Fundraising, tra dono e metodo: come realizzare un piano di raccolta fondi

Redazione 25/03/18
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Il fundraising, non solo come strumento di raccolta fondi, ma anche come modalità di approccio e di lavoro che attraverso valori, strategie e tecniche stimola l’attivazione di risorse e la creazione di valore, sta acquisendo uno spazio sempre maggiore e suscita l’interesse di tante organizzazioni che fino a qualche anno fa non lo consideravano così determinante. Il fundraising ha delle potenzialità immense e può funzionare laddove nessun altro strumento è in grado di produrre effetti positivi.

Il Terzo Settore nel nostro Paese ha la necessità di operare un salto di qualità notevole e non ci riferiamo a poche organizzazioni, ma ad una evoluzione dell’intero sistema.  Pensare infatti che per fare fundraising un’organizzazione debba necessariamente essere di dimensioni notevoli o avere budget enormi a disposizione, è una idea sbagliata.

Si può produrre valore, e molto, anche operando in dimensioni ridotte o comunque contenute, purché lo si faccia con metodo, perché questo è l’unico modo che hanno le imprese nonprofit per imparare da se stesse facendo tesoro delle esperienze quotidiane.

Se non si pongono degli obiettivi, se non si monitorano i processi, se non si valutano i risultati, e di conseguenza si apportano i cambiamenti necessari, come è possibile migliorarsi?

Questo significa rendere efficiente il sistema del Terzo Settore che quindi migliora e sviluppa il ruolo che esercita nell’organizzazione complessiva delle comunità. Attiva risorse che spesso sono inutilizzate o sotto-utilizzate e nel contempo soddisfa il “bisogno-desiderio” dei donatori che partecipano a questo processo.
Il valore, infatti, non viene creato esclusivamente dagli obiettivi raggiunti, ma anche, e talvolta soprattutto, nel modo attraverso il quale questi vengono perseguiti.

Spesso il fundraising non funziona perché le organizzazioni che tentano di implementarlo non funzionano! Occorrono visione, passione, intuito, ascolto, disponibilità al cambiamento, flessibilità, velocità, e si potrebbero elencare ancora molte altre caratteristiche.

Le relazioni con i donatori, individuali o collettivi che siano, funzionano nello stesso modo. Non basta essere Enti del Terzo Settore per fare fundraising, occorre una miscela di diverse componenti, prime fra tutte la cultura del dono, poi il rispetto per il donatore, la disponibilità a mettersi in discussione continuamente, sia come persone che come organizzazioni e infine, un metodo, per dare sistematicità e sostenibilità alle azioni, caratteristiche senza le quali potremmo avere delle best practice, ma difficilmente riusciremmo ad influire sul sistema complessivo, ed è di questo che hanno necessità le nostre comunità.

Il reperimento delle risorse, siano queste economiche o umane, ha a che fare con i sistemi relazionali e fiduciari che insistono all’interno ed all’esterno delle organizzazioni nonprofit e spesso questo viene dimenticato o sottovalutato.

In realtà il sistema delle relazioni, siano queste contrattuali o basate sul diritto o sul dono, determina la vita non solo degli Enti del Terzo Settore, ma incide fortemente sulle capacità degli stessi di svolgere le proprie funzioni, non solo a livello politico e strategico, ma anche e soprattutto operativo.

Il fundraising, anche attraverso la comunicazione interna ed esterna che necessariamente produce, incide profondamente sulle dimensioni relazionali ed organizzative delle quali non sempre gli Enti del Terzo Settore sembrano essere consapevoli, a prescindere dalle dimensioni o dai volumi che questi amministrano.

Come rendere il fundraising un’attività sistematica e metodologica, efficace ed integrata con le altre azioni dell’impresa non profit nel perseguimento della sostenibilità?
E come trasformare questa pratica in una strategia condivisa all’interno dell’ente, che non si esaurisca con, se pur importanti, estemporanee campagne di raccolta fondi?

Su questi argomenti segnaliamo la novità editoriale Piano di Fundraising – II edizione che sarà disponibile anche al Festival del Fundraising 2018

Il piano di fundraising

l numero delle organizzazioni non profit che si attivano per reperire risorse a sostegno della propria missione è in costante aumento nel nostro Paese. Come rendere il fundraising un’attività sistematica e metodologica, efficace ed integrata con le altre azioni dell’impresa non profit nel perseguimento della sostenibilità?E come trasformare questa pratica in una strategia condivisa all’interno dell’ente, che non si esaurisca con, se pur importanti, estemporanee campagne di raccolta fondi? È necessario acquisire un metodo e sviluppare un approccio strategico al fundraising, perché il dono è un elemento fondante per tutti gli Enti del Terzo Settore. Sviluppare competenze complesse ed articolate, attivare strumenti e tecniche, ma soprattutto essere costanti e perseverare, questo è ciò che serve agli Enti del Terzo Settore. Gli autori di questa nuova edizione del volume mettono a disposizione degli operatori del settore il frutto della ventennale esperienza maturata nell’accompagnamento di numerosi Enti del Terzo Settore italiani, la cui efficacia va ricercata nella individuazione di “modelli personalizzabili” di raccolta fondi e della gestione che gli stessi richiedono. Ogni singolo capitolo rappresenta una sezione del piano di fundraising e fornisce i principi e gli strumenti per creare le condizioni affinché il dono si riveli e concretizzi tutte le potenzialità di cui è portatore. Luciano Zanin Da oltre 35 anni opera nel mondo del non profit ed è socio ASSIF. Fundraiser, formatore e consulente di fundraising e peopleraising, è amministratore di Fundraiserperpassione srl e direttore scientifico di Confinionline.it.Laura Lugli Socia ASSIF, ha collaborato con BolognaAIL, Centro Servizi di Volontariato di Modena. È consulente di fundraising e peopleraising per Fundraiserperpassione srl e Confinionline.it.Guya Raco Consulente, fundraiser e formatrice per Fundraiserperpassione srl e Confinionline.it, è socia ASSIF. È specializzata in organizzazioni non profit territoriali ed in sperimentazioni di nuovi modelli di welfare.  

Luciano Zanin – Laura Lugli – Guya Raco | 2018 Maggioli Editore

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