Sanità, Nuovi LEA: cosa cambia? Quali prestazioni dobbiamo pagare?

Redazione 15/09/16
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La bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), già pronta da metà luglio, con tutta probabilità riceverà l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno.

Per approfondimenti si consiglia lo speciale su TICKET SANITARIO, LE NOVITA’ PREVISTE

Con il nuovo DPCM verrebbero aggiornati i Lea, mediante l’ingente ampliamento del numero di prestazioni sanitarie garantite ai cittadini.

LEA: come cambiano?

La bozza di decreto sui Lea, come detto, era stata presentata sinteticamente a luglio dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dal Direttore Generale della Programmazione Sanitaria, Renato Botti, di concerto con Roberta Chersevani, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCEO).

Il principale intento del DPCM risponderebbe alla necessità di mandare in pensione il “decreto appropriatezza” che all’inizio del 2016 ha trasformato il mondo della sanità pubblica restringendo, e di molto, l’applicazione dei ticket sanitari.

Il decreto, in pratica, lasciava fuori dalla tutela sanitaria ben 203 prestazioni e visite specialistiche (LEGGI QUI QUALI), che potevano essere prescritte esclusivamente nei casi in cui rispondevano a precisi parametri di appropriatezza nonché a determinati criteri di erogabilità.

Il cittadino, quindi, per tutte le prestazioni considerate non necessarie, nella quasi totalità dei casi, non poteva più limitarsi a pagare il ticket sanitario, dovendo invece sostenere di tasca propria l’intero costo della visita.

Non sorprende, dunque, che le controversie generate dal decreto appropriatezza fossero molte, portando ad un sostanziale impasse delle prescrizioni. Questo anche per via del fatto che prevedeva multe salate per tutti quei medici che avessero prescritto prestazioni “inappropriate”.

Quindi, a fronte di una simile situazione, il Governo ha deciso di fare marcia indietro con la nuova bozza di DPCM, il quale, se venisse approvato, grazie agli articoli 16 e 21 farebbe ‘scomparire’ il decreto appropriatezza.

Come precisato da Roberta Chersevani, “il nuovo testo richiama sia l’autonomia che la responsabilità nel medico nel perseguire l’appropriatezza”. In sostanza si passa all’introduzione di semplici “indicazioni di appropriatezza prescrittiva, per cui non sussiste l’obbligo da parte del medico di apporre la nota all’atto della prescrizione”.

Come cambia il sistema sanitario nazionale

La bozza del DPCM contiene anche diverse novità che puntano ad aggiornare, adeguandolo, il sistema sanitario nazionale.

Tra queste, una delle più rilevanti è l’aggiornamento del nomenclatore dell’assistenza protesica (nuovi ausili informatici e di comunicazione), oltre a quello della specialistica ambulatoriale (con il permesso di erogare le prestazioni di procreazione medicalmente assistita).

Inoltre, verrebbe rinnovato l’elenco delle malattie rare, con oltre 110 nuove patologie, tra cui sarcoidosi, sclerosi sistemica progressiva e miastenia grave.

Assistenza Lea ampliata?

Infine, l’assistenza Lea sarebbe ampliata ai nuovi vaccini, tra cui l’anti-Papillomavirus, l’anti-Pneumococco e l’anti-Meningococco. Queste prestazioni, coperte da ticket, saranno erogate ad un numero maggiore di destinatari.

Redazione

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