Pensione anticipata con i contributi volontari: come funziona

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In un contesto nel quale i requisiti pensionistici si allungano anno dopo anno, un pensiero che a molti lavoratori prossimi al pensionamento è venuto a mente riguarda senza dubbio l’opportunità di maturare gli anni contributivi mancanti mediante l’istituto dei contributi volontari: ma è possibile raggiungere la pensione anticipata con i contributi volontari? Come funziona?

Diciamo immediatamente che una simile opportunità presenta dei forti limiti, i quali sono legati principalmente agli anni che si possono riscattare. In pratica, per raggiungere l’attuale requisito contributivo per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi, per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne e 41 anni per i lavoratori precoci) è possibile riscattare solamente determinati periodi passati, dietro pagamento ovviamente di un onere. Dunque, non è possibile per esempio – neanche con i contributi volontari – pagare anticipatamente, una tantum, un determinata somma che riguarda periodi futuri. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i periodi riscattabili che possono fare avvicinare la pensione anticipata.

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Pensione anticipata con i contributi volontari: quali periodi riscattabili?

Come detto poc’anzi, il riscatto riguarda esclusivamente periodi pregressi e non futuri. Se il riscatto è sufficiente per raggiungere gli anni contributivi previsti dalla legge, il lavoratore può accedere alla pensione anticipata.

Ma andiamo ora a vedere quali sono i periodi riscattabili. L’INPS, in particolare, riconosce il riscatto per i seguenti periodi:

  • gli anni del corso di laurea (esclusi gli anni fuori corso, e solo se ottenuto il titolo di studio e se non coincidenti con periodi già coperti);
  • i periodi scoperti da contributi collocati tra un rapporto di lavoro a tempo determinato, o stagionale, e il rapporto successivo, se successivi al 31 dicembre 1996; lo stesso vale per i periodi non lavorati, in caso di impiego part time;
  • i periodi di lavoro per i quali il datore non ha versato i contributi, se dimostrabili con documentazione scritta;
  • i periodi lavorati all’estero, presso un Paese privo di convenzioni previdenziali con l’Italia;
  • i periodi in cui il rapporto di lavoro è interrotto con diritto alla conservazione del posto, se successivi al 31 dicembre 1996;
  • i periodi di aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari;
  • i periodi di maternità facoltativa al di fuori del rapporto di lavoro;
  • se successivi al 31 dicembre 1996, i periodi di formazione professionale, di studio e di ricerca, finalizzati ad ottenere titoli, attestati o competenze professionali richieste per l’assunzione o per la progressione in carriera;
  • i periodi di servizio civile volontario reso dal 1° gennaio 2009.

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Pensione anticipata con i contributi volontari: vietato il pagamento una tantum

Dunque, il lavoratore che intendesse pagare subito e per intero tutti i contributi che gli mancano per accedere alla pensione anticipata, non può farlo. Ma deve limitarsi esclusivamente ai predetti periodi di riscatto. Ciò in considerazione anche del fatto che i contributi volontari non riguardano periodi scoperti pregressi, se non per il periodo di 6 mesi precedenti alla domanda di autorizzazione all’INPS.

I versamenti volontari, infatti, possono essere effettuati solamente trimestre per trimestre fino al raggiungimento dei requisiti contributivi. In quest’ultimo caso, ovviamente, non si deve essere coperto da altra contribuzione, in quanto possono essere coperti solamente i periodi che non presentano accrediti contributivi (deve trattarsi, quindi, di soggetto disoccupato o lavoratore part-time).

Pensione anticipata con i contributi volontari: è possibile?

In definitiva, rispondendo alla domanda se sia possibile accedere alla pensione anticipata con i contributi volontari, la risposta è dipende. Supponiamo che un lavoratore abbia 39 anni di contributi.

Legge anche “Pensione anticipata: rivalutato il lavoro notturno: chiarimenti Inps”

Se mediante il riscatto dei periodi pregressi (quelli elencati in precedenza) il lavoratore è in grado di raggiungere quota 42 anni e 10 mesi, allora può accedere direttamente alla pensione anticipata; laddove lo stesso non riuscisse ad arrivare al requisito contributivo previsto, dovrà versare trimestre per trimestre i periodi mancanti.

Per dovizia d’informazione, si precisa che i requisiti contributivi per il biennio 2019-2020 aumentano a:

  • 43 anni e 3 mesi per gli uomini;
  • e 42 anni e 3 mesi per le donne.

 

Daniele Bonaddio

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