Campagna vaccini, scendono in campo i medici Inps: “pronti a vaccinare”

Redazione 16/03/21
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L’Inps è pronta a utilizzare i propri medici nella campagna vaccinale. In una nota l’istituto dà la sua “disponibilità al coinvolgimento dei propri medici per contribuire alla campagna vaccinale del Governo.

“Una disponibilità da considerarsi già implicita nella propria natura di ente pubblico al servizio del Paese, ma certamente ancor più necessaria in una fase in cui la priorità è supportare con ogni mezzo la difesa della salute dei cittadini. Inoltre, qualora il Governo lo ritenesse opportuno, l’Inps come datore di lavoro potrebbe far operare le vaccinazioni al personale con i propri medici”.

“Nel momento in cui ogni giorno è prezioso per far arretrare il virus e avviare i piani di ripresa necessari al Paese, non trascuriamo alcuna risorsa a nostra disposizione per contribuire ad aumentare con ogni mezzo l’efficacia delle misure a tutela dei cittadini”, ha affermato Pasquale Tridico, presidente Inps.

L’ente di previdenza potrebbe così partecipare attivamente, mettendo a disposizione il proprio personale medico per dare un impulso alla campagna di somministrazioni e aiutare a raggiungere l’obiettivo nazionale.

Almeno l’80 per cento degli italiani vaccinati entro settembre”: questo è l’obiettivo del piano per la somministrazione di vaccini anti-covid reso noto 13 marzo 2021 dal Commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che fissa le linee operative necessarie per completare al più presto la campagna vaccinale.

>> Vaccini covid: il calendario delle vaccinazioni Regione per Regione << 

Come si legge nel testo: “I due pilastri per condurre una rapida campagna sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere” ovviamente coniugati a un attento e costante monitoraggio dei fabbisogni e degli approvvigionamenti, attraverso cui la nuova gestione del piano vaccini intende soddisfare questi obiettivi: “raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila.

Il proposito è di raggiungere entro fine aprile il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale e, come suggerisce il grafico, immunizzare all’altezza d metà agosto 2021 il 70 per cento della popolazione, l’80 a fine settembre e, finalmente, il 100 per cento a fine ottobre.

La prima crisi vaccino si registra in queste ore con la sospensione delle somministrazioni Astrazeneca. Uno stop, ribadito più volte, cautelativo.

“La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini. C’è stato un confronto tra i ministri della salute: ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. E’ giusto avere cautela”, ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

“L’auspicio è che già giovedì Ema ci dia risposte sufficienti per poter ripartire” con il vaccino AstraZeneca.

Redazione

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