Decreto Caivano in gazzetta: le misure chiave contro la violenza giovanile

Carcere ai minori, avviso orale, pericolo di fuga, cellulari vietati e Daspo urbano. Ecco le misure

Redazione 18/09/23
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Il Decreto Caivano è approdato in gazzetta ufficiale lo scorso 15 settembre. Dalla sua entrata in vigore il giorno successivo, ha già iniziato ad essere applicato: il primo avviso orale nei confronti di un minorenne è stato emesso dal questore di Ancona. L’adolescente aveva già pregiudizi di polizia per violazioni delle norme sugli stupefacenti, ma anche “per delitti contro la personalità dello Stato e la fede pubblica”, come affermato la polizia.

Un provvedimento di 16 articoli, nominato in termini tecnici Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, che punta sulla repressione.

Uno dei ministri proponenti il decreto – il titolare della Giustizia Carlo Nordio – afferma in conferenza stampa che “non vuole essere solo repressivo”. Ma la realtà è questa: daspo urbano agli over 14, divieto di avvicinamento a particolari luoghi pubblici, carcere ai minori e divieto di cellulari. Insomma, che sia propaganda o una vera e propria operazione punitiva, l’esecutivo Meloni punta sul rigore e sulle misure repressive, per prevenire disagio e criminalità giovanile.

“Consideravo importante esserci perché penso che le norme che abbiamo licenziato siano materie molto importanti – ha affermato il premier -. In passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, erano talmente complesse che metterci la faccia era considerato pericoloso. Noi mettiamo la faccia su materie complesse, difficili da risolvere”. Queste le parole della premier Giorgia Meloni sul tavolo della conferenza stampa di presentazione del Decreto.

Tra i punti chiave del Decreto: daspo urbano, carcere preventivo, sanzioni ai genitori, avviso orale e cellulare vietato. Ma non solo

Ecco in sintesi le misure approvate.

Indice

Decreto Caivano: carcere ai minori più facile

In barba al problema del sovraffollamento delle carceri, una delle misure approvate con il Decreto Caivano del 7 settembre è quella del carcere ai minori inasprito.

Viene abbassata: da 9 anni a 6 anni la pena massima per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi.  E’ stato inoltre inserito il criterio di pericolo di fuga anche per i minori.

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Decreto Caivano: Daspo urbano ai minori

Si estende l’applicabilità del cosiddetto “daspo urbano” (divieto di accesso a particolari aree della città) ai maggiori di 14 anni. Il divieto sarà notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale e comunicato al Procuratore presso il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie del luogo di residenza del minore.

Per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, si prevede che il divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici e ai pubblici esercizi, previsto per chi sia stato denunciato o condannato per vendita o cessione di droga, si applichi anche nei confronti di chi detenga sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Tale divieto è esteso a scuole, università ed aree limitrofe.

 divieto di accesso a pubblici esercizi e locali di pubblico trattenimento (il cosiddetto “daspo Willy” contro la movida violenta) può essere applicato ai soggetti denunciati, oltre che per i reati contro la persona e il patrimonio, anche per il reato di porto di arma impropria, quello di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e il reato di resistenza a un pubblico ufficiale.

Si amplia la platea dei soggetti nei confronti dei quali il Questore può disporre tale divieto:

  • nei confronti delle persone poste in stato di arresto o fermo convalidato dall’autorità giudiziaria,
  • condannate anche con sentenza non definitiva,
  • alle persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari o della custodia cautelare in carcere. 

La durata massima della misura è aumentata: si passa da una durata minima di 6 mesi e massima di 2 anni a una durata minima di 1 anno e massima di 3 anni. 

Inoltre, si inaspriscono le pene per chi infrange tali divieti, che passano da un massimo di due anni di reclusione e di 20.000 euro di multa a un massimo di tre anni e di 24.000 euro.

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Decreto Caivano: armi e stupefacenti

Si potenzia la facoltà di arresto in flagranza per il reato di “porto d’armi od oggetti atti ad offendere” e si inaspriscono, fino a raddoppiarle (si passa in alcuni casi da un massimo di due a un massimo di quattro anni di reclusione) le sanzioni relative a tale reato. Inoltre, la pena per il reato di spaccio di stupefacenti, nei casi di lieve entità, passa da un massimo di quattro a un massimo di cinque anni.

Decreto Caivano: foglio di via obbligatorio

Altra misura è l’aumento di 1 anno della durata massima del divieto di rientro nei comuni dai quali si è stati allontanati e si inasprisce la sanzione, che diviene penale, nei casi di violazione del provvedimento di allontanamento.

Decreto Caivano: l’avviso orale

Per contrastare il fenomeno della violenza giovanile e delle baby-gang, sono state modificate le norme di prevenzione personale dell’avviso orale. Attualmente, la misura è prevista per i soggetti maggiorenni che, per la condotta ed il tenore di vita, si ritiene vivano, anche in parte, con i proventi di attività delittuose e siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. Con le nuove norme contenute nel provvedimento Caivano, l’avviso orale viene esteso anche ai minorenni a partire dai 14 anni.

Come spiegato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, l’ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni.

>> Leggi di più sulla norma dell’Avviso orale del questore sulla rivista Diritto.it

Decreto Caivano: cellulari vietati

Altra misure repressiva è la possibilità di vietare l’utilizzo del cellulare ai minori over 14. In particolare, il Questore può proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale.

Decreto Caivano: carcere ai minori inasprito

Se il minorenne viola le prescrizioni dell’avviso orale, può essergli imposta la sanzione penale prevista per i maggiorenni:

  • carcere da 1 a 3 anni;
  • multa da euro 1.549 a euro 5.164.

C’è di più. Viene introdotta una nuova tipologia di ammonimento del Questore per i minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni che commettono delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni.

Poiché tali soggetti non sono imputabili, saranno convocati dal Questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà inflitta una multa da 200 a 1.000 euro, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto delittuoso.

Decreto Caivano: reati penali dei minori

Novità anche sul processo penale a carico di imputati minorenni. In particolare

  • si riduce da 5 a 3 anni la pena massima dei reati non colposi per i quali si consente l’accompagnamento presso gli uffici di polizia del minorenne colto in flagranza, trattenendolo per il tempo strettamente necessario (non oltre 12 ore) alla sua consegna a chi esercita la responsabilità genitoriale;
  • per le misure diverse dalla custodia cautelare, la soglia di applicabilità ai maggiori di 14 anni scenda da 5 anni a 4;
  • si abbassa da 9 anni a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi;
  • si prevede inoltre che fermo, arresto e custodia cautelare nei confronti del minore, maggiore di 14 anni, possano essere disposti anche per ulteriori e specifiche ipotesi (come il furto aggravato, i reati in materia di porto di armi od oggetti atti ad offendere, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, resistenza a un pubblico ufficiale, produzione e spaccio di stupefacenti).

Per approfondire il sistema penale italiano consigliamo il libro “Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia“: un’analisi operativa degli istituti del nostro sistema sanzionatorio penale, condotta seguendo l’iter delle diverse fasi processuali.

Decreto Caivano: lavori gratis rieducativi per minori

Il provvedimento introduce anche la possibilità di avviare un percorso di rieducazione del minore. Il pm, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento.

Questo a condizione è che il minore “acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.

Decreto Caivano: custodia cautelare e pericolo di fuga

Si reintroduce la possibilità di applicare la custodia cautelare al soggetto minorenne se lo stesso, in veste di imputato, si è dato alla fuga o sussiste concreto e attuale pericolo che si dia alla fuga.

Novità sul parental control nel Decreto Caivano

Previsto l’obbligo, per i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, di assicurare la disponibilità delle applicazioni di controllo parentale nell’ambito dei contratti di fornitura di tali servizi. A regime, si prevede inoltre l’obbligo per i produttori di dispositivi di telefonia mobile (e simili) di assicurare l’installazione di default di tali applicazioni nei nuovi dispositivi immessi sul mercato.

Si prevedono oneri informativi in capo ai produttori di dispositivi, i quali sono tenuti ad informare l’utenza circa la possibilità e l’importanza di installare tali applicazioni, che dovranno essere gratuite.

Decreto Caivano: carcere per obbligo scolastico eluso

Nota dolente e punitiva per i genitori che non mandano a scuola i figli in età di obbligo scolastico. Si rafforzano i meccanismi di controllo e verifica dell’adempimento dell’obbligo scolastico e si introduce una nuova fattispecie di reato per i casi di elusione, con:

pena fino a 2 anni di reclusione;
– pena prevista è fino ad 1 anno di reclusione nel caso di abbandono scolastico;
– inoltre, i soggetti che violano l’obbligo perdono il diritto di percepire l’assegno di inclusione

Decreto Caivano: perdita potestà genitoriale

Il Decreto interviene anche sulle organizzazioni mafiose e criminale in cui i minorenni siano coinvolti. La segnalazione da parte di un pm al procuratore per i minorenni che un ragazzo è coinvolto in un’associazione a delinquere di stampo mafioso o per traffico di stupefacenti, non necessariamente come autore del reato, potrà essere l’inizio per la perdita della potestà genitoriale.

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Foto di copertina: governo.it

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