Al via la rivoluzione delle tariffe elettriche: come cambia la bolletta di luce e gas

Redazione 03/12/15
Scarica PDF Stampa
Dal 1° gennaio 2016 prende ufficialmente via il processo di riforma delle tariffe elettriche che riguarderà all’incirca 30 milioni di utenti elettrici domestici italiani. In questo modo verrà superata la vigente struttura progressiva delle tariffe di rete in modo tale che “dal gennaio 2018 – fanno sapere dall’Autorità per l’energia – ogni utente pagherà in modo equo per i servizi che utilizza”.

VAI ALLO SPECIALE AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA 

BOLLETTE PIU’ TRASPARENTI: COME?

La riforma, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica, e in Italia recepita dal decreto legislativo 102/14 che conferisce all’Autorità per l’energia il compito di attuarla per uniformarsi agli altri Stati europei, stabilisce una graduale trasformazione (strutturata in tre anni) dell’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema (vale a dire con un costo unitario del kWh che aumenta per scaglioni al crescere dei prelievi) che fu introdotta 40 anni fa.

Da come appreso dalla nota diffusa dall’Autorità per l’energia gli obiettivi prioritari alla base della riforma delle tariffe elettriche riguardano rispettivamente:

– l’incentivazione di una diffusione di consumi efficienti, attualmente penalizzati da costi troppo alti;

– la semplificazione nella trasparenza delle bollette;

– la previsione di più equità ed aderenza tra quello che viene pagato e i costi dei servizi di rete.

40% DELLA BOLLETTA UGUALE PER TUTTI 

A processo di riforma ultimato, ossia dal 1° gennaio 2018, la tariffa di rete e quella per gli oneri di sistema, complessivamente oltre il 40% della bolletta, verranno rese uguali per tutti e per ogni livello di consumo. Ogni utente potrà di conseguenza pagare equamente per i servizi di cui fruisce mentre la gradualità consentirà di scongiurare ripercussioni eccessive su coloro che, ad oggi, con bassi consumi pagano meno: con la riforma infatti gli stessi andranno a pagare il corrispettivo preciso per il servizio utilizzato, non più agevolato, ma corrispondente ai costi. Per tutti gli altri invece, ad esempio per le famiglie numerose o per chi vive in aree non metanizzate che dunque sono costretti a consumare di più, sarà prevista una sostanziale contrazione del sovra-costo sostenuto sino ad oggi.

AMMORTIZZATORE PER FAMIGLIE BISOGNOSE: DI COSA SI TRATTA?

Nei confronti poi delle famiglie che versano in reale stato di bisogno, a basso reddito, si legge nella nota dell’Autorità che verrà previsto un “ammortizzatore” volto a cancellare ogni eventuale effetto negativo. Con il termine “ammortizzatore” si fa riferimento, in realtà,  ad un bonus sociale di sconto che attraverso la riforma viene potenziato a partire dal prossimo anno in modo tale che per le famiglie a basso reddito che già dal 2016 ne hanno diritto non subentri alcun aggravio di spesa, mantenendo ugualmente la rispettiva agevolazione.

L’Autorità ha inoltre comunicato a Governo e Parlamento la necessità di potenziare in maniera stabile il bonus, accrescendo lo sconto dal 20 fino al 35% della spesa, e ampliandone la platea. Nella nota si legge, inoltre, che la riforma della tariffa permetterà di liberare il potenziale di installazione di apparecchiature elettriche efficienti (auto elettriche, pompe di calore, piastre a induzione), che oggi invece sono rallentate dagli eccessivi costi di utilizzo per la progressività della tariffa. I consumi elettrici potranno così gradualmente sostituire quelli di altri vettori energetici, come gas o gpl, consentendo un ulteriore risparmio.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento