Corruzione e frodi al bilancio UE: attivo un whistleblowing dedicato

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Il bilancio dell’Unione europea finanzia numerosi programmi e progetti per migliorare la vita dei cittadini nell’UE e nel resto del mondo. Un’irregolarità è un atto che non rispetta le regole dell’UE e che può avere conseguenze negative sugli interessi finanziari dell’UE, tuttavia può essere il risultato di errori commessi in buona fede dai beneficiari che richiedono finanziamenti e dalle autorità che li erogano. Se invece un’irregolarità è commessa volontariamente, costituisce una frode. La frode è un atto di inganno deliberato, finalizzato a ottenere un vantaggio personale o causare un danno a terzi. L’uso scorretto dei fondi dell’UE o l’evasione di tasse, dazi e imposte che finanziano tale bilancio, hanno effetti negativi diretti sui cittadini e mettono in pericolo l’intero progetto europeo. L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) è il solo organo dell’UE incaricato di individuare, esaminare e far cessare le frodi nell’uso dei fondi dell’Unione europea.

L’OLAF svolge la sua missione effettuando indagini indipendenti su casi di frode e corruzione riguardanti i fondi dell’UE per assicurare che i soldi dei contribuenti europei vadano esclusivamente a progetti che possono creare occupazione e favorire la crescita in Europa. L’OLAF contribuisce dunque a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee attraverso indagini su gravi inadempimenti degli obblighi professionali, da parte del personale e dei membri delle istituzioni dell’UE. Segnatamente, l’OLAF può esaminare questioni relative a frodi, corruzione e altri reati lesivi degli interessi finanziari dell’UE. Le principali categorie di spesa su cui si concentrano le indagini, sono i fondi strutturali, la politica agricola e i fondi per lo sviluppo rurale, le spese dirette, gli aiuti esterni. L’OLAF può esaminare anche i dazi doganali alla ricerca di gravi inadempimenti degli obblighi professionali da parte del personale e dei membri delle istituzioni dell’UE.

Le segnalazioni all’Ufficio europeo per la lotta antifrode

L’OLAF riceve segnalazioni di frodi e irregolarità da fonti diverse. Nella maggior parte dei casi, le informazioni sono il risultato di controlli effettuati da chi è responsabile della gestione dei fondi dell’UE nelle istituzioni europee o negli Stati membri. L’Ufficio valuta inizialmente tutte le segnalazioni ricevute per stabilire se rientrino nel proprio ambito di competenza e se rispondano ai criteri previsti per avviare un’indagine. In particolare, i casi aperti vengono classificati in tre categorie:

  • indagini internesi tratta di indagini amministrative all’interno delle istituzioni e degli organi europei per rilevare casi di frode, corruzione e altre attività illecite che danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione europea, compresi fatti gravi riguardanti l’esercizio delle attività professionali;
  • indagini esternesi tratta di indagini amministrative al di fuori delle istituzioni e degli organi dell’Unione europea per rilevare casi di frode o altre irregolarità da parte di persone fisiche o giuridiche;
  • coordinamentol’OLAF contribuisce alle indagini svolte dalle autorità nazionali o da altri servizi dell’Unione, agevolando la raccolta e lo scambio di informazioni e facilitando i contatti.

Il range di azione dell’OLAF

L’OLAF può indagare su sospetti casi di frode o altre gravi irregolarità che possano avere conseguenze negative sui fondi pubblici dell’UE (che si tratti di entrate, spese o attivi detenuti dalle istituzioni dell’UE), nonché su gravi inadempimenti degli obblighi professionali da parte dei membri o del personale delle istituzioni e degli organi dell’UE. L’OLAF non può invece indagare su sospetti casi di frode senza conseguenze finanziarie sui fondi pubblici dell’UE, nonché sui casi corruzione in cui non sono coinvolti membri o personale delle istituzioni e degli organi dell’UE, che vanno piuttosto denunciati alle autorità nazionali.

Modalità operative e procedimento

E’ possibile contattare l’OLAF mantenendo l’anonimato. Non occorre seguire formalità particolari. È sufficiente che le informazioni siano quanto più possibile precise e circostanziate, allegando eventuali documenti. È possibile presentare una segnalazione attraverso il sistema online di notifica delle frodi (in forma anonima, con trasmissione sicura dei documenti), ovvero per mezzo del modulo web online (non è anonimo – occorre indicare nome e indirizzo e-mail – e non permette di allegare documenti), ovvero infine a mezzo posta, scrivendo alla Commissione europea, Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), 1049 Bruxelles, Belgio. Una volta presentata la segnalazione, il segnalante riceve un avviso di ricevimento del messaggio.

L’OLAF analizza la segnalazione per verificare se la questione rientri nel campo di competenza dell’Ufficio e comunque se le informazioni siano sufficienti all’apertura dell’indagine. Qualora il segnalante abbia indicato nel sistema di notifica delle frodi che è disposto a creare una casella di posta elettronica dedicata, ovvero ha presentato la denuncia tramite l’apposito modulo online, l’OLAF lo può contattare per chiarimenti o ulteriori informazioni. Dopo la conclusione di tale valutazione iniziale, anche detta “procedura di selezione“, il direttore generale dell’OLAF decide se aprire o meno un’indagine.

Se OLAF decide di avviare un’indagine, l’agente investigativo incaricato della causa può contattare il segnalante per informazioni integrative. Va precisato che non è previsto un termine specifico entro il quale l’investigatore debba rivelarsi, quindi si può essere contattati immediatamente o dopo diversi mesi. Ad ogni modo, al fine di tutelare la riservatezza delle attività investigative, OLAF non fornisce, in nessun caso, informazioni sullo stato di avanzamento dell’indagine. Infine, alla conclusione delle indagini, l’OLAF  informa il segnalante circa i provvedimenti adottati.

Pietro Alessio Palumbo

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