Se l’esposto avesse veramente effetto e fosse accolto dalla procura le conseguenze sarebbero a dir poco clamorose. Solo nella provincia di Milano, un terzo degli autoveicoli sono a gasolio, per dirlo in numeri sono 580.000 le motorizzazioni a diesel, e la proporzione è ancora più sbilanciata nella fascia dei mezzi pesanti. Difficile ipotizzare un ritiro di massa anche se l’Agenzia per la ricerca sul cancro è stata chiara e non ha lasciato spazio alla fantasia “le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state unanimi: le emanazioni dei motori diesel causano il tumore del polmone“. In virtù di questo, secondo il Codacons ci sarebbero addirittura gli estremi per una class action da parte delle persone malate di tumore ai polmoni.
La notizia riguarda un mercato non da poco: le auto diesel sono molto diffuse principalmente nell‘Europa occidentale, dove incentivi fiscali a costruttori e automobilisti ne hanno favorito la diffusione. In Italia, nei primi cinque mesi del 2012, sono state vendute 371.995 vetture diesel e per quanto questo dato sia in flessione, come del resto tutto il mercato auto, resta un quantitativo enorme da ritirare o riconvertire in una motorizzazione diversa. Sono state accolte con grande stupore le parole dell’Oms dall’Associazione europea dei costruttori d’auto (Acea); “queste tecnologie” ha detto Allen Scheffer, direttore, ” sono state sviluppate proprio per rispondere a queste preoccupazioni e le ultime tecnologie diesel sono veramente molto pulite”. La parola ora passa ai giudici e il verdetto potrebbe essere pesantissimo.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento