Danno biologico 2014: le nuove tabelle aggiornate ai valori Istat

Redazione 24/07/14
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In piena estate, arriva a sorpresa l’aggiornamento delle tabelle sul danno biologico. Artefice dell’aggiornamento, l’Osservatorio sulla giustizia civile di Milano che ha incrementato il riconoscimento monetario per i danni di tipo non patrimoniale.

Lo scopo della rivisitazione delle tabelle sul danno biologico è dovuto all’aggiornamento delle stesse in base alla crescita del costo della vita secondo quanto afferma l’Istat negli ultimi report: l’accorgimento ammonta esattamente allo 0,5634 percento di quanto in vigore finora. Tradotto in valuta, un giorno di inabilità assoluta, vale 145 euro, se personalizzato, o 96 se di tipo standard.

Il pronunciamento dell’Osservatorio assume particolare rilevanza dal momento che la stessa Corte di Cassazione, in passato, non ha mancato di sottolinearne l’importanza nella definizione dei parametri relativi al risarcimento da danno biologico subito. Anche questa volta, insomma, c’è da ritenere che gli accorgimenti suggeriti dall’istituto milanese siano poi effettivi e validi per l’intero territorio nazionale.

Al solito, l’Osservatorio ha combinato i dati provenienti dagli uffici giudiziari di Milano, con la relativa stesura dei valori medi relativi alla frequenza di certe lesioni, assieme alla percentuale di incremento che certi infortuni hanno subito nell’ultimo periodo.

In questo modo, queste sono state le conclusioni che vanno ad aumentare i risarcimenti da danno biologico:

_Aumento fisso del 25% per invalidità dall’1 al 9%

_Aumento progressivo per ogni punto tra i 26 e 50% per invalidità che sale dal 10 al 34%

_Dal 35 al 100% di invalidità, aumento del 150% dei contributi

Ulteriormente, si è fatto largo l’incremento del danno patrimoniale temporaneo, con definizione dell’ammontare relativo al singolo giorno di invalidità temporanea. In questo modo, l’importo varia dai 96 euro quotidiani con possibilità di incremento fino ai 145.

Viene rivisto anche l’importo conferito al genitore per la morte di un figlio, che dovrà rientrare nel range tra 163.990 euro e 327.990. Si attende ora l’ufficialità da parte del Ministero del Lavoro.

 

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