Decreto anriticiclaggio: audita in Camera e Senato l’Associazione Nazionale tutela il comparto dell’oro

Nunzio Ragno 12/04/17
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In occasione della prossima entrata in vigore del decreto antiriciclaggio “Atto di Governo n° 390”, attualmente al vaglio delle Commissioni Parlamentari e, recante disposizioni in capo ai soggetti dediti al commercio degli oggetti in oro e preziosi usati, la delegazione di A.N.T.I.C.O. – Associazione Nazionale Tutela Il Comparto dell’Oro, composta dal Presidente – dott. Nunzio Ragno, dal Resp. area fiscale e normativa – dott. Giuseppe Quarticelli, dal Resp. area legale e antiriciclaggio – prof. avv. Emanuele Fisicaro, dal Resp. segreteria e Ufficio Stampa – rag. Silvio Ceddia e dal Resp. rapporti categoria e istituzioni – dott. Giacomo Rosato, è stata audita presso la “6° Commissione Finanze e Sviluppo” del Senato della Repubblica, nonché presso la “VI^ Commissione Finanze” della Camera dei Deputati.

In entrambe le audizioni, tenutesi rispettivamente martedì 21 e mercoledì 22 Marzo, il Presidente A.N.T.I.C.O. – dott. Nunzio Ragno, in rappresentanza della medesima Associazione, ha sottoposto all’attenzione degli Onorevoli, alcune proposte e osservazioni sulla formazione del Decreto Legislativo che a breve regolamenterà, in materia di Antiriciclaggio, il settore della c.d. compro oreficeria usata.

Supportate da importanti dati statistici raffiguranti l’attuale situazione della categoria, le osservazioni di A.N.T.I.C.O, molto apprezzate dagli Onorevoli Senatori e Deputati, sono state presentate con l’intento di semplificare l’operatività dei soggetti dediti alla compravendita di preziosi usati, quali Compro Oro, Gioiellieri, Banchi Metalli, Fonderie e altri intermediari del settore, attraverso la rimozione e/o semplificazione delle nuove misure in arrivo.

Il Presidente Nunzio Ragno, infatti, ha esposto le proposte di revisione del Decreto, premettendo che per una maggiore uniformità di intervento che non tralasci alcun’attività appartenente al comparto aurifero, oltre ai soggetti esercenti il commercio di oggetti preziosi usati in via principale, si ritiene più opportuno estendere le misure contenute nell’Atto di Governo n° 390, anche agli operatori economici dediti al commercio dei medesimi preziosi in forma secondaria e/o occasionale.

Le osservazioni presentate, dunque, hanno fornito importanti linee guida per ciò che attiene il Registro degli Operatori Compro Oro, il limite all’utilizzo del contante, il conto corrente dedicato, nonché le segnalazioni delle operazioni sospette (S.O.S).

Più precisamente, il dott. Nunzio Ragno, in sostituzione al Registro degli Operatori Compro Oro tenuto presso l’OAM (Organismo degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi), ha rilevato la possibilità di utilizzare il codice attività (ATECO) attraverso il quale si otterrebbe in qualsiasi momento un elenco dettagliato dei soggetti dediti al commercio degli oggetti in oro e preziosi usati, consultando direttamente il Registro delle Imprese della C.C.I.A.A. competente territorialmente; con ciò, infatti, si raggiungerebbe una razionalizzazione delle risorse attive nonché un’ottimizzazione della qualità e quantità di lavoro.

Inoltre, per quanto concerne il limite all’utilizzo del contante fissato ad € 1.000,00, il medesimo Presidente di A.N.T.I.C.O., ha sostenuto che tale limitazione, rispetto al limite previsto dall’art. 49 del D.lgs 231/2007 per ogni categoria di impresa, risulta una discriminante passibile di incostituzionalità rafforzata dal dubbio che la stessa misura possa raggiungere gli obbiettivi prefissati.

Altresì, il dott. Nunzio Ragno ha ritenuto illogico e ridondante l’utilizzo di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite, in via esclusiva dai soggetti economici titolari di partita IVA, per il compimento delle operazioni di compro oro; difatti, il monitoraggio delle sole operazioni di aziendali verrebbe espletato dal c.d. conto corrente fiscale previsto dal D.M. n° 309/2003.

Infine, tutta la delegazione di A.N.T.I.C.O. ha accolto con favore la predisposizione da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria – UIF, degli indicatori di anomalia specifici per l’attività di compravendita di oggetti in oro e preziosi usati adottati ai sensi dell’art. 6, comma 4, lettere d) ed e) del decreto antiriciclaggio anch’esso al vaglio delle commissioni parlamentari.

Nunzio Ragno

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