Anticorruzione, il Senato dice sì

Redazione 17/10/12
Con 228 voti favorevoli, 33 contrari e 2 astenuti, il Senato ha accordato la fiducia al Governo Monti, approvando il maxiemendamento 1.900, sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del disegno di legge n. 2156-B – nel testo proposto dalle Commissioni riunite – recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” (già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati). L’Assemblea ha quindi approvato il testo del ddl nel complesso, comprensivo dell’articolo 27, che non è stato modificato dall’altro ramo del Parlamento, sulla clausola d’invarianza finanziaria. Il testo torna dunque alla Camera.

Sul versante della prevenzione, il ddl anticorruzione detta norme sull’Autorità e sul piano nazionale anticorruzione; conferisce deleghe al Governo in materia di trasparenza amministrativa, incompatibilità degli incarichi dirigenziali, incandidabilità conseguente a sentenze definitive di condanna; interviene sul collocamento fuori ruolo dei magistrati.

Sul versante repressivo, il ddl prevede diverse modifiche al codice penale: aumenta il minimo sanzionatorio della reclusione per il reato di peculato; ridefinisce il reato di concussione, introducendo la fattispecie di concussione per induzione e limitando la concussione per costrizione al solo pubblico ufficiale; distingue la corruzione propria, relativa al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio, dalla corruzione impropria; punisce la corruzione tra privati con la reclusione da uno a tre anni; introduce la nuova fattispecie delittuosa del traffico di influenze illecite, prevedendo una pena da uno a tre anni di reclusione.

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