Diritto d’autore digitale: le novità penali della Legge 93/2023

Redazione 30/01/24
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La legge n. 93 del 14 luglio 2023, volta a contrastare la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore attraverso le reti di comunicazione elettronica, è intervenuta con novità rilevanti, soprattutto in tema penale.

Questo articolo esplorerà le modifiche apportate agli articoli 171-ter della legge n. 633/1941 e 131-bis del codice penale.

Indice

La Legge 93/2023 sul Diritto d’autore

In vigore dall’agosto del 2023, la Legge 93 del 2023, ha introdotto specifici principi cardine:

  • Riconosce, tutela e promuove la proprietà intellettuale in tutte le sue forme, come strumento di stimolo dell’innovazione, della creatività, degli investimenti e della produzione di contenuti culturali ed editoriali, anche di carattere digitale.
  • Tutela il diritto d’autore, come definito dalla legge 22 aprile 1941, n. 633, e le situazioni giuridiche allo stesso connesse da ogni violazione e illecito, compresi quelli perpetrati mediante l’utilizzo di reti di comunicazione elettronica.
  • Assicura alle imprese, agli autori, agli artisti e ai creatori adeguate forme di sostegno, anche economico, nell’ambito delle risorse finanziarie previste a legislazione vigente, per agevolare la produzione, la traduzione e l’internazionalizzazione delle opere dell’ingegno.
  • Prevede opportune forme di responsabilizzazione nei confronti degli intermediari di rete, al fine di rendere più efficaci le attività di contrasto della diffusione illecita e della contraffazione di contenuti tutelati dal diritto d’autore.
  • Salvaguarda i diritti alla segretezza delle comunicazioni, anche attraverso il mantenimento dell’integrità e della sicurezza delle reti di comunicazione elettronica, e alla libertà dell’iniziativa economica e del suo esercizio in regime di concorrenza.
  • Garantisce l’attuazione delle politiche volte a promuovere la libertà di espressione e di informazione, la diversità culturale e linguistica e il pluralismo dei mezzi di comunicazione, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche.

Modifica Articolo 171-ter della Legge n. 633/1941

L’articolo 3 comma 1, della legge n. 93/2023 ha dato una sorta di cambio di rotta all l’articolo 171-ter della legge n. 633/1941, introducendo questa lettera h-bis: “abusivamente, anche con le modalità indicate al comma 1 dell’articolo 85-bis del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, esegue la fissazione su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita.”

In soldoni, chiunque, per fini di lucro, compia l’atto descritto rischia due effetti principali:

  • reclusione da sei mesi a tre anni;
  • una multa da cinque a trenta milioni di lire.

Inoltre, la legge punisce l’utilizzo abusivo di dispositivi nei luoghi di pubblico spettacolo che consentono la registrazione, riproduzione, trasmissione o fissazione di opere dell’ingegno. Il tentativo è quello di preservare i diritti d’autore nell’era digitale.

Per approfondire il tema consigliamo il volume Il nuovo diritto d’autore – La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale.”

Modifica all’Articolo 131-bis del Codice Penale

E non è tutto. L’articolo 3comma 2, della Legge del 2023 è stata inserita anche una modifica all’articolo 131-bis del codice penale. Il comma 4-bis per i delitti previsti dalla sezione II del capo III del titolo III della legge 22 aprile 1941 n. 633, salvo che per i delitti di cui all’articolo 171 della medesima legge.

In base a questa novità l’offesa non può essere considerata di particolare tenuità quando si procede per i delitti previsti dalla sezione II del capo III del titolo III della legge n. 633/1941, tranne che per i delitti di cui all’articolo 171 della stessa legge.

Di conseguenza, la causa di non punibilità prevista dall’articolo 131-bis del codice penale non può essere riconosciuta per gli illeciti penali previsti dalla legge n. 633/1941, dall’articolo 171-bis in poi.

In sostanza, cardine centrale della Legge 93/2023 è quello di dare un nuovo slancio alla difesa del diritto d’autore, ampliandola agli sviluppi dell’era digitale e di quella dell’intelligenza artificiale.

Chi vuole saperne di più sul tema dell’intelligenza artificiale collegata alle norme sul copyright, consigliamo di seguire il Webinar: “Il diritto d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale“, a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi (Avvocato, docente universitario e autore di numerosi manuali sul tema).

In questo webinar, saranno esaminate da vicino le sfide legali emerse con l’avvento dell’AI nelle creazioni originali; saranno approfondite le attuali leggi e regolamentazioni, anche mediante l’analisi di casi studio significativi.

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