Bonus 600 euro bollette luce e gas: come funziona il benefit

Paolo Ballanti 30/09/22
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Potenziare il welfare aziendale con un bonus di 600 euro in un periodo in cui l’aumento delle bollette di luce e gas colpisce in maniera importante il portafoglio degli italiani. Questo l’obiettivo della misura contenuta nel cosiddetto Decreto Aiuti bis che ha il merito di passare a 600 euro la soglia di esenzione fiscale, riguardante i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore dipendente, includendo nel pacchetto anche le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche.

La norma, ribattezzata quindi bonus bollette, opera in deroga, per il solo anno 2022, a quanto previsto dal Testo unico delle imposte sui redditi, il quale fissa il limite di esenzione fiscale a 258,23 euro.

In attesa di chiarimenti da parte dell’Agenzia entrate, contenuti nella consueta circolare che accompagna le varie novità normative, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha fornito, con l’approfondimento del 27 settembre 2022, alcune conclusioni per la gestione, da parte dei datori di lavoro, della soglia di esenzione fiscale in parola.
Analizziamo la novità in dettaglio.

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Indice

Bonus 600 euro bollette: la norma

Il Decreto-legge 9 agosto 2022 numero 115, cosiddetto Aiuti bis (convertito in Legge 21 settembre 2022 numero 142) dispone, all’articolo 12 “Misure fiscali per il welfare aziendale”, limitatamente al periodo d’imposta 2022, che non concorrono a formare il reddito “il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, entro il limite complessivo di euro 600,00”.

In buona sostanza, per il solo periodo d’imposta 2022, i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore subordinato, nonché le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, sono esenti da contributi Inps e tassazione Irpef entro il limite complessivo di 600,00 euro.

La misura in parola opera, come espressamente previsto dallo stesso articolo 12, in deroga rispetto a quanto dispone la normativa di cui al Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917 “Testo unico delle imposte sui redditi” o TUIR. All’articolo 51, comma 3, il TUIR prevede che “non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a lire 500.000” corrispondenti a 258,23 euro.

Nel caso in cui il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati sia superiore alla soglia citata “lo stesso concorre interamente a formare il reddito” (articolo 51, comma 3, ultimo periodo).
Tra i beni considerati ai fini del limite dei 258,23 euro sono comprese le erogazioni in natura (è il caso, ad esempio, del tradizionale “pacco di natale”) oltre alle ipotesi frequenti di:

  • Fringe benefit auto;
  • Prestiti aziendali;
  • Rendita catastale per alloggio aziendale;
  • Premi assicurativi extra professionali.

Bonus 600 euro bollette: come funziona

Rispetto all’impianto appena descritto dell’articolo 51, comma 3, il Decreto “Aiuti-bis” introduce per il solo anno 2022 una specifica ed autonoma previsione di non concorrenza ai fini reddituali, per un valore complessivo di 600 euro, con riferimento a:

  • Beni ceduti e servizi prestati ai lavoratori, poc’anzi descritti;
  • Somme erogate o rimborsate per le utenze domestiche.

Di conseguenza, l’articolo 12, comma 1, consente per le bollette di acqua, energia elettrica e gas naturale:

  • Il rimborso delle spese sostenute direttamente dai lavoratori, previa documentazione di averne sostenuto il costo;
  • In alternativa, l’erogazione diretta delle somme, da parte del datore di lavoro, al fornitore del servizio (ipotesi che, secondo i Consulenti del Lavoro, è “evidentemente più complessa in quanto i canoni delle utenze sono di norma addebitate direttamente al titolare delle stesse”).

Bonus 600 euro bollette: beneficiari

Il Decreto Aiuti bis opera un chiaro riferimento ai lavoratori dipendenti, quali beneficiari del “bonus bollette”. Anche sui beneficiari si auspicano chiarimenti da parte dell’AE, in particolare sulla possibile estensione della misura:

  • A coloro che percepiscono redditi assimilati a lavoro dipendente (è il caso, ad esempio, dei collaboratori coordinati e continuativi);
  • Alle utenze intestate al coniuge o convivente.

Da ultimo, il decreto, almeno esplicitamente, non richiede la condizione che i beni, i servizi e le altre somme previste, ai fini dell’applicazione dell’esenzione, debbano essere offerti alla generalità o a categorie di dipendenti.

Bonus bollette: cosa succede se si supera la soglia di 600 euro

In attesa dei chiarimenti da parte dell’amministrazione finanziaria, l’orientamento dei Consulenti del Lavoro è quello di ritenere non operante il vincolo di cui all’ultimo periodo dell’articolo 51, comma 3, del TUIR (“se il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito”).

Il Decreto Aiuti bis consente pertanto ai datori di lavoro di “fornire benefit quali beni ceduti e servizi o rimborsi di utenze di luce, acqua e gas anche oltre i 600 euro nell’anno d’imposta 2022” assoggettando a “imposizione fiscale e contributiva solo l’eccedenza” (Fondazione Studi CDL).

Quest’impostazione, se confermata dall’Agenzia entrate, permetterà di superare la soglia di 600 euro, assoggettando a contributi e tasse i soli valori che eccedono il limite in parola. Non è finita qui perché, sempre secondo i Consulenti del Lavoro, l’eccedenza di 600 euro “potenzialmente tassabile potrebbe essere considerata comunque esente fino a concorrenza del plafond originario di 258,23 euro”, previsto dall’articolo 51, comma 3, del TUIR.

Bonus 600 euro bollette: quali documenti conservare

Stando a quanto affermato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro, si può assumere a riferimento la Circolare dell’Agenzia entrate numero 5/E del 2018. Nel documento si afferma che l’esenzione si “rende applicabile sempreché il datore di lavoro acquisisca e conservi la documentazione comprovante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente coerentemente con le finalità per le quali sono state corrisposte; è irrilevante, invece, la circostanza che le somme erogate coprano o meno l’intero costo”.

La misura in parola è finanziata con risorse pubbliche pari ad 86,3 milioni di euro per l’anno 2022 e 7,5 milioni di euro per il successivo anno 2023 (articolo 12, comma 2).

Bonus carburante 200 euro

Ai 600 euro esentasse di cui al Decreto Aiuti bis possono sommarsi i 200 euro del cosiddetto “bonus carburante”. Quest’ultima disposizione prevede, a norma dell’articolo 2 del Decreto-legge 21 marzo 2022 numero 21 (convertito, con modificazioni, in Legge 20 maggio 2022 numero 51), sempre per l’anno corrente, che l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, per l’acquisto di carburanti, non concorrono alla formazione del reddito nel limite di 200 euro per lavoratore. 

Di conseguenza, le erogazioni, collegate a beni e servizi concessi dai datori di lavoro ai dipendenti, potranno raggiungere nel 2022 la somma complessiva di 800,00 euro.

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Paolo Ballanti

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