Anticorruzione e Trasparenza: cosa cambia per PA e Ordini Professionali

Redazione 08/01/16
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Per l’Autorità anticorruzione (ANAC) il 2016 sembra prospettarsi come un anno cruciale.

Le novità introdotte sono, infatti, numerose: dall’ampliamento dei poteri dell’Authority, al nuovo codice degli appalti all’attuazione del decreto sulla trasparenza sulla P.A. fino a comprendere gli arbitrati.

PIU’ POTERI ALL’AUTHORITY

Sono stati introdotte rilevanti cambiamenti dalla legge delega. I poteri dell’Autorità, e di conseguenza i rispettivi compiti, subiranno una notevole espansione.

L’Autorità anticorruzione, infatti, non si limiterà più a ricoprire il ruolo di solo organismo di vigilanza, assumendo i poteri e le competenze di un vero e proprio organo di regolazione riferito, tra le altre cose, al’intero sistema degli appalti.

RIFORMA DEGLI APPALTI

Come chiarito pochi giorni fa dallo stesso presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, la riforma degli appalti, di cui si attende l’approvazione definitiva da parte del Senato per metà gennaio mediante due deleghe (la prima da esercitare entro il mese di aprile comprensiva delle direttive comunitarie, e la seconda entro il mese di luglio per il nuovo codice appalti) si rivelerà “un grande cambiamento”.

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Ad esempio, si ricorda come il vecchio regolamento degli appalti verrà completamente rimpiazzato dalle linee guida che saranno proposte dall’ANAC e successivamente recepite dal Ministro delle Infrastrutture. “Una delle grandi novità del codice – ha chiarito Cantone – è che non tutti potranno fare tutto. Non è pensabile, come è accaduto sino ad oggi, che un Comune di 500 anime possa gestire appalti da un miliardo di euro”.

TRASPARENZA P.A.

Come specificato dall’Autorità, l’obbligo dell’aggiornato Piano Nazionale Anticorruzione verrà inoltre applicato anche agli enti di diritto pubblico non economici comunque denominati, istituiti, vigilati e controllati da una pubblica amministrazione, nazionale, regionale o locale, incluse anche le agenzie fiscali, le università statali e, non da ultimo, gli ordini professionali.

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Gli ordini professionali, come affermato da ANAC, sono “enti pubblici non economici” e come tali risultano sottoposti a tutti gli effetti ai relativi obblighi di legge. Nello specifico si ricorda che ogni ordine sarà tenuto a:

1) predisporre un Piano Triennale Anticorruzione;

2) far sì che i propri vertici si attengano ai vincoli previsti dal decreto in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (per cui no a doppie poltrone o a condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione);

3) rendere pubbliche le informazioni su redditi, curricula e incarichi della dirigenza oltre allo stato patrimoniale degli ordini e rispettiva gestione.

L’ANAC, nella determinazione, specifica anche i requisiti che il Responsabile anticorruzione deve possedere, nominato da ciascuna amministrazione sulla base della Legge 190/2012, art. 1, co. 7.

Si chiarisce, pertanto, che la scelta del Responsabile, di norma, deve essere effettuata tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, per rispondere allo scopo di riuscire a garantire un Responsabile che sia un dirigente stabile dell’amministrazione, dotato di un’appropriata conoscenza della rispettiva organizzazione nonché del rispettivo funzionamento, oltre che provvisto del necessario grado di autonomia nella valutazione ed imparzialità nelle scelte.

La figura del Responsabile anticorruzione andrà dunque fatta, di norma, tra i dirigenti che non sono assegnati ad uffici pertinenti ad attività gestionali e concernenti l’amministrazione attiva.

In aggiunta a ciò, in virtù della posizione di indipendenza che il RPC è tenuto a mantenere, non ha alcuna logicità rispetto ai requisiti previsti dalla legge nominare un dirigente proveniente da uffici di diretta collaborazione con l’organo di indirizzo, qualora sussista un vincolo fiduciario.

Ciò nonostante, l’ Authority permette di nominare un dirigente esterno oppure un dipendente con qualifica non dirigenziale, ma in via del tutto eccezionale e dietro adeguata motivazione che dimostri la mancanza di altri soggetti rispondenti ai requisiti di legge.

LEGGI ANCHE: Anticorruzione: come gli Ordini Professionali dovranno adeguarsi

PER APPROFONDIRE SI SEGNALA IL CONVEGNO: “ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA TRA LEGISLAZIONE, GIURISPRUDENZA E PRASSI. L’aggiornamento del Piano anticorruzione” che avrà luogo a Roma, il 20 Gennaio 2016.

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