Renault Kadjar 130 dCi 4X4: la prova su strada di motori.it

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La condivisione sembrerebbe essere uno di nuovi capisaldi della moderna ingegneria automobilistica. La Renault Kadjar prende forma dalla medesima base di Qashqai. Una piattaforma da cui traggono origine diversi altri modelli dell’Alleanza Renault-Nissan, come ad esempio la recentissima Renault Mégane. Da tempo i suv sono le nuove “familiari”, con la francese a ruote alte che si mostra come valida alternativa per genitori con prole al seguito. La forme “morbide” non inficiano sull’abitabilità, più congeniale però a quattro adulti che a cinque. Un abitacolo che segue le recenti tendenze della Casa francese. Spazio al digitale, perché meglio rappresenta l’idea d’infotainment secondo Renault. Questione di gusti, di fatto la percezione è che manchi qualcosa a Kadjar. Lo schermo touch al centro della plancia non è rapido nel rispondere ai comandi. Inserire un numero civico in fase di ricerca risulta un’operazione piuttosto complicata. La leva dietro al volante che controlla l’impianto audio è obsoleta, così come il doppio passaggio di tasti (uno sulla consolle centrale, l’altro sul volante) per azionare il cruise control. I 472 litri di bagagliaio sono invece una garanzia in fatto di viaggi e valigie. Un dato che si può estendere sino al valore di 1.478 litri quando si decide di abbattere la seconda fila di sedili.

Renault Kadjar dCi 130 CV 4X4: integrale intelligente

Sarà anche francese, ma la presenza dell’Alleanza si fa sentire pure quando si tratta di Renault Kadjar. La suv d’oltralpe protagonista della nostra prova su strada è quello che in gergo si dice il “top di gamma”. Sotto il cofano il più che noto turbodiesel 1.6 dCi da 130 CV di potenza e 320 Nm di coppia motrice. Un’unità che fa della “sobrietà” il suo punto di forza. Sobrietà intesa come morigeratezza quando si tratta di consumi. Indipendentemente dal dato dichiarato, mantenendo un approccio alla guida “consapevole”, si possono tranquillamente percorrere 100 km con 6,3 litri di gasolio. Dato derivato ovviamente dal computer di bordo. Dato a cui bisogna sommare il fatto che la vettura in questione sia provvista di trazione integrale. Una 4X4 intelligente, la cui motricità è gestita interamente dall’elettronica. Ovviamente chi siede al volante ha la possibilità di regolare il modus operandi della trasmissione, passando dalle sole due ruote motrici “fisse”, all’integrale a comando (Auto). Ciò significa che di default la vettura sarà a trazione anteriore, regolando la coppia tra i due assi solo in caso di necessità. Quando invece le condizioni del manto stradale dovessero essere precarie o ricoperte da uno strato di neve, si può decidere di passare direttamente al modo Lock. Il sistema blocca elettronicamente la trasmissione sulle quattro ruote motrici e trasferisce il 50% della coppia sul retrotreno. A proposito di trasmissione, il cambio disponibile con questa motorizzazione è un manuale a sei rapporti.

Kadjar Bose Energy dCi 130 CV 4X4: il test drive

Al volante avremmo gradito un po’ più di personalità. Intendiamoci, Renault Kadjar non ha lati oscuri da rivendicare, ma nemmeno punti di forza da esaltare. Una condizione di marcia essenzialmente “piatta”, in cui è solo il comfort l’elemento da apprezzare. Il piacere di guida è tutt’altra cosa. Tra gli elementi positivi va annoverato il motore. Il dCi 130 si riconferma uno dei migliori propulsori della categoria. Tira in basso senza perdersi in alto, assecondato da un cambio manuale a sei marce che preferisce una condotta consapevole e giudiziosa. La modalità “Eco” spegne qualunque velleità sportiva, “mangiandosi” una manciata di cavalli e limitando le prestazioni del dCi.

Su strada bastano pochi chilometri per capire che la massa in gioco sia importante. Un dato che si scopre dopo le prime curve. Rollio e Beccheggio manifestano la loro presenza, ma non inficiano sul comportamento della vettura. Certo, chi esagera deve mettere in conto un certo di equipaggiamento: Life, Zen, Intens e Bose. Quest’ultimo livello, protagonista della nostra prova, si caratterizza per la presenza dell’impianto audio Bose e di altre “chicche” degne di una vettura alto di gamma. Come ad esempio la videocamera posteriore, i cerchi in lega e i fari full led. A questo vanno aggiunti i “pacchetti” di cui l’auto era provvista. Ossia il Pack Winter Bose (500 euro), quello Sky (600 euro) e quello denominato Techno (500 euro). Un insieme di accessori che annoverano, tra gli altri, i sedili riscaldabili, il tetto panoramico e i sistemi di assistenza al parcheggio. Il tutto per un prezzo totale (iva e messa su strada incluse) di 35.000 euro

da: motori.it

Redazione MotoriOggi

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