Lo spot in questione, trasmesso sia in televisione che via radio, invitava potenziali clienti a testare quattro mesi in prova il pacchetto canali di Mediaset Premium, lasciando poi la facoltà di decidere se sottoscrivere il contratto di abbonamento oppure no. Una strategia che avrebbe potuto concedere all’azienda milanese, facente capo a Rti, di guadagnare nuovi contatti nel corso dell’estate, in previsione della successiva della stagione tv.
L’Antitrust, però, ha ravvisato nel comportamento di Mediaset Premium un comportamento scorretto, poiché nella sostanza agli utenti non veniva garantita completa libertà di decidere se abbonarsi o meno. I mesi di prova reclamizzati, infatti, erano vincolati all’entrata in vigore di un contratto di un anno al termine del periodo “test”, con tanto di obbligo di recesso.
Insomma, gli utenti più distratti, dopo aver usufruito della programmazione di Mediaset Premium in via gratuita, si sarebbero ritrovati la stipula di un anno di abbonamento, pur senza aver scelto di aderirvi. E’ per questo che l’Antitrust ha ravvisato come la pay tv nel caso specifico abbia fornito “informazioni non rispondenti al vero, ambigue, inesatte, fuorvianti o incomplete, omettendo di fornire loro informazioni rilevanti sulle caratteristiche e le condizioni economiche dei servizi televisivi a pagamento oggetto di promozione, così da indurli in errore e ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso”.
Ad aggravare la posizione di Premium, poi, sarebbero stati anche gli operatori di call center, che non avrebbero ottemperato agli obblighi di completa informazione, spingendo gli interlocutori verso l’offerta gratuita senza mettere in chiaro la postilla del contratto annuale a obbligo di recesso e, in alcuni casi, invitando anche a chiamare un numero a pagamento per contatti al servizio di assistenza.
In riferimento all’ultima sanzione, Rti, in vece di Mediaset Premium, potrà ricorrere al Tar, ma gli utenti già in base al pronunciamento dell’Antitrust possono chiedere il rimborso delle cifre addebitate per i contratti annuali tacitamente avviati in seguito al periodo di promozione gratuita. Non è la prima volta che Mediaset Premium finisce nel mirino dell’Antitrust: già nel 2011, infatti, la società era stata sanzionata di 200mila euro per le difficoltà riscontrate da alcuni utenti nelle disdette.
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