Inoltre è bene ricordare che per l’IMU 2022 sono previsti bonus e sconti aggiuntivi, oltre ai normali esoneri e riduzioni, per aiutare cittadini e imprese a sostenere le difficoltà economiche del momento.
Approfondiamo chi deve pagare l’Acconto IMU quest’anno, come funziona il versamento, gli immobili esclusi dall’obbligo e i vari bonus.
Cos’è l’Acconto IMU 2022
E’ ormai risaputo che chi possiede alcuni tipi di immobili è chiamato dal Fisco a pagare un imposta sul possesso della casa o di un immobile: si tratta dell’imposta municipale unica, figlia della vecchia ICI e principale tassa che i Comuni utilizzano per finanziarsi.
Questo tributo è nato dal governo Monti, che l’ha introdotto nel 2011 con manovra Salva-Italia. Essendo un’imposta municipale si paga appunto a livello comunale, in caso di possesso dei beni immobiliari. Nel corso degli anni ha poi subito alcune modifiche, come ad esempio l’accorpamento con la TASI, che prima era indipendente e ora non più.
> IMU 2022: istruzioni per il calcolo e scadenze <
Chi paga l’IMU 2022
L’imposta sul possesso di immobili non è dovuta da tutti i cittadini proprietari, ma solo da alcuni. La pagano:
- il proprietario di immobili e fabbricati, terreni e aree fabbricabili (solo se in piena proprietà). In generale le seconde case;
- l’usufruttuario, cioè chi è titolare del diritto di usufrutto;
- il titolare del diritto d’uso;
- il titolare del diritto di abitazione (in caso di decesso di uno dei due coniugi, pagherà Imu il coniuge superstite per la casa coniugale);
- il titolare del diritto di enfiteusi, di superficie;
- il concessionario di aree demaniali;
- l’utilizzatore nel caso di immobile utilizzato in forza di contratto di leasing sin dalla data di stipula del contratto (anche per l’immobile in corso di costruzione);
- il coniuge assegnatario della casa coniugale in seguito a provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
> Imu seconda casa: riduzione del 50% <
Chi NON paga l’IMU 2022
Come anticipato ci sono alcune eccezioni alla regola dell’obbligo tributo. Dal 1° gennaio 2014 sono esonerati dal pagamento dell’imposta sugli immobili i possessori delle abitazioni principali, solo se appartenenti a determinare categorie castali.
Per abitazione principale si intende l’immobile “nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”. In mancanza di anche uno solo di questi due requisiti (residenza anagrafica o dimora fisica), l’immobile è automaticamente considerato come seconda casa: quindi soggetto al versamento dell’imposta.
Inoltre non paga l’IMU:
- il nudo proprietario (quando sull’immobile è presente un usufrutto);
- l’inquilino dell’immobile (l’imposta viene versata dal titolare dei diritti reali);
- la società di leasing concedente (in quanto paga l’utilizzatore);
- il comodatario (paga il comodante titolare dell’immobile),
- l’affittuario dell’azienda se l’azienda comprende un immobile (il versamento compete al proprietario dell’azienda concessa in affitto);
- il coniuge non assegnatario in caso di separazione o divorzio.
Bonus IMU 2022: a chi spetta
Oltre alle esenzioni previste per legge, esistono anche alcuni esoneri introdotti lo scorso anno a causa delle difficoltà dovute alla pandemia covid, e anche quest’anno. In particolare:
- per il 2022 vi è l’esenzione dal pagamento dell’Imu (intera imposta dovuta) per gli immobili del settore spettacolo, rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate,
- Credito d’imposta al 50% sul saldo IMU 2021 di alberghi e strutture ricettive del turismo (misura inserita dal secondo Decreto Energia). Beneficiari sono le imprese del turismo, in particolare alberghi, strutture ricettive, settore fiere e congressi, purchè ci sia stato un calo di fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre 2021 pari ad almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019.
Pagamento IMU per categoria catastale
Come detto sopra, alcune categorie catastali sono esenti dall’Imposta municipale unica, altre invece sono tenute al pagamento:
- le abitazioni principali accatastate nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e delle relative pertinenze SONO ESCLUSE DAL PAGAMENTO
- le abitazioni principali CHE DEVONO PAGARE l’imposta sono quelle accatastate nelle cosiddette categorie “di lusso”: A/1, A/8 e A/9.
Tutti i fabbricati sono imponibili sulla base della rendita catastale (a cui applicare la rivalutazione del 5%, nonché gli specifici moltiplicatori indicati nella tabella sottostante, in base alla categoria catastale dell’immobile.
Categorie catastali | Moltiplicatori |
Fabbricati del gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, esclusa la categoria catastale A/10 (uffici e studi privati) | 160 |
Fabbricati del gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5 | 140 |
Fabbricati con categorie catastali A/10 e D/5 | 80 |
Fabbricati del gruppo catastale D, tranne la categoria D/5 | 65 |
categoria catastale C/1 (negozi e botteghe) | 55 |
Pagamento Acconto IMU 2022: scadenza 16 giugno
L’IMU si paga di norma in due rate diverse: un acconto e un saldo.
- Prima rata: l’acconto entro il 16 giugno
- Seconda rata: il saldo entro il 16 dicembre
Ecco quindi che entro oggi 16 giugno 2022 chi è soggetto all’imposta deve effettuare il pagamento della prima rata. Non ci sono rinvii.
Il versamento dell’imposta può avvenire con modello F24 utilizzano i previsti codici tributo, o anche con lo specifico bollettino.
Slitta l’invio della Dichiarazione IMU
Ultima novità partorita dal Decreto semplificazioni, approvato il 15 giugno in Consiglio dei ministri, è la proroga al 31 dicembre 2022 per l’invio della Dichiarazione IMU. Questo documento va trasmesso al Comune nel caso si verifichino variazioni sull’immobile di proprietà.
Per saperne di più >> Dichiarazione IMU: invio slittato al 31 dicembre 2022. Cosa cambia