Mascherine chirurgiche da usare in azienda: le soluzioni Made in Italy

Occorre acquistare un nuovo stock di mascherine in azienda? Ecco quali sono le caratteristiche e certificazioni a cui fare attenzione

Redazione 15/02/21
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La mascherina chirurgica rappresenta un importante presidio di protezione contro il contagio da Covid-19. Ormai viene usata in ogni ambito, anche e soprattutto nel contesto lavorativo. È impiegata sia negli spazi aperti ma diventa ancora più importante nei luoghi chiusi, come uffici, studi professionali, laboratori, farmacie, negozi e così via. Deve essere quindi indossata da tutti i dipendenti, manager e collaboratori e ricambiata più volte al giorno. Il mercato offre diverse alternative, ma la scelta migliore è quella di rifornire l’impresa con mascherine Made in Italy che si differenziano per l’alta capacità di filtraggio e la presenza di tutte le certificazioni di qualità vigenti in Europa, in particolare la CE.

Mascherine chirurgiche: caratteristiche tecniche

Come sappiamo, le mascherine si dividono in diverse tipologie. Una delle più diffuse è la mascherina chirurgica che filtra i droplets (secrezioni di naso e bocca), potenzialmente infetti emessi quando si respira, parla ma anche quando si tossisce o starnutisce.

Questo presidio è tra i più diffusi nelle aziende, perchè usato da tutti i presenti in modo corretto, permette di ridurre in modo notevole eventuali rischio di diffusione del virus. Per raggiungere tale obiettivo, le mascherine devono essere costruite in un modo specifico, usando determinati materiali.

In particolare, le mascherine chirurgiche monouso devono essere costituite da tre strati di TNT:

  • Lo strato esterno è formato da un materiale chiamato spunbond: conferisce resistenza e impermeabilità;
  • Lo strato intermedio è costituito dal cosiddetto meltblown: è il vero e proprio filtro, costituito da microfibre molto lunghe e sottili (diametro di circa 1 / 3 micron) sovrapposte tra loro e capaci di impedire ai droplet di fuoriuscire;
  • Lo strato più interno è sempre in spunbond è ha la funzione di trattenere l’umidità in uscita e proteggere la cute dal contatto diretto col filtro.

Uniti tra loro, gli strati conferiscono alla mascherina una capacità filtrante superiore al 95% in uscita. Sono un’ottima soluzione per uffici, aziende e locali commerciali, ma anche nel quotidiano dai cittadini (mentre si fa la spesa, si fa la fila dal medico, si passeggia e così via).

Oggi acquistare mascherine è facile: le troviamo ovunque, dal supermercato alla farmacia e naturalmente in svariate piattaforme online. Non tutte le mascherine hanno però la stessa efficacia, quindi non tutte proteggono dal virus nello stesso modo. Per essere sicuri dell’alta capacità filtrante (maggiore del 95%) del presidio è consigliabile acquistare mascherine Made in Italy. Ecco perché.

Mascherine Made in Italy: i vantaggi

Le mascherine chirurgiche prodotte in Italia sono il frutto di un attento lavoro di ricerca di materie prime e relativa lavorazione. Per Legge, vengono classificate come dispositivi medici e in quanto tali devono rispettare sia la specifica normativa europea (Dir. 93/42/CEE) sia la norma tecnica a livello (EN 14683:2019) che conferisce la famosa certificazione CE e garantisce ottime prestazioni filtranti, di resistenza e respirabilità.

Tutte le mascherine realizzate in Italia hanno entrambe le certificazioni. Addirittura, molte aziende aggiungono ulteriori test di affidabilità, come lo Splash Test, che verifica la resistenza della mascherina nei confronti di eventuali schizzi di sangue ed è quindi particolarmente utile negli ospedali e in ambito sanitario. Tra le aziende produttive di Mascherine Made in Italy con certificazione CE e splash test troviamo Sicura, impresa che opera in provincia di Massa-Carrara in Toscana. Frutto di una attenta riconversione proprio durante la pandemia, la ditta produce e commercializza mascherine e presidi sia al consumatore finale che alle aziende di qualsiasi settore. È possibile scoprire ulteriori informazioni visitando il sito web.

 

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