Titoli di Stato 2025: nuovi BTP in emissione dal Mef (il programma trimestrale)

In arrivo due nuovi titoli di Stato: BTP a 5 anni e BTP a 10 anni.

Redazione 25/09/25
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Con l’arrivo del quarto trimestre del 2025, il Mef (ministero delle Finanze) ha pubblicato il nuovo Programma Trimestrale di Emissione, per aggiornare i cittadini, i risparmiatori e gli investitori istituzionali sulle prossime emissioni di Titoli di Stato italiani.

Un documento tecnico, ma strategico per pianificare eventuali investimenti in BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) o CCTeu, approfittando di condizioni di mercato che, in questa fase, si stanno mostrando favorevoli, con tassi d’interesse in leggero calo ma ancora competitivi.
Oltre alla presentazione dei nuovi titoli in emissione, il documento illustra l’andamento dell’economia italiana, la situazione delle finanze pubbliche e un’anteprima esclusiva del calendario delle aste di gennaio 2026, un mese spesso strategico per chi desidera cominciare l’anno con una gestione attenta del proprio patrimonio.

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Indice

Nuovi Titoli di Stato in arrivo: BTP 5 e 10 anni

Nel documento il Mef annuncia due nuovi importanti strumenti di risparmio/investimento: BTP 5 anni con scadenza al 1° febbraio 2031 BTP 10 anni con scadenza al 1° febbraio 2036.

L’ammontare minimo garantito di entrambe le soluzioni Entrambi è 10 miliardi di euro. Questi sono titoli con scadenze medio-lunghe, particolarmente sicuri, in tempi di mercati azionari incerti.
Inoltre, la cedola (cioè il tasso d’interesse riconosciuto all’investitore) sarà determinata in base alle condizioni di mercato al momento dell’emissione.

Con emissioni di titoli di Stato si intende l’iter con cui lo Stato raccoglie denaro dai cittadini e dagli investitori per finanziare la spesa pubblica. Questo avviene attraverso l’offerta di strumenti finanziari come BTP, BOT, CCTeu, che vengono messi in vendita in occasione di aste pubbliche, secondo un calendario periodico.

I cittadini che acquistano questi titoli prestano denaro allo Stato e, in cambio, ottengono cedole periodiche (interessi) e il rimborso del capitale a scadenza.

Le emissioni possono riguardare nuovi titoli (ad esempio, un BTP con scadenza a 5 o 10 anni, come quelli previsti per il quarto trimestre 2025) oppure la riapertura di titoli già in circolazione, per aumentarne la disponibilità sul mercato. Questi titoli vengono offerti in asta, secondo un calendario ben preciso. Per i risparmiatori, è un modo sicuro e regolato per far fruttare i propri risparmi, partecipando direttamente al finanziamento dello Stato italiano.

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Programma Trimestrale di Emissione MEF 590 KB

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Riaperture di titoli già in circolazione

Il MEF prevede anche la riapertura di BTP già in circolazione, cioè l’offerta di nuove tranche di titoli già presenti sul mercato. Questi includono:

  • BTP 2025–2027 – Cedola 2,10%
  • BTP 2025–2029 – Cedola 2,35%
  • BTP 2025–2032 – Cedola 3,25%
  • BTP 2025–2035 – Cedola 3,60%

Questi titoli già in corso offrono rendimenti noti e sono spesso scelti da investitori più prudenti, interessati a cedole regolari e stabili. È un modo anche per accedere a titoli a lunga scadenza o indicizzati all’inflazione in momenti di volatilità.

output

Calendario aste di gennaio 2026: le date da segnare

Anche se il calendario completo delle aste per il 2026 sarà pubblicato a dicembre, il MEF ha deciso di anticipare il calendario delle aste per gennaio 2026, includendo date cruciali per chi vuole investire subito a inizio anno. Le aste sono previste in queste date, fondamentali per chi vuole programmare investimenti nei Titoli di Stato sin dai primi mesi dell’anno, magari reinvestendo risparmi accumulati o titoli in scadenza a fine 2025:

  • 9 gennaio 2026 – Asta BOT
  • 13 gennaio 2026 – Asta medio-lungo termine
  • 27 gennaio 2026 – Asta BTP Short e BTP€i
  • 28 gennaio 2026 – Asta BOT
  • 29 gennaio 2026 – Asta medio-lungo

Stato dell’emissione del debito

Al 31 agosto 2025, il MEF ha già collocato circa 260 miliardi di euro di titoli di Stato a medio-lungo termine, e stima che, da ottobre a dicembre, verranno emessi tra 55 e 65 miliardi di euro di nuovi titoli. La vita media del debito è leggermente calata a 6,95 anni, mentre il costo medio all’emissione è sceso al 2,78%, in miglioramento rispetto al 3,41% di fine 2024.

Titoli di Stato esclusi dall’ISEE fino a 50mila euro

Una delle novità più significative per i piccoli risparmiatori riguarda l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE, entro un limite massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Questa misura è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023, commi 183-185) ed è diventata pienamente operativa dal 3 aprile 2025, con l’aggiornamento dei modelli DSU da parte dell’INPS.
L’esclusione si applica a titoli del debito pubblico italiano e ad altri strumenti garantiti dallo Stato, come BTP, BOT, CCT e buoni postali. Fino a 50.000 euro di valore nominale, questi strumenti non concorrono al patrimonio mobiliare utile al calcolo dell’ISEE, rendendoli doppiamente vantaggiosi: sia come forma di investimento a basso rischio, sia come strumento per non compromettere l’accesso a bonus e agevolazioni sociali (es. tasse universitarie, prestazioni sanitarie, bonus energia).



Foto copertina: istock/Rafmaster

Redazione

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