Crisi di Governo, Conte alla Camera: “Appello ai costruttori”

Con il discorso di oggi del Presidente del Consiglio Conte alla Camera, si chiude ogni spiraglio per un ritorno di Italia Viva al Governo. Duro l’attacco al partito di Renzi, reo di aver aperto la crisi di governo in una fase cruciale per l’Italia. “Non si può cancellare quel che è accaduto, non si può recuperare il clima di fiducia” afferma Conte, alla ricerca dei numeri per poter proseguire l’esperienza di governo.

Proseguendo le sue comunicazioni alla Camera, il Premier ha elencato quanto fatto dal suo governo, tutte le misure prese per cercare di arginare la pandemia e i pacchetti di aiuti e ristori per chi è stato colpito più duramente dalle conseguenze delle chiusure, oltre che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che è stato alla fine il motivo di apertura della crisi.

Non sono mancati anche elogi al senso di responsabilità delle opposizioni che hanno contribuito ad affrontare alcuni passaggi critici, come l’appoggio ai diversi scostamenti di bilancio, e che hanno avanzato diverse proposte che sono state poi accolte dalla maggioranza. Per tutta risposta, nella giornata di oggi il centrodestra compatto ha richiesto con una risoluzione le dimissioni di Conte, dichiarando la mancanza di efficienza del suo governo nell’affrontare la crisi generata dalla pandemia.

Dimissioni che in questo momento non arriveranno. La scelta del premier è stata quella di aprire al Parlamento, cercando un dialogo con l’attuale esecutivo (privato di Italia Viva e dei suoi ministri) e offrendo un posto all’interno dello stesso. Conte ha infatti affermato di non voler tenere la delega all’agricoltura, che potrebbe essere usata per suggellare una nuova maggioranza.

L’appello di Conte si rivolge quindi infine “a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”, facendo leva su un senso di responsabilità e su quello che ha definito lo “spirito costruttore” dei parlamentari. L’idea del premier è quindi quella di arrivare a fine legislatura con l’appoggio esterno del parlamento all’attuale governo, senza un vero e proprio rimpasto se non una nuova nomina all’Agricoltura.

Il governo, privo di una maggioranza assoluta, dovrebbe trovare volta per volta i numeri necessari ad approvare le manovre, prima su tutte il nuovo scostamento di bilancio per il nuovo Decreto Ristori, oltre al passaggio in parlamento del Recovery Plan.

Una ricerca di numeri e di continuità che non è affatto scontata, e della quale si potrà avere qualche aggiornamento solo dopo il voto della Camera di questa sera ma soprattutto dopo il voto al Senato di domani, dove trovare i “costruttori” sarà decisamente più difficile.

È possibile trovare qui l’intervento integrale del Presidente del Consiglio Conte alla Camera.

(FOTO governo.it)

Alessandro Sodano

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