Ddl delega fiscale: via alla riforma del catasto e delle tasse sulle imprese

Redazione 10/10/12
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Alla Camera scocca l’ora della delega fiscale, con un ddl che ha ottenuto l’ok dalla Commissione Finanze al fine di ridisegnare il sistema tributario, quello del catasto, di evasione e di elusione fiscale.

E proprio questi sono i quattro articoli corposi che compongono il testo ora passato al vaglio dell’assemblea di Montecitorio: procedure, revisione dei fabbricati, abuso e revisione del sistema sanzionatorio e, da ultimo, razionalizzazione e riscrittura della tassazione dei redditi di impresa e dei sistemi dei giochi.

Scopo finale del documento approvato in Commissione Finanze è quello di costringere il governo ad adottare entro 9 mesi dall’entrata effettiva in vigore, una serie di provvedimenti che rivedano dalle fondamenta il sistema e l’apparato di riscossione fiscale vigente.

Insomma, via le tasse per come le conosciamo? Forse per il nostro portafogli non cambierà nulla, ma di certo potranno esserci cambi di gestione, di versamenti e di riscossione dei tributi tanto per gli organismi pubblici quanto per gli utenti.

Innanzitutto, le procedure: il governo chiamato a rispondere ai requisiti della delega fiscale sarà quello conseguito dall’esito delle elezioni politiche del prossimo marzo. Questo, sarà, in ogni caso, autorizzato a chiedere una riformulazione dei testi qualora non intenda conformarsi in toto alle disposizioni licenziate dalle Aule.

Passiamo, poi ai contenuti. In primis, la riforma del catasto, attesa da innumerevoli esperti e professionisti del settore. Nel testo, viene inclusa la suddivisione degli ambiti territoriali del mercato e la relativa determinazione del valore patrimoniale, mediante il ricorso alle misure di superficie invece che della ripartizione in vani come attualmente in vigore.

Il fine, naturalmente, è quello di eliminare eventuali differenze indebite come sono emerse nel versamento dell’Imu. Per gli edifici dall’accertato interesse storico e artistico, andrà tenuto conto delle eventuali spese di manutenzione.

Evasione, erosione ed elusione: sono questi i principali nemici contro cui la delega fiscale vuole farsi valere, con la conferma delle tutele per i redditi di tutte le fasce e i soggetti contribuenti, individuali o collettivi.

Al governo prossimo venurturo verrà dunque ascritta una delega speciale, con monitoraggio continuo dei fenomeni di evasione e di erosione (o tax expenditures) mettendole in sintonia con le procedure di bilancio.

Riguardo il  cosiddetto “abuso del diritto“, o uso improprio dei contenuti giuridici per vedersi riconosciuto uno sconto nelle imposte, verranno potenziate le misure di cooperazione e di comunicazione tra erario e contribuenti. In particolare, gli sforzi di Agenzia delle Entrate, che attualmente ha inaugurato un proprio canale video su YouTube, vanno proprio in questa direzione.

Alle imprese sarà demandato l’onere di costituire misure di controllo per scacciare ogni possibilità di rischio fiscale, traguardo che verrà premiato con una riduzione sulle eventuali sanzioni, o in alternativa, anche a metodi di riduzione quantitativa degli adempimenti.

Sul corpus sanzionatorio, i procedimenti in corso andranno rivisitati secondo un metro in grado di misurare la gravità dei comportamenti contestati, con particolari inasprimenti per condotta fraudolenta, o finalizzata all’utilizzo di documentazione falsa.

Aumentati, come sta avvenendo con redditometro e anagrafe dei conti correnti, i ricorsi a sistemi di tracciabilità dei pagamenti, con la previsione anche di un rafforzamento degli apparati di fatturazione elettronica.

Capitolo fondamentale della delega fiscale è quello che riguarda l’organizzazione dell’amministrazione tributaria, che investe i vari livelli di governo e gli apparati di controllo, riscossione, supporto e sorveglianza sull’adempimento dei contributi richiesti, inclusa la trasformazione dell’AAMS in Agenzia dei Giochi.

Le entrate locali verranno ripensate attraverso un ammodernamento delle procedure per l’ingiunzione fiscale. Saranno rimodulati i requisiti per l’iscrizione all’albo dei concessionari e per l’implementazione di specifiche modalità di controllo.

La tutela dei contribuenti sarà, secondo il testo della delega fiscale, garantita da alcune misure quali la non pignorabilità di precisi beni d’impresa e un allentamento delle sanzioni in caso di comprovata adesione agli oneri contributivi.

Capitolo Irpef e Ires: nel caso di imposte sui redditi di impresa di soggetti aderenti all’imposta sule persone fisiche, viene introdotta l’assimilazione correlata all’imposta sul reddito stesso, allineata all’aliquota Ires.

Sarà poi il governo a definire i criteri di irregimentazione per le categorie di piccoli imprenditori e professionisti, soprattutto in merito alla possibilità di autonoma organizzazione.

Anche le società di comodo dovrebbero finire nel calderone della delega fiscale: per queste, viene paventata una possibile revisione della disciplina, con l’allontanamento di eventuali sperequazioni a fine di riduzioni fiscali. Verrà anche inserita, previo provvedimento governativo, l’Iva di gruppo.

Infine, i giochi: si punta a proteggere i minori dalla pubblicità in luoghi pubblici e a intervenire contro la piaga della ludopatia, come già tentato con il decreto Balduzzi. Saranno ridefiniti i compensi diretti ai concessionari e alla rivisitazione del modello tributario gravante sul comparto delle lotterie e delle attività ludiche sottoposte a regime di controllo statale.

Qui la relazione illustrativa della Commissione

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