Spid 2020: dal 15 novembre nuove regole per i servizi online del Ministero del Lavoro. Istruzioni

Paolo Ballanti 13/11/20
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A partire dal 15 novembre 2020 non è più possibile accedere ai servizi digitali del Ministero del lavoro utilizzando sistemi di autenticazione diversi da Spid 2020.

Il passaggio, oggetto di apposita circolare ministeriale n. 2721 del 1º settembre 2020, era inizialmente previsto per il 15 marzo scorso. L’emergenza epidemiologica da COVID-19 ne ha tuttavia impedito l’avvio, slittato al 15 novembre.

Prima del passaggio a SPID come unica utenza di accesso, per i servizi del portale Cliclavoro era necessario munirsi di:

  • Credenziali del portale Cliclavoro;
  • PIN INPS.

Da ultimo, l’accesso era consentito agli utenti dei social network Facebook, Twitter, LinkedIn e Google +. In questo caso era necessario accreditarsi nei rispettivi social e successivamente autorizzare l’accesso a Cliclavoro.

Nell’ottica del passaggio a SPID, il Ministero ha comunicato che dal 6 novembre scorso non sono state più rilasciate nuove utenze Cliclavoro. Ad ogni modo, tali credenziali hanno terminato la propria operatività all’11 novembre 2020. Identica sorte per il portale “Servizi Lavoro”.

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Accesso Cliclavoro con SPID

Il portale Cliclavoro consente a cittadini e imprese di accedere a numerosi servizi telematici del Ministero del lavoro, fruibili, a partire dal 15 novembre, solo con le credenziali SPID. Parliamo tra gli altri di:

  • Abilitazione consulenti del lavoro;
  • Portale CIGSonline, utilizzato per inviare le domande di Cassa integrazione straordinaria;
  • Comunicazione ex art. 39-quater della L. 165/2001;
  • Deposito telematico dei contratti;
  • Esonero 60 per mille;
  • Formazione a distanza;
  • Gestione patti di inclusione sociale;
  • Comunicazioni di avvio al lavoro dei dipendenti con contratto intermittente;
  • Piattaforma gestione ingressi per tirocini con cittadini non comunitari;
  • Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile;
  • Comunicazioni di avvio del lavoro agile;
  • Unilav_conciliazione;
  • Comunicazione lavoratori usuranti.

Ultimi, ma non per importanza, i sistemi di comunicazione telematica delle dimissioni sia sul portale online che tramite APP, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

SPID per dimissioni telematiche

Il sistema delle dimissioni telematiche è stato introdotto dal 12 marzo 2016 per tutelare i dipendenti dai casi delle cosiddette “dimissioni in bianco”, in cui si faceva firmare al lavoratore una dichiarazione priva di data (apposta successivamente dall’azienda) dove questi comunicava la propria volontà di risolvere il rapporto.

La procedura delle dimissioni telematiche permette all’utente di comunicare la data di cessazione del rapporto utilizzando il portale Cliclavoro. Una volta completato l’iter, le dimissioni vengono trasmesse al Ministero del lavoro e, tramite pec, all’azienda. Quest’ultima procederà a sua volta a segnalare la cessazione del rapporto al Centro per l’impiego attraverso invio telematico del “Modello UNILAV”.

Il lavoratore privo delle credenziali di accesso poteva rivolgersi agli intermediari abilitati, come patronati, organizzazioni sindacali, enti bilaterali, consulenti del lavoro o sedi dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Con il passaggio a SPID come sistema unico di accreditamento a Cliclavoro, dal 15 novembre il servizio di invio delle dimissioni telematiche (compreso quello tramite APP dello smartphone) non sarà più disponibile con credenziali diverse dall’identità digitale.

Accesso Inps con SPID

Il passaggio al sistema esclusivo SPID di tutti i servizi telematici del Ministero del lavoro arriva qualche settimana dopo rispetto al pensionamento del PIN, strumento utilizzato per accedere al portale INPS.

Dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi PIN. Pertanto si potrà accedere soltanto attraverso:

  • SPID;
  • Carta di identità elettronica (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

Nulla cambia invece per gli utenti professionali, come persone giuridiche o intermediari (consulenti del lavoro, commercialisti tanto per citare alcuni esempi) in quanto la loro autenticazione al portale INPS è legata al codice fiscale e non alle credenziali di accesso.

>> Addio Pin Inps: dal 1° ottobre non posso più entrare nel sito Inps senza Spid?

Cos’è SPID

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è un’utenza di accesso unica che permette ai privati di accreditarsi ai servizi telematici di circa quattromila amministrazioni pubbliche.

Le credenziali SPID vengono rilasciate gratuitamente ai maggiorenni da una serie di soggetti abilitati, cosiddetti “identity provider” (l’elenco completo è presente sul sito www.spid.gov.it).

Una volta scelto l’identity provider ci si dovrà collegare al portale telematico dello stesso, inserire i propri dati personali, generare le credenziali di accesso a SPID e, infine, scegliere una delle modalità di riconoscimento della persona disponibili.

In particolare, la verifica dell’identità dell’interessato varia in base all’identity provider. Questa può infatti avvenire:

  • Di persona;
  • Attraverso la Carta di identità elettronica (CIE);
  • Attraverso la Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • Con firma digitale o tramite webcam.

Accertata l’identità, all’interessato non resta che scegliere uno dei tre livelli di sicurezza disponibili:

  • SPID livello 1, permette di accedere ai servizi online della PA utilizzando esclusivamente nome utente e password;
  • SPID livello 2, richiede oltre a nome utente e password anche la generazione di un codice temporaneo di accesso o OTP (one time password) eventualmente utilizzando l’APP dello smartphone;
  • SPID livello 3, rispetto a quanto previsto dai precedenti due livelli necessita di soluzioni di sicurezza o dispositivi fisici (come una smart card), rilasciati dall’identity provider.

A seconda del servizio online cui si intende accedere sarà richiesto lo SPID di livello 1 o superiore. Peraltro, non tutti gli identity provider sono in grado di rilasciare identità digitali che coprano ogni livello di sicurezza.

 

Paolo Ballanti

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