Aumento pensioni, importi più alti dal 2023: aggiornati i coefficienti di trasformazione

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È stato pubblicato il Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che riguarda la revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo utilizzati per il calcolo della pensione. Questo si traduce in un aumento pensioni: i soggetti che andranno in pensione nel 2023 si ritroveranno con un importo più alto rispetto a chi è andato in pensione negli anni precedenti.

L’importo della pensione, secondo il sistema di calcolo contributivo, si ottiene infatti moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione, che viene aggiornato ogni due anni. Il Decreto recentemente firmato vede dei coefficienti più favorevoli, che portano quindi a un importo maggiore per chi va in pensione a partire dal 1° gennaio 2023.

Vediamo quindi nei prossimi paragrafi tutte le novità in arrivo e come funziona il calcolo contributivo.

Indice

Aumento pensioni: calcolo contributivo

La riforma Dini del 1995 (Legge 8 agosto 1995, numero 335), ha stabilito che “l’importo della pensione annua nell’assicurazione generale obbligatoria e nelle forme sostitutive ed esclusive della stessa, è determinato secondo il sistema contributivo moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione di cui all’allegata tabella A relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento.

Questo coefficiente, e di conseguenza la Tabella A nella quale è riportato, si aggiorna a cadenza biennale (in origine era triennale). Esso deve tenere conto di alcune rilevazioni demografiche, che vengono domandate all’ISTAT.

Si legge nella nota tecnica che accompagna il Decreto Direttoriale che “i coefficienti sono stati aggiornati
tenendo conto delle variazioni intervenute nelle probabilità di morte, nelle probabilità di eliminazione per morte o nuove nozze/nuova unione civile del coniuge/partner superstite (per le quali l’ISTAT ha fornito le probabilità prospettive), nel differenziale medio di età fra i coniugi/uniti civilmente al decesso del partner (per il quale l’ISTAT ha fornito un valore differenziato per età) nonché nelle probabilità di lasciare famiglia, desunte dalla distribuzione relativa di frequenza dei decessi per età in anni compiuti, sesso e stato civile)
“.

Aumento pensioni: i nuovi coefficienti

A decorrere dal 1° gennaio 2023, i nuovi coefficienti utilizzati per il calcolo dell’importo della pensione saranno i seguenti:

aumento pensioni tabella A

Per la prima volta questi coefficienti porteranno a un aumento dell’importo della pensione. Ciò è dovuto a un aumento della mortalità, fattore preso in considerazione dall’ISTAT in base a quanto descritto in precedenza. In poche parole, quanto più è alta la speranza di vita, tanto inferiore sarà l’importo dell’assegno, poiché è prevista l’erogazione per un maggiore durata.

In questo caso il coefficiente per il prossimo biennio è stato rivisto al rialzo per una riduzione della speranza di vita. A parità di contributi, chi andrà in pensione a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2024 avrà una pensione più alta di chi l’ha fatto negli anni precedenti. la prossima revisione decorrerà dal 1° gennaio 2025.

Aumento pensioni: per chi

Come anticipato, gli aumenti riguarderanno chi andrà in pensione dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024. Inoltre, la pensione deve essere calcolata con il metodo contributivo. L’Inps chiarisce che “la pensione è calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 e per i lavoratori che, in base a istituti attualmente vigenti, conseguono la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo.

Per esercitare la facoltà di opzione è necessario che i lavoratori abbiano un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 e possano far valere, al momento dell’opzione, una anzianità contributiva di almeno 15 anni, di cui cinque successivi al 1995.

Alessandro Sodano

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