Antonio Capitano

Antonio Capitano

Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Crediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca. Comunque, questo è il tuo mestiere, che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte, solo questa è la porta da cui, se mai, potrai trovare scampo. Scrivi, scrivi. Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via, una riga si potrà salvare. (Forse.)

Con questa frase di Dino Buzzati vorrei dire che il mestiere di scrivere spesso non è un mestiere ma una vocazione. Da buon palermitano di nascita osservo curiosamente i fatti della vita, cerco di cogliere il dettaglio e quel dettaglio può essere l’aspetto principale. Dopo la nascita palermitana sono approdato in provincia di Roma. A tredici anni già pensavo al giornalino scolastico e di li a poco avrei scritto per un giornale (vero) locale.
Nell’ormai lontano 1996 per la felicità dei miei genitori arrivò la Laurea in Scienze Politiche conseguita nella gloriosa Università La Sapienza anche se “dottò” già mi chiamavano da tempo forse per gli occhiali da intellettuale che comunque fanno scena (nel mio caso non è così…per via della effettiva miopia).
Sono cultore della materia di diritto amministrativo grazie alla passata collaborazione volontaria con la cattedra del prof. Sergio Lariccia Professore e gentiluomo e caro Maestro.
Considero miei Maestri anche Norberto Bobbio al quale faccio riferimento quando mi assale un dubbio, ho una ammirazione sconfinata per il Prof. Sabino Cassese che considero un “faro” una “bussola” per la mia attività di studioso e di appassionato; per il Prof. Stefano Rodotà per la Sua straordinaria competenza in diverse materie che affronta con illuminante completezza; nonché per il Prof. Vittorio Italia insigne giurista dai vasti orizzonti che mi insegna costantemente ad essere chiaro e semplice per rendere autenticamente bello il diritto.
Poi ci sarebbero Paolo Sylos Labini, Federico Caffè, Piero Calamandrei, Edmondo Berselli…ma per il momento mi fermo qui…
Svolgo la mia quotidiana attività lavorativa presso il Comune di Guidonia Montecelio nel quale mi occupo di Istruzione e Cultura e mi considero un civil servant.
Collaboro, quando le idee e il tempo me lo permettono con varie riviste (multidisciplinari) e ho scritto per il quotidiano “Il Riformista”
Mi piace concludere con una bella frase di Andrea Carandini:
Per essere lungimiranti bisognerebbe immaginare e favorire un’emulsione di praticità e sapienza capaci di sollevarci dalla decadenza e di condurci all’oraziana aurea mediocritas
Ma…l’ultimo pensiero però va a mio Padre. Che è stato il mio vero Maestro. Senza di lui non sarei stato quello che sono. Un uomo semplice ed onesto.

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