Congedo parentale speciale Covid: a chi spetta, come chiederlo e retribuzione

Il congedo parentale speciale di 15 giorni, congedo Covid-19, è stato prorogato fino al 3 maggio. Ecco chi può chiederlo, come viene pagato e come fare domanda

Chiara Arroi 17/04/20
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Una delle tante misure di sostegno ai lavoratori e lavoratrici introdotte dal Decreto cura Italia, per fronteggiare le ripercussioni in famiglia dell’emergenza Coronavirus, è il congedo parentale speciale di 15 giorni per tutti i dipendenti con figli fino a 12 anni di età.

A causa della chiusura delle scuole e delle restrizioni Covid prorogate al 3 maggio dal Governo, anche la possibilità di chiedere questo congedo, per assentarsi da lavoro, è stata prorogata al 3 maggio 2020 (salvo future proroghe, visto che la riapertura delle scuole non avverrà certo a breve).

La rapida diffusione dei contagi a partire da fine febbraio, ha portato il Governo a prendere decisioni drastiche, con la pubblicazione di diversi decreti per il contenimento del Covid-19, chiudendo attività e negozi, imponendo divieti e restrizioni ai movimenti dei cittadini, chiudendo le scuole fino al 3 aprile. 

Poi il Decreto 1° aprile aveva disposto la proroga di tutte le restrizioni fino al 13 aprile dopo Pasqua. Motivo per cui era stato diffuso un messaggio Inps per comunicare la proroga del congedo parentale Covid-19 fino al 13 aprile 2020 (messaggio Inps 1.516 del 7 aprile 2020).

Congedo parentale speciale: novità proroga al 3 maggio

Oggi c’è un’altra novità: dal momento che la chiusura delle scuole continua, e che il Governo ha emanato il decreto 10 aprile con la proroga delle misure restrittive, anche i congedi covid-19 sono stati prorogati al 3 maggio. A confermalo un messaggio Inps del 16 aprile

Come spiegato nel messaggio Inps: “l’articolo 23 del decreto-legge n. 18 del 2020 ha previsto un congedo per la cura dei figli durante il periodo di sospensione delle attività scolastiche, che può essere fruito da uno solo dei genitori oppure da entrambi, ma non negli stessi giorni e sempre nel limite complessivo (sia individuale che di coppia) di 15 giorni per nucleo familiare, la cui fruizione è, inoltre, subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

Il richiamato articolo 23 (…) aveva previsto la possibilità di fruire dello specifico congedo a partire dal 5 marzo 2020, per il periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado disposto con il D.P.C.M. del 4 marzo 2020, fino al 3 aprile 2020, data in seguito prorogata al 13 aprile con D.P.C.M. del 1° aprile 2020.

Alla luce del D.P.C.M del 10 aprile 2020, che prevede la proroga ulteriore del periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, su conforme parere ministeriale, sono prorogati fino al 3 maggio 2020 anche i termini per la fruizione dei 15 giorni di congedo.

Il Decreto cura Italia (Decreto 17 marzo 2020 n.18) ha introdotto infatti misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese, con uno stanziamento di 25 miliardi di euro di denaro fresco, per aiutare i nuclei familiari, dipendenti di aziende, tutte le imprese e in particolare quelle dei settori produttivi più colpiti.

Vediamo in breve gli aiuti alle famiglie in vigore da subito, e in dettaglio il congedo parentale speciale di 15 giorni, come viene pagato e come chiederlo.

> Lo Speciale Coronavirus <

Decreto cura Italia: le misure di sostegno alle famiglie

Un capitolo corposo del Decreto 17 marzo 2020 è il secondo: norme speciali in materia di riduzione dell’orario di lavoro e di sostegno ai lavoratori, che introduce da subito tutta una serie di aiuti ai nuclei familiari e lavoratori alle prese con riduzioni dell’orario di lavoro e chiusura delle scuole. In particolare ecco gli aiuti per le famiglie, tra cui proprio il congedo parentale speciale di 15 giorni retribuito al 50 per cento:

  • Congedo parentale speciale di 15 giorni, retribuito al 50 per cento, per lavoratori con figli fino a 12 anni,
  • Congedo parentale speciale di 15 giorni, retribuito al 50 per cento, per lavoratori con figli disabili senza limiti di età,
  • Voucher baby sitter fino a 600 euro (alternativo al congedo),
  • Voucher baby sitter per personale sanitario fino a 1.000 euro,
  • Permessi 104 estesi a 12 giornate cumulative per marzo e aprile
  • Divieto di licenziamento per marzo e aprile
  • Quarantena equiparata alla malattia
  • Bonus 600 euro lavoratori autonomi
  • Bonus 100 euro dipendenti che lavorano in sede aziendale

Come si accede in concreto al congedo parentale straordinario? Chi può farlo? Da quando? Come sarà retribuito? Rispondiamo a queste domande.

Congedo parentale speciale 15 giorni: a chi spetta

Come anticipato, per aiutare i genitori lavoratori alle prese con la chiusura delle scuole e con i figli a casa, è stato introdotto il congedo parentale straordinario, che si aggiunge al normale congedo parentale previsto dal nostro ordinamento.

Come stabilito dall’articolo 23 del Decreto cura Italia: “Per l’anno 2020 a decorrere dal 5 marzo, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado (…) e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a quindici giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire (…) per i figli di età non superiore ai 12 anni, (…), di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione”.

Inoltre, l’articolo 25 dello stesso Decreto include tra quelli che possono usufruire del congedo, anche i dipendenti statali: “A decorrere dal 5 marzo 2020, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, (…) e per tutto il periodo della sospensione, i genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico hanno diritto a fruire dello specifico congedo e relativa indennità di cui all’articolo 23, commi 1, 2, 4, 5, 6 e 7. Il congedo e l’indennità di cui al primo periodo non spetta in tutti i casi in cui uno o entrambi i lavoratori stiano già fruendo di analoghi benefici”.

In tempi di coronavirus quindi, i genitori che lavorano possono accedere a questi ulteriori 15 giorni di assenza da lavoro giustificata di 15 giorni, per prendersi cura dei figli. Il congedo speciale spetta a:

  • lavoratori e lavoratrici del settore privato con figli fino a 12 anni di età
  • lavoratori e lavoratrici del settore privato con figli disabili senza limiti di età
  • lavoratori e lavoratrici del settore pubblico con figli fino a 12 anni di età
  • lavoratori e lavoratrici del settore pubblico con figli di disabili senza limiti di età
  • lavoratori e lavoratrici iscritti alla Gestione separata Inps (co.co.co, p.Iva, ecc) con figli fino a 12 anni di età,
  • lavoratori e lavoratrici iscritti alla Gestione separata Inps (co.co.co, p.Iva, ecc) con figli disabili senza limiti di età
  • lavoratori e lavoratrici con figli da 12 a 16 anni, senza alcuna retribuzione e senza contributi figurativi riconosciuti.

Congedo parentale speciale 15 giorni: un solo genitore

La fruizione del congedo viene riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di 15 giorni, ed è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

Quindi sia mamma che papà possono chiederlo, però in modo alternativo. O uno o l’altra. Inoltre non ci devono essere altri trattamenti sociali di sostegno al reddito per disoccupazione.

Congedo parentale speciale 15 giorni: come viene retribuito

Come stabilisce il provvedimento del Governo, questo periodo straordinario di assenza da lavoro, per stare a casa con i figli, viene pagato, non per intero però. Il congedo parentale speciale per figli fino a 12 anni è retribuito al 50 per cento del normale stipendio percepito dal lavoratore.

Anche i genitori lavoratori con figli da 12 a 16 anni possono chiedere e ottenere il congedo parentale straordinario. In questo caso però non è prevista retribuzione, né contribuzione figurativa.

Congedo parentale speciale entro il 3 maggio

Come ricordato a inizio articolo, la proroga delle restrizioni fino al 3 maggio, imposta dal Governo con il Decreto 10 aprile, ha comportato la chiusura dei servizi educativi e delle scuole fino a quella data. Motivo per cui il congedo straordinario causa Covid-19, potrà essere richiesto, non più entro il 13 aprile, ma bensì entro il 3 maggio 2020.

Congedo parentale speciale 15 giorni: come chiederlo

Per richiedere il congedo parentale speciale si deve ricorrere all’Inps. La domanda va inoltrata al nostro Istituto di previdenza sociale.

I genitori di figli fino ai dodici anni di età possono ottenere il congedo previa richiesta all’azienda e all’INPS.

Entrando sul sito web Inps si può accedere al servizio Congedi Covid-19 a questo link, autenticandosi e completando l’iter di domanda.

In alternativa alla domanda online, il congedo Covid-19 si può anche chiedere:

  • attraverso il contact center integrato, sempre con il Pin Inps, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori,
  • tramite i patronati

Congedo parentale speciale 15 giorni: è coperto dai contributi

Niente paura, il congedo parentale straordinario chiesto durante i mesi dell’emergenza Coronavirus è coperto dalla contribuzione figurativa, eccetto per i genitori di figli dai 12 ai 16 anni di età. Per loro niente contributi figurativi

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CORONAVIRUS COVID-19

La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli. Eppure, le società umane hanno sempre vinto. Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose. Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900. Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano. Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone. Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza.     Walter Pasiniè un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.

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