Gli italiani in cerca di lavoro continuano a scegliere l’Inghilterra

Sempre più italiani in Inghilterra

Redazione 19/04/18
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Migliori condizioni lavorative, possibilità di carriera e qualità del tempo libero da dedicare alla propria vita privata: sono questi i motivi che stanno spingendo intere generazioni a lasciare il nostro Paese per trasferirsi in un altro. L’immagine di un’Italia migrante è confermata dai dati rilasciati dall’Istat: l’82% della popolazione prende seriamente in considerazione la possibilità di trasferirsi in una nazione straniera.

Sempre più italiani in Inghilterra

L’Inghilterra si conferma come prima scelta in cui poter trovare una prospettiva di vita migliore, seguita da Germania, Svizzera e Francia; stando ai dati raccolti, infatti, dei 102mila expat italiani nel 2015 sono stati più di 17mila quelli che hanno scelto l’Inghilterra. Nonostante i ritmi lavorativi serrati e il costo elevato della vita, il Regno Unito viene preferito per la meritocrazia e la possibilità concreta di crescita lavorativa. Vediamo quindi quali step è necessario portare a termine per inserirsi correttamente nel mercato del lavoro inglese e cogliere così le opportunità migliori.

Curriculum e cover letter

Un curriculum vitae ben fatto è sempre sinonimo di professionalità ed esperienza, e adattarlo allo standard inglese è sicuramente una mossa vincente! Scrivere il CV su misura per la posizione cercata è fondamentale per non creare caos e mettere in evidenza esperienze e competenze più consone alla professione desiderata.

Al contrario di quanto accade in Italia, il CV deve essere sempre accompagnato da una cover letter (CL), una presentazione discorsiva mirata a esporre il proprio percorso professionale e gli obiettivi prefissi.

Per essere ricontattati dai recruiter sarà poi necessario aggiungere numero di telefono e indirizzo inglesi; non è raro infatti ricevere feedback per la propria candidatura tramite lettera, quindi anche l’indirizzo di un parente o un conoscente andrà bene a questo scopo, prima di avere una sistemazione stabile.

L’alloggio

Uno degli scogli più importanti da superare nei primi periodi all’estero è la ricerca del giusto alloggio. Visitare le case di persona è l’unico consiglio valido in questo caso, per evitare problemi è consigliabile alloggiare inizialmente in un B&B o in un ostello ed effettuare il trasloco vero e proprio solo in seguito.

Trovato finalmente l’alloggio che risponde alle proprie esigenze, sarà bene evitare di ritardare l’inizio effettivo del lavoro e affidarsi a servizi specializzati come Blissmoving che si occupano di traslochi dall’Italia verso l’Inghilterra, velocizzando e semplificando le varie fasi di transizione.

Cosa serve per lavorare in UK

L’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.) è un requisito di base se si ha intenzione di restare sul territorio inglese per un periodo superiore ai dodici mesi. Altro elemento da non trascurare è il National insurance Number (NIN), un numero identificativo simile al codice fiscale che permette di godere degli stessi diritti di un cittadino britannico e che va richiesto una volta sul posto; attenzione alle truffe, però: nessuno di questi requisiti è a pagamento, diffidare quindi da siti e servizi online che richiedono denaro per portare a termine questo tipo di procedure.

Infine il conto bancario, indispensabile per l’accredito dello stipendio e dunque necessario per chiunque voglia stabilirsi in UK per lavorare.

I lavori più ricercati

Nonostante gli impieghi più gettonati per i primi periodi siano quelli relativi al settore della ristorazione, sempre molto dinamico, ci sono anche altre professioni che offrono ottime opportunità in Inghilterra. Il campo più fertile a questo proposito è quello del digitale, con Web Developer e Web Designer in testa alle richieste delle aziende. Altri possibili lavori adatti a giovani talenti sono il Project Manager, l’HR Consultant e il Sales Executive.

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