A QUESTO INDIRIZZO IL TESTO CON GLI EMENDAMENTI APPROVATI
Come analizzato, le modifiche investono da vicino ambiti molteplici, dal fisco al lavoro, dalla compatibilità tra le cariche di sindaco e parlamentare, alle semplificazioni in materia di Durc.
Ma ci sono altri e ugualmente importanti emendamenti che intervengono a cambiare la disciplina su alcuni fronti caldi, come l’Expo 2015, gli effetti della spending review 2012, gli appalti e le università.
Per cominciare, sulla manifestazione internazionale che si terrà a Milano nel 2015, viene chiesto un ulteriore sforzo di trasparenza alle amministrazioni locali e nazionali coinvolte nell’organizzazione dell’evento: tutti dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali le spese e i bilanci in ottica Expo.
Riguardo la pubblica amministrazione, invece, viene concesso un altro anno agli uffici statali per interrompere i contratti di locazione passiva anche se al di fuori dai patti sottoscritti con le controparti locatrici. In aggiunta, sul versante dell’accesso agli atti, viene ridotta da 12 a 10 membri la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, che andrà rinnovata entro i 60 giorni dall’entrata in vigore della norma.
Meno attesa era, invece, la riduzione del 50% degli esborsi per taxi e auto blu si debba applicare solo alle società pubbliche tout court, e non a quelle controllate e quotate.
Riguardo gli appalti, poi, ribadita la responsabilità solidale sulle ritenute da reddito del lavoro dipendente – dunque non vige per l’Iva – mentre farà fede il Durc dell’eventuale azienda in subappalto, che dovrà essere consegnato agli appaltatori: si attende, a tal proposito, l’apertura di un sito istituzionale in grado di ospitare questo genere di atti.
Sempre in ottica telematica, poi, il decreto del fare contiene le indicazioni per avviare, dal primo gennaio 2015, il database con tutti i dati concernenti le fatture emesse e ricevute dai titolari di partita Iva, che andranno segnalate quotidianamente al fisco. Ciò renderà più semplice la vita delle imprese su alcune incombenze come lo spesometro e gli adempimenti sulle black list.
Infine, confermate le borse di studio emesse dal Ministero della Pubblica Istruzione per gli studenti con le medie più alte nelle scuole secondarie, pronti a iscriversi in atenei che abbiano sede in regioni differenti da quelle di residenza.
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