Benzina: crescono le accise, i furti, le truffe e il mercato nero

Redazione 24/09/12
Scarica PDF Stampa
Il prezzo della benzina continua a crescere e si sa, l’occasione rende l’uomo ladro; infatti in questo periodo di irrigidimento delle accise si sono moltiplicati i furti di carburante ai danni di auto e motoveicoli parcheggiati, ma questa è sola la punta di un iceberg che arriva a toccare persino la criminalità organizzata e la mafia.

Nel periodo compreso fra Gennaio ed Agosto, la Guardia di Finanza ha verificato il consumo in frodo di 71 mila tonnellate di carburante, una quantità più grande del doppio dello stesso periodo preso in consideraizione lo scorso anno. Il mercato nero è stato dunque un effetto collaterale dell’aumento dei prezzi ufficiali, con una media di quasi due euro al litro siamo il Paese con la benzina più costosa d’Europa difficile pensare in queste condizioni al non svilupparsi di una rete clandestina ed illegale di vendita.

Sempre la Guardia di Finanza, il corpo specializzato in questo genere di operazioni, ha rinvenuto un caso di commercio internazionale. Due società greche acquistavano benzina da una raffineria di Atene e poi la commerciavano in Spagna, via Italia. Il carburante approdava ad Ancona, via mare, da Igoumenitsa; ad Ancona avveniva lo stoccaggio in clandestinità e da lì girato ad una serie di distributori conniventi. Sono 32 le persone che “muovono” questa organizzazione, un sistema su larga scala che sostituisce i vecchi metodi artigianali, ancora in uso ma poco efficaci e redditizzi.

Sono numerosi i camionisti che non svuotano completamente le cisterne, oppure quelli che fanno la cresta sulle forniture ai condomini, dove ciò che avanza viene dirottato e quindi venduto, in nero, altrove. In tutto questo non vanno dimenticate le truffe che si consumano ai distributori, con pompe truccate, tarate per immettere meno benzina di quel che si paga.

Su 2.400 controlli la finanza ha trovato irregolarità nel 15% dei casi e questo solo nelle prime due settimane di agosto; le proteste della categoria non hanno atteso a palesarsi. Restano la maggior parte le pompe “pulite” ma in ogni caso il giro del mercato nero è in espansione così come i distributori tarati per ingannare il consumatore.

 Le pene per questo genere di contraffazioni e truffe sono piuttosto salate, si prospettano fino a 7 anni di carcere se si tratta anche di associazione a delinquere. Corrono rischi persino i consumatori, sono state 11 le persone denunciate per ricettazione perché avevano effettuato il pieno al distributore fantasma di Carini, Sicilia. Addirittura qui era abusiva l’intera stazione di servizio, gestita da pregiudicati; il distributore fantasma, come è stato ribattezzato, ha distribuito oltre 55.000 litri di gasolio.

Casi meno eclatanti a Roma dove la Guardia di Finanza ha rinvenuto un distributore che sfruttava il doppio canale, ossia un distributore usava il circuito telematico delle carte di credito e denaro virtuale, nell’altro la benzina veniva pagata in contanti. I conti truccati in queste proporzioni diventano inevitabilmente un problema anche per le casse dello Stato che sulla benzina fa parecchio affidamento per rinverdire le proprie casse. Tra gennaio e agosto di quest’anno il fenomeno ha sottratto all’Erario 41 milioni di tributi. Rispetto all’anno scorso l’aumento sfiora il 40%. Un’altra prova che fra taniche, tubi di gomme e triangolazioni internazionali il mercato è sempre più nero.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento