Tre i programmi elettorali presentati per il collegio nazionale:
- Amministrare giustizia, che candida presidente e segretario uscenti, rispettivamente Giampiero Lo Presti e Roberto Valenti.
- Dialo-GA
- Rinnovamento
Dei tre, il programma più completo e corposo è sicuramente il primo, “Amministrare giustizia”, che si pone obiettivi di lungo e di breve-medio periodo. Tra le proposte: miglior organizzazione del lavoro, garanzia assoluta della terzietà e indipendenza interna, sollecitazioni per dotazioni informatiche, informatizzazione del processo e banche dati, revisione della retribuzione, quadro generale degli incarichi interni. Nel programma troviamo anche accenni a riforme Costituzionali della Magistratura, alla formazione e “protezione sociale” dei magistrati iscritti e infine uno sguardo all’europa.
Interessante, il programma riguardo gli Incarichi extra istituzionali che prevede:
- una rigorosa applicazione dei criteri del d.p.r. 418/93, anche in maniera critica rispetto alle attuali interpretazioni del Consiglio di Presidenza
- Piena valorizzazione, in particolare, del principio di ROTAZIONE,
- Preclusione degli incarichi governativi ripetuti e reiterati in capo al medesimo magistrato,
- Gli incarichi di capo di gabinetto o capo ufficio legislativo, come gli altri incarichi apicali e semi apicali potranno essere svolti, secondo la legge Severino, soltanto in posizione di fuori ruolo
Inoltre, ci si pone di sollecitare:
– una forte riduzione delle consulenze governative sul piano quantitativo, anche attraverso il divieto di autorizzabilità nominativa dell’incarico di consulenza (da assoggettare quindi al regime esclusivo dei conferimenti onde consentire a tutti i magistrati amministrativi l’accesso a questo tipo di esperienza professionale);
– il monitoraggio dell’osservanza del divieto di assumere incarichi presso amministrazioni soggette alla giurisdizione del magistrato interessato;
– il divieto di collaborazione con scuole o istituti di formazione in forme tali da non garantire la piena estraneità del magistrato rispetto all’attività imprenditoriale svolta dal soggetto conferente l’incarico;
– il passaggio ad un sistema di conferimenti per insegnamenti presso scuola dell’economia e finanza, scuola dell’amministrazione dell’interno e simili, per superare il fenomeno attuale dell’eccessiva concentrazione in capo a pochissimi magistrati di incarichi di insegnamento per un numero di ore manifestamente eccessivo
Dialo-GA presenta un programma più essenziale, che conta 4 punti programmatici (Funzionamento dell’A.N.M.A. e del C.P.G.A., Status dei giudici amministrativi e organizzazione della G.A., Proposte in materia di incarichi extragiudiziari e di fuori ruolo, Proposte di riforma ordinamentale)
Prevede in merito agli incarichi extra:
1) misure tendenti ad assicurarne la rotazione, ad esempio divieto di svolgere più di un incarico governativo, sia esso continuativo o meno.
2) Conferimento, per gli incarichi più redditizi, di una parte dei compensi nel fondo perequativo.
3) Fissazione di criteri oggettivi in base ai quali il fuori ruolo obbligatorio possa essere autorizzato; diniego di fuori ruolo facoltativi sino a completa copertura dell’organico.
4) Divieto di attribuzione di incarichi direttivi o semidirettivi a magistrati che permangano fuori ruolo; comunque, collocato fuori ruolo un magistrato con funzioni presidenziali, il suo posto non potrà essere messo a concorso ad evitare soprannumeri e le funzioni dovranno essere svolte da un supplente.
5) Semplificazione/
Il programma di Rinnovamento offre brevi linee d’azione, incentrate su: Difesa del ruolo e della funzione; Promozione della partecipazione di tutto il corpo della G.A. alle attività Istituzionali; Strumentazione informatica del giudice amministrativo; Liberalizzazione delle docenze con previsione di autodichiarazione da parte del magistrato su esclusione cause di incompatibilità; Tutela della condizioni di lavoro.
Nessun cenno agli incarichi extra giudiziari.
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