Bonus Maroni 2023, aumento stipendio per chi non va in pensione: domande al via

Paolo Ballanti 29/06/23
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Al via le domande per il cosiddetto Bonus Maroni destinato ad incentivare i dipendenti prossimi alla pensione a proseguire l’attività lavorativa. La misura, contenuta nella Manovra di recente approvata con Legge 29 dicembre 2022 numero 197, è analoga a quella contemplata dalla Legge 23 agosto 2004 numero 243 per il periodo 2004 – 2007.

Interessati dall’incentivo sono quanti maturano i requisiti per l’uscita anticipata dal lavoro sfruttando Quota 103, altra novità della Manovra, nel solco dei precedenti Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) per il biennio 2019 – 2021 e Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) per il solo 2022. Con il Messaggio numero 2426 del 28 giugno 2023 l’Inps ha comunicato il rilascio della piattaforma con la quale sarà possibile richiedere l’incentivo.

Analizziamo la fattispecie in dettaglio e vediamo come richiedere il Bonus Maroni 2023.  

Indice

Bonus Maroni: cosa prevede la Manovra 2023

L’articolo 1, comma 286, della Manovra 2023 introduce un particolare incentivo in favore dei lavoratori dipendenti che, pur avendo maturato i requisiti minimi per l’accesso alla pensione con Quota 103, decidono di proseguire l’attività lavorativa.

Bonus Maroni: a chi spetta

Possono beneficiare dell’incentivo in parola i lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile, disciplinato dal precedente comma 283, detto anche Quota 103.

Bonus Maroni: come funziona

I lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti minimi per accedere a Quota 103 possono rinunciare all’accredito dei contributi a loro carico, destinati a finanziare l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti.

I suddetti contributi vengono trattenuti dal datore di lavoro in busta paga, calcolati applicando un’apposita aliquota percentuale alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Grazie alla rinuncia viene meno l’obbligo del datore di lavoro di versare all’Inps, con modello F24, la quota dei contributi conto dipendente, a decorrere dalla prima scadenza utile per il pensionamento prevista dalla normativa vigente e successiva alla data dell’esercizio della predetta facoltà.

Con la medesima decorrenza, la somma corrispondente alla quota di contributi carico dipendente, che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale (qualora la scelta in parola non fosse stata esercitata dall’interessato) è corrisposta interamente al lavoratore.

Quest’ultimo, di conseguenza, potrà beneficiare di un aumento del netto in busta paga, rispetto all’epoca in cui i suddetti contributi venivano trattenuti dall’azienda.

Bonus Maroni: accesso non automatico

Come si evince dal testo di legge e della relazione illustrativa al Ddl Bilancio, l’accesso all’incentivo non è automatico, ma subordinato alla decisione del lavoratore.

Quest’ultimo, infatti, può:

  • Continuare a versare i contributi, aumentando così l’importo della pensione futura;
  • Usufruire del Bonus Maroni, rinunciando così ad una parte dei contributi ma ottenendo un aumento in busta paga.

Bonus Maroni 2023: come richiederlo

L’Inps ha comunicato, con il Messaggio numero 2426 del 28 giugno 2023, che è stata attivata la piattaforma per richiedere il Bonus Maroni. Le istanze possono essere presentate attraverso i seguenti canali:

  • direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID almeno di Livello 2, CNS o CIE , seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” e proseguendo all’interno dell’area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;
  • utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
  • contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Il nuovo servizio al quale accedere è chiamato “Verifica del requisito per l’accesso all’incentivo al posticipo del pensionamento (legge di bilancio 2023)” e appartiene alle seguenti categorie:

  • Gruppo: Certificazione
  • Sottogruppo: Verifica delle condizioni di accesso
  • Tipo: Incentivo al posticipo del pensionamento (legge di bilancio 2023)

Bonus Maroni: i precedenti

La misura in commento è analoga al cosiddetto “Bonus Maroni”, introdotto per il periodo 2004-2007. Lo ha precisato anche il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa del 22 novembre scorso sulla Manovra 2023, ricordando, in memoria di Roberto Maroni, recentemente scomparso, che l’idea del bonus “è sua, non mia” (fonte Ansa).

Bonus Maroni: requisiti per Quota 103

Introdotto dalla stessa Manovra 2023 (articolo 1, comma 283) in via sperimentale per l’anno corrente, l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile è riservato agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della stessa, gestite dall’Inps, nonché alla Gestione separata.

Possono conseguire il diritto all’anticipo pensionistico quanti hanno un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni.

Il diritto a Quota 103 dev’essere conseguito entro il 31 dicembre prossimo, fermo restando la possibilità di esercitarlo anche in un momento successivo alla già menzionata data.

A quanto ammonta Quota 103?
Il trattamento di pensione anticipata spetta per un valore mensile non eccedente cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente.

Quota 103: la durata
Quota 103 è garantita sino al momento in cui il diritto al pensionamento “maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico ai sensi dell’articolo 24, comma 6, del decreto – legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214” (articolo 1, comma 283).

Quota 103: il regime di incompatibilità
Il regime di Quota 103 non è cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Quota 103: la decorrenza
Quanti maturano i requisiti di età anagrafica ed anzianità contributiva:

  • Entro il 31 dicembre 2022, conseguono il diritto al pensionamento anticipato dal 1° aprile 2023;
  • Dal 1° gennaio 2023, conseguono il diritto a Quota 103 trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi.

Discorso diverso per i dipendenti pubblici. Tenuto conto della specificità del rapporto di impiego nella Pubblica amministrazione e dell’esigenza di garantire la continuità ed il buon andamento dell’azione amministrativa, quanti maturano i requisiti:

  • Entro il 31 dicembre 2022 conseguono il diritto a Quota 103 dal 1° agosto 2023;
  • Dal 1° gennaio 2023, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi sei mesi dalla maturazione dei requisiti stessi, comunque non prima del 1° agosto 2023.

In ogni caso, la domanda di collocamento a riposo dev’essere presentata all’amministrazione di appartenenza con un preavviso di sei mesi.

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