Ape sociale 2023: domanda all’Inps entro il 31 marzo. Chi può farla e come

Paolo Ballanti 08/03/23
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Il prossimo 31 marzo coinciderà con la prima scadenza per l’invio delle domande da parte di coloro che nel 2023 maturano i requisiti per accedere all’anticipo pensionistico con l’indennità Ape sociale 2023. Introdotta con la Legge 11 dicembre 2016 numero 232 (Manovra 2017) la prestazione si concretizza in un’indennità a carico dello Stato, corrisposta dall’Inps in quote mensili sino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Grazie all’ultima Legge di bilancio (articolo 1, commi 288 e 289) è stato esteso il periodo di sperimentazione dell’Ape sociale sino al 31 dicembre 2023, rispetto alla precedente scadenza del 31 dicembre 2022. Al ricorrere di determinati requisiti anagrafici e di anzianità contributiva, possono accedere alla prestazione quattro specifiche categorie di lavoratori.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Diritto all’Ape sociale 2023: domande entro il 31 marzo o il 15 luglio

Come anticipato, quanti nel corso del 2023 sono in possesso dei requisiti necessari per l’anticipo pensionistico possono trasmettere domanda all’Inps entro il 31 marzo o il 15 luglio 2023. Le istanze presentate oltre i termini citati e, in ogni caso, entro il 30 novembre 2023 saranno prese in considerazione soltanto in presenza di risorse finanziarie residue.

Per presentare la domanda di Ape è necessario collegarsi al portale telematicoinps.it – Pensione e Previdenza” selezionando il servizio “APE Sociale – Anticipo pensionistico – Domanda”, in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns.

Si precisa che il servizio è presente anche in “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. L’Inps mette inoltre a disposizione sul medesimo portale la piattaforma “APE Sociale – Anticipo pensionistico – Verifica Requisiti”.

Una volta effettuato l’accesso al servizio di presentazione delle domande e verificati i dati anagrafici, il sistema chiede di selezionare a quale tipologia di beneficiari si appartiene. Viene svolto inoltre un controllo preliminare sull’età anagrafica del richiedente in modo da escludere quanti non hanno ancora compiuto i 63 anni di età.

La piattaforma online permette inoltre di verificare l’estratto conto contributivo, nonché di stampare la domanda di Ape sociale già presentata.

Ape sociale 2023: requisiti

L’Ape sociale può essere conseguita, fino al 31 dicembre 2023, da parte dei lavoratori residenti in Italia iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO), alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata Inps che, alla data di accesso al trattamento:

  • Hanno compiuto almeno 63 anni di età;
  • Hanno cessato l’attività lavorativa;
  • Non sono titolari di un trattamento pensionistico diretto;

e si trovano, alternativamente, in una delle seguenti condizioni:

  • Stato di disoccupazione;
  • Assistenza a familiari;
  • Capacità lavorativa ridotta;
  • Svolgimento di mansioni gravose.

Stato di disoccupazione
Ape sociale spetta a quanti si trovano in stato di disoccupazione a seguito di:

  • Cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), compreso il recesso del datore di lavoro durante o all’esito del periodo di prova ovvero a seguito di cessazione dell’attività aziendale;
  • Dimissioni per giusta causa;
  • Risoluzione consensuale intervenuta in sede protetta (ai sensi dell’articolo 7, Legge numero 604/1966);
  • Scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a condizione che nei 36 mesi precedenti la cessazione del contratto, siano stati totalizzati periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi (l’arco temporale dei 36 mesi entro cui individuare i 18 mesi di rapporto di lavoro dipendente decorre, a ritroso, dalla data di scadenza del contratto a termine da ultimo svolto al momento della domanda di verifica delle condizioni e sulla base della quale il soggetto chiede di accedere ad Ape sociale);

ed hanno concluso integralmente il periodo di percezione della NASpI. In tal caso l’anzianità contributiva posseduta dev’essere non inferiore a 30 anni.

Caregivers
L’anzianità contributiva minima di 30 anni è richiesta anche a quanti assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.

Sono altresì ricompresi tra gli assistiti il parente o l’affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità hanno compiuto 70 anni o sono anch’essi affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti.


Capacità lavorativa ridotta
L’Ape sociale spetta potenzialmente anche a quanti hanno una capacità lavorativa ridotta almeno pari al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile.
Anche nell’ipotesi in parola è richiesta un’anzianità contributiva non inferiore a 30 anni.


Mansioni gravose
La quarta categoria di potenziali beneficiari dell’Ape sociale è rappresentata da chi, in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni, al momento della decorrenza della prestazione è lavoratore dipendente all’interno delle professioni indicate nell’Allegato 3 alla Legge 30 dicembre 2021 numero 234 ed abbia svolto in Italia da almeno 7 anni negli ultimi 10 anni ovvero da almeno 6 anni negli ultimi 7 anni, attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo.

Ai fini del computo dei 7 o dei 6 anni citati, si prendono in considerazione i periodi coperti da contribuzione obbligatoria riferita all’attività gravosa, oltre ai periodi in cui è stata accreditata contribuzione figurativa per eventi verificatesi in costanza del rapporto di lavoro con svolgimento di attività cosiddetta gravosa (malattia, maternità etc.).

L’anzianità contributiva richiesta si riduce a 32 anni per i seguenti lavoratori:

  • Operai edili, come indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili ed affini;
  • Ceramisti, con classificazione Istat 6.3.2.1.2;
  • Conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione Istat 7.1.3.3).

Per le lavoratrici madri appartenenti ad una delle tre categorie, la riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ciascun figlio, fino ad un massimo di 24 mesi, opera con riferimento ai 32 anni di anzianità citati.

Come si conteggia l’anzianità contributiva?
Ai fini dell’anzianità contributiva si considera tutta la contribuzione versata o accreditata, a qualsiasi titolo, nelle gestioni rientranti nell’ambito di applicazione della norma. Eventuali periodi coincidenti sono valutati, a tal fine, una sola volta.

Il requisito contributivo, peraltro, non può essere perfezionato totalizzando i periodi assicurativi italiano con quelli maturati all’estero, in Paesi UE, Svizzera, Spazio economico europeo o extracomunitari convenzionati con l’Italia. Non rilevano inoltre eventuali maggiorazioni di cui il soggetto richiedente potrebbe beneficiare all’atto del pensionamento. Inoltre, per le donne i requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio (anche adottivo) nel limite massimo di 2 anni.

Da ultimo, L’accesso ad Ape sociale è subordinato alla cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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Ape sociale 2023: durata e decorrenza

Ape sociale spetta a decorrere dal primo giorno del mese successivo la presentazione della domanda, a patto che a tale data sussistano i requisiti e le condizioni previste dalla normativa.

La prestazione spetta ogni mese per 12 mensilità nell’anno, sino all’età prevista per l’accesso alla pensione di vecchiaia ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o ottenuto in anticipo rispetto all’età per la vecchiaia.

Ape sociale 2023: importo

Ape sociale spetta in misura pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, comunque nel rispetto di un massimale di 1.500,00 euro.
La somma spettante non è comunque soggetta rivalutazione né tantomeno ad integrazione al trattamento minimo.

Per i soggetti con contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni (interessate dall’Ape sociale), il calcolo della rata mensile è effettuato pro quota per ciascuna gestione, in base ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle singole retribuzioni di riferimento.

Ape sociale 2023: contribuzione figurativa

Nel corso del periodo di godimento dell’Ape sociale non spetta al beneficiario alcun accredito a titolo di contribuzione figurativa

Ape sociale 2023: reversibilità

Ape sociale non è reversibile ai superstiti, in caso di decesso del soggetto titolare.

Ape sociale 2023: compatibilità

Ape sociale è incompatibile con:

  • I trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria (ad esempio NASpI e DIS-COLL);
  • L’assegno di disoccupazione (ASDI);
  • L’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Prevista invece la compatibilità con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata, nel caso in cui i relativi redditi non eccedano gli 8 mila euro lordi annui, nonché con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro lordi annui.

Nelle ipotesi di superamento del limite annuo citato, il soggetto decade dall’Ape sociale. In questo caso l’indennità comunque percepita nell’anno di superamento del limite di reddito è considerata indebita e la sede Inps procede al relativo recupero.

Paolo Ballanti