Asaps: Omicidio Stradale, a Riccione si è fatto il punto della situazione

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Al convegno di Riccione, nella sessione ASAPS nell’ambito delle Giornate della Polizia Locale, si sono incontrati politici, tecnici e le associazioni promotrici. La cronaca della giornata

di Lorenzo Borselli
Asaps

C’era il cosiddetto Gotha della Sicurezza Stradale, a Riccione il 24 settembre scorso,  nella sessione ASAPS voluta da Maggioli nell’ambito delle Giornate della Polizia Locale: c’era innanzitutto il Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Riccardo Nencini, uno dei più “accaniti” sostenitori della proposta. C’erano anche il direttore delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla, Stefano Guarnieri e Valentina Borgogni, il comandante della Polizia Locale di Verona Luigi Altamura e il nostro Ugo Terracciano, dirigente della Polizia di Stato e professore all’Alma Mater di Bologna. Avrebbe dovuto esserci anche Cosimo Ferri, magistrato e sottosegretario alla Giustizia, trattenuto però a Roma dai suoi impegni costituzionali. Un lungo messaggio, spedito all’assemblea, è stato letto alle centinaia di presenti da Vincenzo Borgomeo, capo servizio di Repubblica Motori e moderatore della tavola rotonda.

Roberto Sgalla, chiamato in causa da Borgomeo sull’inversione di tendenza della sinistrosità in Italia, ha spiegato che sono molte le novità sul fronte dell’azione di polizia. Finanziamenti, innanzitutto, che andranno a coprire la rete ancora in fase di realizzazione, dei narco-test, e anche una crescente interazione con la politica, alla quale la Polizia Stradale fornisce costantemente numeri e linee d’indirizzo.
“Si, purtroppo è un anno in controtendenza – ha detto il Direttore Centrale – e dopo 12 anni di continui miglioramenti, siamo in vista di un bilancio negativo. Non siamo soli, e anche Francia, Germania e Spagna sono nelle nostre stesse condizioni, È quindi un fatto europeo. Negli anni ’70 – ha spiegato Sgalla – si diceva che i morti sulla strada erano un tributo alla civiltà, oggi no. La mentalità è cambiata”. Il direttore centrale, che anni fa era stato capo della Polizia Stradale, è tornato sulle cause della mortalità: velocità, droga e alcol, distrazione. “La polizia stradale sta innovando moltissimo – ha detto – e proprio in questi giorni abbiamo chiuso una sperimentazione sui narcotest grazie a un finanziamento governativo di 800mila euro.  Il dato è scoraggiante: quasi 2 persone su 100 sono risultate positive ai precursori testate. E se vi sembra una percentuale minima, vi dico subito che l’1,5% di 40milioni di utenti, fa 600mila persone alla guida sotto l’effetto di stupefacenti”.

Sgalla è tornato poi sui temi che da sempre sono in testa alla propria strategia: la tecnologia, innanzitutto. I controlli da remoto (e se ne possono fare davvero tanti), ma anche la necessità di chiamare in causa gli ausiliari e lasciare la Polizia al controllo materiale del traffico.
“Per fortuna – ha concluso – i giovani sono sempre più attenti. La categoria che muore di meno, sulla strada, è proprio quella fino a 29 anni d’età. Il nostro vulnus sarà sempre più la distrazione e questo a causa della nostra incapacità di disconnetterci”.
Sull’omicidio stradale, Roberto Sgalla ha le idee chiare, ma lui è un poliziotto e pensa alla sostanza. “Certo – ha precisato – che sull’Omicidio Stradale non ho dubbi. Ma per il resto, secondo me, bisogna depenalizzare quante più norme stradali possibili e rendere certa l’unica sanzione efficace quando si parla di violazioni: togliere dalla strada i trasgressori pericolosi a suon di sequestri e confische di veicoli, sospensioni e revoche della patente”.

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Da sinistra Vincenzo Borgomeo, Roberto Sgalla, Giordano Biserni, Valentina Borgogni
Da sinistra Ugo Terracciano, Luigi Altamura, Stefano Guarnieri, Riccardo Nencini

Infine il coordinamento. “La Polizia Stradale – ha detto – ha deciso già da molti anni di concentrarsi sulla grande viabilità. Ecco perché bisogna che la Polizia Locale cominci a lavorare di notte an he al di fuori dei centri urbani maggiori e noi, dal canto nostro, dobbiamo accettare l’idea che alcuni reparti debbano essere spostati”.
Dal tecnico al politico. Borgomeo incalza Nencini, chiedendogli le news sull’iter parlamentare della legge sull’Omicidio Stradale
“Proprio mentre noi discutiamo qui a Riccione – ha detto il Vice Ministro – a Roma è in corso la riunione delle due commissioni congiunte Trasporti e Giustizia della Camera. Stamattina ho parlato col presidente Meta e dopo il varo del Senato che ha approvato le modifiche al Codice Penale, la Camera ha preso l’impegno di chiudere entro il 15/20 ottobre, pur con qualche  modifica al testo. Se questo percorso funziona- ha precisato Nencini – entro Natale dovrebbe essere approvato e quindi avremo l’Omicidio Stradale entro la fine dell’anno. Se chiudessimo entro dicembre, avremmo chiuso il lavoro in un anno e un mese”.

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 Il direttore delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla
Vincenzo Borgomeo, capo servizio di Repubblica Motori e moderatore della tavola rotonda Il Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Riccardo Nencini

Nencini ha spiegato anche che parallelamente si sta lavorando pure alla riforma del CDS e questo comporterà a suo avviso anche profondi miglioramenti in termini di sicurezza stradale tout-court, così come, del resto, sul fronte infrastrutturale, ma anche su quello della semplificazione. “Stiamo per chiudere il PRA – ha dichiarato – e questa è una novità che molti prima di me hanno annunciato più volte, così come la chiusura dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. I decreti sono pronti, li ho preparati io stesso. Infine fatemi dire una cosa sui giovani: la famiglia è il loro centro, la loro scuola principale e certi messaggi sul comportamento sulle strade, devono innanzitutto partire da lì”.
Vincenzo Borgomeo ha quindi chiamato in causa Stefano Guarnieri, che ha voluto precisare come la proposta di legge sia uscita un po’ zoppa dalla discussione in seno alla Commissione Giustizia del Senato. La questione è che alcune condotte che avrebbero integrato il reato (come attraversare un semaforo rosso o l’inversione di marcia) sono state tolte per l’omicidio e mantenute per la fattispecie delle lesioni personali stradali.
“Tengo però a precisare – ha spiegato – che ancora oggi, nonostante i tanti inasprimenti sanzionatori che si sono fatti, è ancora conveniente scappare, dopo aver provocato uno scontro o un investimento, in stato di ebbrezza. In Italia non abbiamo avuto il coraggio di creare una legge, come invece avvenuto in Francia, che preveda che chi non si ferma dopo un sinistro risponda poi ad una pena maggiore.  Il coraggio di punire il comportamento, è fino ad ora mancato al legislatore italiano”.

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Stefano Guarnieri Giordano Biserni Presidente ASAPS
Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona ed ex funzionario della Polizia di Stato

È poi toccato a Giordano Biserni prendere la parola, incalzato da Vincenzo Borgomeo con una battuta. “Giordano – ha chiesto – tu che in casa non hai quadri appesi, ma tabelle, e che grazie ai tanto osservatori dell’ASAPS sai bene cosa sia la violenza stradale, cosa puoi aggiungere?”
“Nel 91 – ha risposto il presidente dell’ASAPS – avevamo 8mila morti e se oggi ne contiamo poco più di 3mila, è anche grazie a noi, al cambio di mentalità che siamo riusciti a generare con le decine di proposte e di iniziative. L’ultima, in ordine di tempo, è l’appello un po’ provocatorio che abbiamo lanciato per sequestrare il telefonino”.
I dati parlano infatti chiaro: la distrazione è sempre più fatale e l’oggetto che distrae, oggi, è proprio il telefono, che lo stesso Roberto Sgalla vorrebbe automaticamente disconnesso oltre i 70 all’ora.
“Ciò che manca però – e qui Biserni si è rivolto alla politica presente in sala – è la conoscenza dei problemi. Ma vi rendete conto che l’Istat continua a non annotare quanti incidenti siano alcol o narco correlati?  Dobbiamo sbrigarci, chiudere questo circuito e andare finalmente alla sicurezza assoluta. L’Omicidio Stradale è il reato più impunito, dobbiamo sbrigarci. Sono angosciato – ha concluso – dal pensiero che tornino a crescere i morti”.
Il moderatore del workshop ha poi chiesto un parere qualificato, proprio sui dati e sui pirati della strada, a Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona ed ex funzionario della Polizia di Stato.
“Il 67% dei sinistri stradali con lesioni o morte – ha detto – viene oggi rilevato dalle polizie locali. L’Istat sta approvando la nuova scheda di acquisizione dei dati e speriamo che venga messa on-line il prima possibile e rispondendo a Sgalla sulla nostra presenza notturna, faccio notare che noi non abbiamo oggi pari dignità alle polizie dello Stato. È il momento di varare una norma che delinei il nostro ruolo e che ci faccia uscire dall’attuale status di semplici impiegati. Sui pirati – ha spiegato – il dato che emerge anche dalle nostre catture, è molto semplice: il pirata ha alcol in corpo, droga e spesso non ha l’assicurazione. Altrettanto spesso, è recidivo.

 

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Ugo Terracciano, dirigente della Polizia di Stato e professore all’Alma Mater di Bologna Valentina Borgogni

Infine Valentina Borgogni e Ugo Terracciano: la prima ha parlato del suo ruolo di educatrice, affatto giustizialista, che da 10 anni, da quando è nata l’associazione che lavora in memoria del fratello Gabriele, frequenta scuole di ogni ordine e grado. “Dico questo – ha detto – perché l’accusa che molti ci muovono è che noi parenti delle vittime si venga colpiti da una sindrome della pena. Non è così. L’omicidio stradale è un reato che deve semplicemente entrare nell’ordinamento per una questione di giustizia”.
Ugo Terracciano, invece, ha fatto un excursus delle modifiche legislative che dal 1966 hanno cominciato a inasprire, purtroppo con effetti non sempre all’altezza delle necessità, l’ordinamento della circolazione italiana. Ha passato brillantemente in rassegna gli aspetti più particolari della norma vigente e di quella in via di approvazione, illustrando tutti gli orientamenti della Cassazione, con esempi incalzanti e convincenti.
Giornata da ricordare.


La sintesi degli interventi al Convegno sull’Omicidio stradale organizzato da l’ASAPS, voluto dalla Maggioli alle giornate della Polizia Locale di Riccione. (ASAPS)

Redazione MotoriOggi

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