Droghe e alcool alla guida, effetti e sanzioni

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Guida sotto l’effetto dell’alcool e delle droghe, sono le tematiche che oggi alla sessione del Codice della strada verranno trattate nel corso della mattinata del 16 ottobre 2015, alla 2 edizione del Meeting nazionale della Polizia Locale italiana POL 2015, presso la stupenda città di Cosenza, sala degli Stemmi del Palazzo della Provincia.

Certamente sarà una sessione molto animata in quanto la tematica è attuale che tocca da vicino molte famiglie. Però non dimentichiamoci che la stessa deve essere studiata e legiferata sotto l’aspetto del diritto.

Personalmente assieme ad ASAPS, vicina alla polizia stradale che da tempo si batte contro questo fenomeno, cerchiamo anche attraverso momenti di studio come questo odierno, portare la legalità lungo le nostre belle strade nazionali.

Come si suol dire “a fagiolo”, ripropongo un articolo già pubblicato dalla stessa associazione molto calzante e interessante per la raccolta di dati importanti e nello stesso tempo “paurosi” della guida sotto l’effetto dell’alcol e delle sostanza stupefacenti.

E in effetti i dati parlano chiaro: nel nostro Paese gli episodi di pirateria stradale gravi sono stati 1.009, il 3,7% in più rispetto al 2014, e hanno provocato 119 vittime (+4,4%) e 1.224 feriti (+4,8%). In un caso su 5 (il 19,4%) è stato accertato che il responsabile guidava sotto l’effetto di alcol o droghe. A renderlo noto è l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale, che da otto anni monitora con un Osservatorio ad hoc un fenomeno in continua crescita, a dispetto del calo degli incidenti in genere.

Il dato sulla positività – avverte Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – deve essere considerato approssimato per difetto, perché riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile è stato identificato, 583 su 1.009 (il 57,8%) nel 2014“.

Spesso – ricorda Biserni – quando le forze di polizia identificano l’autore non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall’evento: 13 casi, tra quelli di positività all’alcol, hanno rivelato la presenza di sostanze stupefacenti, ma anche questo dato andrebbe analizzato tenendo conto che le difficoltà d’accertamento di droghe limitano gli accertamenti ai casi in cui il soggetto sia sottoposto ad analisi mediche”.

Nella maggior parte dei casi il pirata è un uomo di età compresa tra i 18 ed i 45 anni (sempre l’anno scorso, le donne responsabili di omissione di soccorso sono state solo 62): a spingere alla fuga spesso è il timore di perdere i punti della patente e lo stesso documento di guida mentre continua a salire il numero di casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false (nel 2014 il 9% degli episodi di pirateria). L’anno scorso i pirati stranieri sono stati 141 (il 24,2% di quelli identificati), le vittime non italiane 111 (l’11% del totale fra feriti e deceduti). L’84,3% degli atti di pirateria è avvenuto di giorno.

Ancora una volta sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare il prezzo più alto in termini di mortalità e lesività: i minori coinvolti sono stati 132, gli anziani 152, rispettivamente il’13,1% e il 15,1%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 81 (55 nel 2013), 5 dei quali sono rimasti uccisi (4,2%) e 76 feriti (6,2%).

I pedoni restano la categoria più esposta, con 410 eventi: 46 i morti, pari al 38,6% dei decessi complessivi, e 414 i feriti (33,8%). Centocinquantacinque gli episodi che hanno coinvolto i ciclisti, con 24 morti (20,2%) e 145 feriti (11,8%). La geografia dei casi di pirateria, sempre nel 2014, vede al primo posto la Lombardia, con 141, davanti ad Emilia Romagna (105), Veneto (94), Lazio (92), Campania (88), Toscana (71), Sicilia (70) e Puglia (66).

Oltre al questo, saranno analizzati anche gli strumenti che oggi la polizia ha in dotazione per debellare questo fenomeno aimè ancora in crescita.

Ricordiamoci che l’alcol e le droghe non vi rendono immortali, troppe volte queste sostanza, assieme alla stanchezza, sono cause scatenanti della stragi stradali.

Redazione MotoriOggi

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