Il provvedimento, viene emanato proprio nei giorni è stato reso noto come siano stati pagati “appena” 22 miliardi dell’arretrato enorme accumulato negli anni scorsi da uffici pubblici, enti del Servizio sanitario nazionale e affini.
Il decreto reca il nome di “Compensazione di crediti con somme dovute in base agli istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario” e definisce il quadro di merito intorno al pagamento da accertamento tributario.
Nello specifico, il procedimento corretto indicato dal governo comprende diversi passaggi, da effettuare mediante idoneo ricorso al modello F24, dove andranno inseriti i relativi codici segnalati dall’Agenzia delle Entrate. Codici che, naturalmente, andranno legati alle cifre di spesa da scrivere sotto la colonna “«importi a credito compensati”.
Il modello F24 per il riconoscimento della compensazione mediante accertamento, potrà essere compilato anche per via telematica, con indicazione corretta degli estremi relativi alla certificazione.
Gli uffici pubblici potranno ricorrere al corrispondente modello F24 enti pubblici e avranno 60 giorni per il versamento dell’importo del credito utilizzato in compensazione. In caso di mancato riconoscimento dei debiti maturati, sarà lo Stato a trattenere una parte delle entrate spettanti sotto forma di ripiano del debito maturato.
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