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Si delinea come un passaggio obbligato, è stato il commento dell’Autorità dell’Energia, che vagliando il nuovo meccanismo lo ha anche definito necessario sotto il profilo della storicità: far pagare di meno i consumi più bassi, infatti, rispecchia una politica avviata negli anni Settanta del secolo scorso, pensata per ridurre le spese per l’acquisto di materia prima utile a produrre energia.
Di parere avverso, invece, ambientalisti ed associazioni dei consumatori che parlano di un vero e proprio “favore” ai grandi produttori di energia elettrica, al momento in crisi per il calo dei consumi e lo sviluppo delle rinnovabili (le quali coprono quasi il 40% del fabbisogno del Paese) a spese dei clienti.
Secondo quanto diffuso dalle tabelle dell’Autorità per l’Energia sarebbero ben tre su quattro le famiglie che andranno incontro a un aumento delle bollette.
Questo per via del fatto che i meccanismi introdotti andrebbero a penalizzare i bassi consumi, avvantaggiando invece proprio chi consuma di più. A ciò, inoltre, si aggiunge che un differente sistema di calcolo degli oneri di sistema comporterebbe penalizzazioni nei confronti delle rinnovabili e dell’energia autoprodotta.
QUALI COSTI PER IL CONSUMATORE?
Prendendo sempre a riferimento le tabelle dell’Autorità per l’Energia si va da una spesa aumentata che arriva sino a 78 euro all’anno, IVA e tasse comprese, fino a risparmi annuali per 46 euro, sempre IVA e tasse incluse.
Su parere dell’Autorità, il provvedimento serve a rimediare alle distorsioni createsi nel corso degli ultimi anni, considerando che una fetta delle famiglie italiane (in alcuni casi più numerose ma non necessariamente con alti redditi) ha pagato l’energia anche per quelle con consumi ridotti (che invece in certi casi, pur composte da uno o massimo due membri, non hanno necessariamente redditi più bassi). Sempre per l’Authority ora, grazie al provvedimento, tutti dovranno pagare un prezzo più equo, grazie ad un meccanismo programmato per andare a regime gradualmente nell’arco dei prossimi tre anni.
L’Autorità, contrariamente ad ambientalisti e associazione consumatori, punta sul nuovo equilibrio che si andrà ad innescare, considerando che le fasce di reddito più basso potranno comunque continuare a beneficiare del cosiddetto “bonus energia” (fino a 20mila euro di reddito per una famiglia composta da 4 persone) che, di fatto, bloccherebbe ogni eventuale aumento nelle fasce basse di consumo.
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