Riforma pensioni 2014, esodati, Quota 96: si apre il tavolo welfare

Redazione 06/05/14
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Riforma pensioni 2014, siamo alle battute iniziali di un confronto che potrebbe davvero portare a una modifica della legge Fornero di fine 2011, ancora oggi fonte di numerosi disagi, soprattutto tra le categorie lasciate scoperte da tutele.

Si avvierà domani il tavolo di confronto a palazzo Chigi tra esponenti del governo e delle parti sociali, con obiettivo la riscrittura della legge che regola accesso e riconoscimento dell’assegno pensionistico.

Dopo i tanti proclami lasciati cadere nel vuoto, dunque, ora si inizia a fare sul serio. Dalle parti dei pensionati e dei loro organismi di rappresentanza, però, c’è una generale cautela – e in qualche caso anche diffidenza – nei riguardi dell’operazione governativa.

Tra chi accusa l’esecutivo di non voler attuare misure concrete, e chi, invece, sente odore di spot elettorale, rimane però la possibilità, per la prima volta dall’insediamento di Matteo Renzi e della sua squadra, di trattare il tema delle pensioni con entrambe le parti in causa. Agli incontri, dovrebbe partecipare anche una delegazione Inps, ora a guida del commissario Vittorio Conti dopo l’addio di Antonio Mastrapasqua.

Quel che più preme alle parti sociali, però, è di trovare una soluzione alle due grandi question lasciate insolute negli ultimi tre anni, con i tre governi che si sono succeduti: gli esodati e i Quota 96.

I primi, sprovvisti di contratto di lavoro e di assegno alla pensione, hanno visto sfumare la possibilità di accedere al trattamento pensionistico in seguito al cambiamento dei requisiti introdotto con la riforma 2011, mentre i secondi sono lavoratori – principalmente del comparto scuola – che sono rimasti a piedi poiché la legge del governo Monti dimenticò di includere i lavoratori che chiudono l’anno al 31 agosto anziché al 31 dicembre, proprio come quelli del mondo dell’istruzione, insomma.

Nei giorni scorsi, poi, si è tornato a parlare con forza di pensionamento anticipato a seguito della presentazione della riforma della pubblica amministrazione, che dovrebbe portare all’assunzione di migliaia di nuovi precari, molti dei quali vincitori di concorsi mai entrati in ruolo. Opzione sul tavolo, è sempre quella dello scivolo con 5 anni di anticipo, in casi determinati, che può essere sovvenzionata anche dagli stessi lavoratori: una finestra che il successore di Elsa Fornero ed Enrico Giovannini, Giuliano Poletti, ha lasciato aperta.

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