Decreto Sostegni bis: extra-deficit da 40 miliardi per ristori, affitti, bollette. I nuovi aiuti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza e la richiesta di scostamento di bilancio da 40 miliardi per gli aiuti all’economa

Chiara Arroi 15/04/21
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Con 40 miliardi di scostamento di bilancio verrà finanziato il Decreto Sostegni bis: il nuovo provvedimento di aiuti a imprese e partite Iva allo studio del governo Draghi. Nel consiglio dei ministri del 15 aprile è stato approvato il Documento di economia e finanza (Def) e la relazione sullo scostamento di bilancio, con la quale si richiede al Parlamento l’autorizzazione al ricorso a un maggiore indebitamento per 40 miliardi di euro, risorse che saranno utilizzate per un nuovo provvedimento, che andrà a finanziare la nuova tornata di aiuti 2021 al settore economico del Paese.

Durante il Consiglio dei Ministri del 14 aprile il titolare dell’Economia, Daniele Franco, ha illustrato il Def (Documento di Economia e Finanza), da approvare contestualmente alla richiesta di scostamento.

Come spiega la nota di Palazzo Chigi, per il 2021 la Commissione europea ha deciso l’applicazione della cosiddetta general escape clause (GEC), per assicurare agli Stati membri lo spazio di manovra necessario nell’ambito del proprio bilancio per il sostenimento delle spese sanitarie necessarie ad affrontare l’emergenza epidemica e delle misure per contrastare gli effetti recessivi sulle economie europee della diffusione del Covid-19.

Proprio in quest’ottica con la relazione, il Governo ha chiseto l’autorizzazione al Parlamento al ricorso all’indebitamento per l’anno 2021 di 40 miliardi di euro e di circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033, principalmente finalizzati a finanziare spese per investimenti pubblici.

Sul tavolo quindi un piatto da altri 40 miliardi, da immettere nell’economia, per garantire ristori e liquidità, e dare ossigeno alle imprese e preparare la ripartenza. Indennizzi parametrati su 2 mesi per tamponare i disagi delle chiusure e abbattere i costi fissi delle imprese: Imu e affitti in primis.

Lo scostamento servirà anche a finanziare il fondo per le opere escluse dal Recovery ma che si vogliono comunque includere tra quelle prioritarie per i prossimi anni. L’operazione va di pari passo alla preparazione del Documento di economia e finanza, che disegnerà la cornice macroeconomica del prossimo triennio.

Le misure in arrivo con il Decreto Sostegni bis includono appunto i nuovi ristori a fondo perduto su 2 mensilità, moratoria sui mutui, ancora incentivo allo smart working e incentivi per i contratti a termine.

Scostamento di bilancio da 40 miliardi per il Dl Sostegni bis

Come riportato nel comunicato di Palazzo Chigi, le risorse aggiuntive a valere sul 2021 (40 miliardi di euro) saranno utilizzate per un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e alle imprese, in particolare per sostenere i lavoratori autonomi e le imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio: il Decreto Sostegni bis. Il prossimo provvedimento, inoltre, destinerà risorse al rafforzamento della resilienza delle aziende più colpite, a misure per garantire la disponibilità di credito e per sostenere la patrimonializzazione delle imprese.

“Considerando la nuova richiesta di autorizzazione all’indebitamento approvata e quanto già autorizzato in precedenza, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è stimato all’11,8% nel 2021, un livello elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del PIL. Il rapporto deficit/PIL scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. Nel 2025 il rapporto tornerà sotto il 3%”, spiega la nota.

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Decreto Sostegni bis: ristori a fondo perduto

Pronta una nuova tornata di contributi a fondo perduto. Sarà utilizzato ancora il meccanismo di erogazione degli indennizzi, che questa volta saranno parametrati su due mesi e non su uno solo come previsto dal decreto Sostegni. Ancora da chiarire però l’entità delle somme che riceveranno le imprese a titolo di ristoro. Sul tavolo però potrebbe esserci una cifra complessiva di 20 miliardi.

Una ipotesi è che il calcolo segua quello dei precedenti indennizzi (accesso ai ristori da parte delle attività che hanno subito un calo di fatturato pari ad almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019), con una differenza: verranno indennizzate due mensilità. Potrebbero esserci variazioni anche nelle aliquote di ristoro da applicare alla perdita subita. Dovrebbe restare al 60% per le piccole imprese con fatturato annuo fino a 100mila euro, mentre l’aliquota più bassa (ricavi fra 5 e 10 milioni) dovrebbe scendere al 10% (anzichè il 20% come accaduto in precedenza).

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Decreto Sostegni bis: agevolazioni affitti e bollette

Altri 15 miliardi del provvedimento dovrebbero essere utilizzati coprire costi fissi delle imprese penalizzate, ad esempio:

  • gli affitti dei locali, con un nuovo credito d’imposta sugli affitti al 60%;
  • sconti su imposte come Tosap e Cosap;
  • altre agevolazioni su bollette e canone Rai

Decreto Sostegni bis: proroga moratori mutui casa 

Molto probabile una proroga della possibilità di accedere al fondo Gasparrini per i mutui sulla prima casa anche per dipendenti e partite Iva. L’ampliamento era stato previsto dal Decreto Cura Italia 18-2020 e Liquidita 23-2020 e scaduto lo scorso dicembre senza ulteriore proroga.

(in aggiornamento)

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Commento analitico di tutte le misure fiscali e sul lavoro del Decreto Sostegni, per aiutare imprese, lavoratori autonomi e famiglie in difficoltà.

Chiara Arroi

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