Assegno unico automatico dal 2023: requisiti, aumenti e come funziona

Paolo Ballanti 21/12/22
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Assegno unico automatico dal 2023, cosa cambia? Importanti novità in arrivo per l’accesso all’Assegno unico universale (Auu), beneficio economico introdotto dal 1° marzo 2022 al fine di razionalizzare, riordinare e potenziare le misure di sostegno alle famiglie con figli a carico.

Nell’ambito degli interventi di innovazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dal 1° marzo prossimo l’Assegno unico sarà riconosciuto d’ufficio a determinate categorie di soggetti. Per gli interessati non sarà quindi necessario presentare apposita istanza all’Inps, allo scopo di accedere alla misura per il periodo marzo – febbraio dell’anno successivo.
I chiarimenti sulla novità in parola sono stati oggetto di un’apposita Circolare dell’Istituto, la numero 132 del 15 dicembre scorso.

Analizziamo la novità in dettaglio.

Indice

Assegno Unico automatico: la norma

Il passaggio all’erogazione d’ufficio dell’Assegno unico è figlio dell’interpretazione di due norme, contenute nel Decreto legislativo 29 dicembre 2021 numero 230.

La prima è l’articolo 6, comma 1, con cui si dispone che la domanda di Auu è di norma presentata annualmente e l’erogazione del beneficio decorre nel periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della richiesta e quello di febbraio dell’anno successivo, a patto che i requisiti richiesti rimangano soddisfatti.

La seconda disposizione è l’articolo 12, comma 3 in cui si prevede che l’Inps “pone in essere tutte le iniziative di semplificazione e di informazione all’utenza utilizzando le banche dati presenti negli archivi dell’Istituto, anche al fine di introdurre gradualmente gli strumenti necessari ad un’eventuale erogazione d’ufficio dell’assegno”.

Assegno Unico automatico dal 1° marzo 2023

A seguito di una lettura coordinata degli articoli 6 e 12 del Decreto legislativo numero 230/2021 ed acquisito il parere del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell’ottica di promuovere “tutte le iniziative di semplificazione facilitando l’accesso alle prestazioni per i cittadini in possesso dei requisiti previsti dalla legge”, l’Inps rende noto con la Circolare del 15 dicembre 2022 che erogherà d’ufficio l’Assegno unico, limitatamente ad una determinata categoria di soggetti.

Trattasi dei soggetti richiedenti per i quali nell’archivio dell’Istituto, alla data del 28 febbraio 2023, risulti presente una domanda di Assegno unico e universale in corso a tale data, in uno stato diverso da “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”.

Di conseguenza, l’erogazione proseguirà in continuità laddove la domanda si trovi in stato “Accolta”, mentre i pagamenti per le domande in stato:

  • “In istruttoria”;
  • “In evidenza alla sede”;
  • “In evidenza al cittadino”;
  • “Sospesa”;

inizieranno “al termine degli specifici controlli previsti per le domande che si trovano in tali stati, qualora le verifiche si completino con esito positivo” (Circolare numero 132).

I dati della domanda, in qualunque stato di lavorazione essa si trovi, verranno automaticamente prelevati dagli archivi dell’Istituto e utilizzati per il pagamento della prestazione. L’istruttoria, in ogni caso, sarà effettuata anche dopo il 28 febbraio prossimo, avvalendosi “di tali dati e delle banche dati a disposizione dell’INPS” (Circolare).

In sostanza, a decorrere dal 1° marzo 2023, per coloro che, nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023, abbiano presentato una domanda di Assegno unico e universale (e la stessa non sia stata respinta, revocata o decaduta od oggetto di rinuncia da parte del richiedente) l’Inps continuerà ad erogare d’ufficio la misura in parola, senza la necessità di inoltrare una nuova istanza.

Assegno Unico automatico: variazioni della domanda

In determinate circostanze può essere necessario modificare la domanda di Assegno unico inizialmente presentata o, addirittura, inoltrare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata.

Tra le situazioni che possono rendere necessarie le modifiche figurano, a titolo esemplificativo:

  • Nascita di figli;
  • Variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio;
  • Variazioni della dichiarazione relativa alla frequenza scolastica / corso di formazione per il figlio maggiorenne (18 – 21 anni);
  • Modifiche attinenti all’eventuale separazione / coniugio dei genitori;
  • Criteri di ripartizione dell’Assegno tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori;
  • Variazione delle condizioni che occorrono per la spettanza delle maggiorazioni previste dagli articoli 4 e 5 del Decreto legislativo numero 230/2021;
  • Variazioni delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e / o dall’eventuale altro genitore.

Assegno Unico automatico: chi deve fare domanda

Coloro che:

  • Non hanno mai beneficiato dell’Assegno unico;
  • Ovvero hanno trasmesso domanda sino al 28 febbraio 2023 e la stessa si trova in stato “Respinta”, “Decaduta”, “Rinunciata” o “Revocata”;

per poter ottenere la prestazione in parola per il periodo 1° marzo 2023 – 29 febbraio 2024, dovranno trasmettere una nuova domanda.

I canali di invio delle istanze sono:

  • Portale web “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Assegno unico e universale per i figli a carico”, in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Contact center integrato, disponibile chiamando il numero 803.164 (da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile);
  • Istituti di Patronato.

Per quanto concerne la decorrenza della prestazione, per le domande presentate entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’Assegno è riconosciuto a partire dal mese di marzo dello stesso anno. Al contrario, se la domanda è inviata dal 1° luglio dell’anno di riferimento, la prestazione decorre dal mese successivo quello della domanda stessa.

A questo indirizzo l’approfondimento su come inviare la domanda già inviata.

Assegno Unico automatico: attenzione all’ISEE

Nonostante quanto sopra descritto in merito all’erogazione d’ufficio dell’Assegno unico, in tutte le ipotesi di:

  • Domanda di Auu già presentata all’Inps;
  • Presentazione di una nuova domanda, anche per coloro che hanno una richiesta in stato “Respinta”, “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” al 28 febbraio 2023 e che si trovano nel 2023 in possesso dei requisiti normativamente previsti;

sussiste sempre l’onere di procedere alla presentazione della DSU per l’anno 2023, al fine di “ottenere dal mese di marzo gli importi più elevati dell’Assegno unico e universale sulla base dell’attestazione ISEE” (Circolare Inps).

L’Isee in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua infatti ad essere utilizzato per gli importi dell’Assegno unico relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023, in attuazione di quanto previsto all’articolo 6, comma 7, del Decreto legislativo numero 230/2021.

Assenza DSU, cosa succede?
In assenza di una nuova DSU presentata per il 2023 e correttamente attestata, la prestazione sarà calcolata a partire dal 1° marzo con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

DSU presentata entro il 30 giugno 2023
La DSU presentata entro il 30 giugno 2023, consente comunque di adeguare gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2023, a partire dal mese di marzo, con la corresponsione delle somme dovute arretrate.

Come presentare l’Isee?
L’Inps coglie l’occasione della Circolare numero 132 per ricordare che l’Isee può essere presentato in modalità ordinaria o precompilata e che, come indicato nel messaggio del 2 agosto 2022 numero 3041, in caso di opzione per l’Isee precompilato sono disponibili modalità semplificate di accesso, mediante la propria identità digitale, da parte di tutti i componenti maggiorenni che autorizzano il dichiarante alla precompilazione dell’Isee, superando la necessità di produrre gli elementi di riscontro.

Infatti, in alternativa ai predetti elementi di riscontro, l’accesso del dichiarante è consentito anche nel caso in cui ciascun componente maggiorenne acceda al Sistema informativo dell’Isee precompilato mediante Spid, Cie, Cns al fine di autorizzare la precompilazione dei dati.

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