i requisiti per l’esenzione al ticket per reddito ma non compaia nella lista, può rivolgersi alla propria ASL di appartenenza.
Esenzione ticket sanitario dal 1 luglio 2014
L’autocertificazione non sarà più valida e le famiglie rientranti nelle fasce di reddito più basse dovranno, entro il 30 giugno 2014, regolarizzare la propria posizione rispetto al sistema Tessera Sanitaria se la posizione risulterà non essere quella ritenuta idonea. Chi non adempirà a questo passaggio verrà automaticamente assegnato alla fascia più alta.
Quindi, ricapitolando, il cittadino che vuole certificare il proprio diritto all’esenzione totale o parziale dal ticket sanitario deve provvedere all’autocertificazione del reddito per andare ad attestare l’effettivo diritto all’esenzione, totale o parziale che sia:
L’operazione può essere svolta presso gli sportelli Cup delle Asl/Usl o tramite posta elettronica certificata e Fax dell’azienda sanitaria del territorio. La fascia di appartenenza sarà attribuita direttamente dal ministero delle Finanze sulla base della dichiarazione dei redditi. Questa fascia di appartenenza apparirà sempre automaticamente sulla ricetta e non sarà possibile modificarla, ne da parte del medico ne da parte del paziente.
Chi non procederà in questa maniera sarà iscritto, dal 1 luglio, nella fascia più alta e di conseguenza andrà a perdere eventuali benefici in termini di esenzioni che prima gli spettavano.
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