Aumento Pensione di invalidità 2020: quando spetta, nuovi importi e novità

Buone nuove per le pensioni di invalidità 2020. Infatti, dopo la conversione in legge del “Decreto Rilancio” (D.L. n. 34/2020), è stato reso ufficiale l’aumento dei predetti trattamenti previdenziali, che passa quindi da 286,81 euro a 516 euro mensili. Il valore viene considerato pari al trattamento minimo INPS nel 2020. Dunque, si tratta di una particolare misura che permette alle pensioni che abbiano un importo molto basso di essere integrate fino al valore minimo fissato dalla normativa. Non bisogna dimenticare che il valore deve essere rivalutato ogni anno insieme a tutti gli altri assegni previdenziali, basandosi sull’andamento dell’inflazione.

L’aumento si rivolge a quei soggetti per i quali la Corte Costituzionale aveva stabilito l’illegittimità dell’importo della pensione di invalidità, in quanto ritenuto inadeguato a soddisfare le più elementari esigenze di vita di carattere quotidiano.

Tra l’altro, non saranno solo e soltanto le pensioni d’invalidità ad essere aumentate a 516 euro: questa soglia minima si applica anche agli altri assegni previdenziali, compreso l’assegno ordinario di invalidità. Ovviamente per potersi vedere arrotondare l’assegno della pensione è necessario soddisfare alcuni requisiti legati al reddito, che riepiloghiamo nelle seguenti righe.

L’aumento in linea teorica scatterà a partire dal 1° agosto 2020, ma vediamo nel dettaglio cosa accadrà e da quando si potrà davvero vedere questi soldi mensilmente nel cedolino pensionistico.

Pensione di invalidità 2020: la decisione dei giudici

A seguito della sentenza dalla Corte Costituzionale, con sentenza pronunciata in Camera di Consiglio il 23 giugno 2020, la somma erogata dall’INPS a titolo di invalidità è stata ritenuta troppo bassa, in quanto non consente una vita dignitosa per chi è affetto da una invalidità civile totale.

Infatti, veniva leso il diritto di cui all’articolo 38 della Costituzione in base al quale le persone invalide al 100% devono vedersi riconosciuto il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale da parte dello Stato. Si ricorda, al riguardo, che il predetto articolo prevede che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale”.

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Pensione di invalidità 2020: da quando parte l’aumento

Il Parlamento ha reso effettivo il principio affermato dalla Corte Costituzionale mediante l’inserimento di un emendamento in sede di conversione in legge del “Decreto Rilancio”. In particolare, al fine di far fronte al necessario incremento delle pensioni di invalidità, è stato previsto lo stanziamento di nuove risorse mediante l’istituzione di un fondo avente una dotazione iniziale di 46 milioni di euro per l’anno corrente che verrà utilizzato a sostegno degli invalidi totali.

L’aumento, con ogni probabilità diverrà strutturale in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2021, ma decorrerà dal mese successivo a quello dell’approvazione del Decreto legge, ossia dal 1° agosto 2020. Tuttavia, bisogna comunque attendere che l’INPS aggiorni i sistemi informativi e con apposita circolare possa ufficialmente provvedere ad incrementare l’importo degli assegni.

Da notare che, con ogni probabilità, non sono previsti pagamenti di arretrati poiché la sentenza non produce effetti retroattivi.

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Pensione di invalidità 2020: a chi spetta l’aumento

Ma a chi spetta di preciso l’aumento della pensione di invalidità? In particolare, riguarda tutti gli invalidi civili ai quali una Commissione sanitaria abbia riconosciuto una inabilità al lavoro pari al 100% e in via permanente. Si ricorda, al riguardo, che ai fini del riconoscimento della pensione di invalidità è necessario che il soggetto totalmente inabile versi in condizioni di fabbisogno economico. Inoltre, lo stato di invalidità può essere dovuto ad una minorazione fisica, psichica o sensoriale

Come anticipato in premessa, non tutti i percettori di assegni di invalidità civile potranno fruire dell’aumento previsto dal “Decreto Rilancio”.

L’incremento spetterà solo agli invalidi civili totali: nello specifico, si tratta degli invalidi civili con una percentuale del 100%. Quindi coloro che non sono in grado di svolgere un’attività lavorativa e dunque procurarsi le risorse economiche per poter vivere.

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Pensione di invalidità 2020: nuovo importo e limiti

Di quanto aumenta la pensione di invalidità 2020? Ebbene, considerato che attualmente l’importo dell’assegno riconosciuto agli invalidi civili al 100% è di 286,81 euro, e che la Consulta ha stabilito per questi ultimi un importo pari a 516 euro, l’aumento è di circa 230 euro. Chi supera tale soglia avrà comunque diritto a un assegno di invalidità pari a 286 euro.

Attenzione però: per poter accedere all’aumento è necessario possedere determinati requisiti reddituali. In particolare, l’aumento stabilito riguarderà comunque solo coloro che abbiano un reddito annuo che non sia superiore a 6.713,98 euro.

Per gli altri invalidi esclusi non resta che aspettare la prossima legge di bilancio, sperando che la platea degli aventi diritto sia ampliata ulteriormente.

Si specifica, infine, che anche i lavoratori che percepiscono una pensione ordinaria di invalidità che sia al di sotto dei 516 euro possono ricevere l’integrazione fino a questa cifra. I limiti di reddito, però, sono differenti rispetto a quelli previsti per gli altri assegni. I limiti di reddito sono i seguenti:

  • individuale: 11.955,58 euro;
  • coniugale: 17.933,37 euro.

 

Daniele Bonaddio

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