Contratto di governo Lega M5S: tutte le novità sul fisco

Redazione 21/05/18
Dopo giorni di attesa è uscita finalmente la versione definitiva del contratto di governo Lega M5S. Dalla pagina 19 alla pagina 21 del documento viene affrontata la materia del fisco. Ecco come vuole muoversi su questo tema il futuro governo nato dall’intesa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio: dalla sterilizzazione delle clausole Iva e delle accise sulla benzina, alla detassazione per famiglie, imprese e partite Iva, fino ad arrivare all’eliminazione del redditometro e dello spesometro.

Sterilizzazione clausole IVA e accise

In prima istanza il contratto di governo Lega M5S intende sterilizzare le clausole di salvaguardia UE che comportano l’aumento delle aliquote IVA e delle accise, in quanto “sarebbe un colpo intollerabile per famiglie e imprese”. Si intende eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina e viene prevista la correzione dell’extra tassazione sulle sigarette elettroniche.

Detassazione per famiglie, imprese e partite IVA

Considerata l’elevata pressione fiscale presente in Italia, la burocrazia troppo articolata e l’inadeguata capacità di spesa delle famiglie e delle imprese per consumi e investimenti, il futuro governo Lega M5S intende attuare una detassazione per le famiglie, le imprese e le partite Iva: “il contesto che ci caratterizza rende pertanto necessaria l’adozione di coraggiose e rivoluzionarie misure di riforma, nell’ottica di una riduzione del livello di pressione fiscale e di un miglioramento del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti”.

Revisione del sistema impositivo sui redditi: Flat tax

Attraverso la flat tax si vuole revisionare il sistema impositivo dei redditi su persone fisiche e imprese. Si tratta di una riforma fiscale che prevede l’introduzione di due aliquote fisse (al 15% e al 20%) per persone fisiche, partite IVA, imprese e famiglie, con un sistema di deduzioni per garantire la progressività dell’imposta e rispettare in questo modo il principio di costituzionalità.

Per le famiglie è prevista una deduzione di 3000 euro sulla base del reddito familiare. Sul contratto, probabilmente per rispondere alle critiche sorte in campagna elettorale e negli ultimi giorni, si può leggere: “La finalità è quella di non arrecare alcun svantaggio alle classi a basso reddito, per le quali resta confermato il principio della no tax area”.

Viene anche rivendicata “una maggiore equità fiscale a favore di tutti i contribuenti” che secondo le due forze politiche porterà a “un maggior risparmio di imposta, maggiore propensione al consumo e agli investimenti, maggiore imponibile tassabile grazie al recupero dell’elusione e dell’evasione”.

Rapporto tra Stato e contribuenti

Il contratto di governo Lega M5S intende rifondare il rapporto tra Stato e contribuenti “rivedendo i principi e i criteri che regolano l’agire dell’amministrazione finanziaria”. Le due forze politiche intendono avviare un nuovo percorso incentrato su:

  • Contraddittorio anticipato con il contribuente, da erigere a principio generale cardine dell’ordinamento giuridico tributario;
  • Abolizione dell’inversione dell’onere della prova, da porre sempre a carico dell’amministrazione finanziaria, con l’esclusione del ricorso a strumenti presuntivi di determinazione del reddito nei casi di piena e comprovata regolarità fiscale del contribuente;
  • Riduzione dei tempi di accertamento nei casi di attiva e costante collaborazione del contribuente nell’assolvimento degli adempimenti contabili e di versamento;
  • Semplificazione degli adempimenti contabili per la creazione di un fisco digitale, in linea con i più innovativi strumenti di elaborazione e comunicazione dati;
  • Principio generale della responsabilità diretta dall’amministrazione finanziaria per danni cagionati da attività illegittima (in fase di accertamento e riscossione).

No pressioni nella riscossione delle tasse

Per quanto riguarda la riscossione, viene specificato che “l’azione dell’amministrazione deve contemperare l’interesse del cittadino al pagamento di quanto dovuto con l’interesse a ricevere il minor aggravio possibile”. Si tende ad evitare, quindi, ogni forma di pressione che possa originare uno “stato di paura” nei confronti delle istituzioni e dei soggetti preposti alla riscossione. Nel contratto di governo si considera evidente la necessità di un intervento per potenziare le procedure finalizzate al recupero bonario del credito.

Viene ritenuto, infine, che il miglioramento delle procedure di riscossione passi “inevitabilmente dal preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti”.

Pace fiscale per i contribuenti

Nel contratto di governo Lega M5S viene promossa una pace fiscale con i contribuenti al fine di rimuovere “lo squilibrio economico delle obbligazioni assunte e favorire l’estinzione del debito mediante un saldo e stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica”. Viene esclusa qualsiasi finalità condonistica: si parla di aiuto ai cittadini in difficoltà per andare incontro ad una “riscossione amica dei contribuenti”.

Il contratto si propone di intervenire per risolvere la questione dei debiti insoluti della pubblica amministrazione nei confronti dei contribuenti e per favorire l’istituto della compensazione tra crediti e debiti attraverso l’ampliamento delle fattispecie ammesse e la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti come i titoli di stato di piccolo taglio e valutando, nelle sedi opportune, la definizione stessa di debito pubblico.

Fine dello spesometro e del redditometro

Il contratto prevede l’abolizione dello spesometro e del redditometro, definiti “strumenti anacronistici e vessatori”. Viene confermata la contrarietà a misure di tassazione di tipo patrimoniale. Lega e M5S ricordano che la drastica riduzione del carico tributario grazie a flat tax e alle altre misure porteranno grandi risultati nella lotta all’evasione fiscale: “l’azione è volta a inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale per assicurare il carcere vero per i grandi evasori”.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento