Riforma pensioni, tutto fermo. Letta loda la Fornero e dimentica gli esodati

Redazione 18/06/13
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Riforma delle pensioni ufficialmente in congelatore dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dei ministri dello Sviluppo economico Zanonato e del collega, responsabile del Tesoro Fabrizio Saccomanni. Ciò nonostante, la questione esodati resta sempre aperta e, proprio per questa ragione, l’iter di ammissione alla salvaguardia prosegue nel solco tracciato dal precedente governo.

Per la verità, ieri, alla prima giornata del G8, c’è stata l’opportunità di discutere di pensioni, in particolare tra il premier Enrico Letta e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, al primo incontro ufficiale dei rispettivi mandati. Discutendo di disoccupazione giovanile con l’inquilino della Casa Bianca, Letta ha ricordato che a penalizzare l’ingresso nel mercato del lavoro delle giovani generazioni, sono intervenute, anche in Italia,riforme delle pensioni che hanno “tutelato i cinquantenni”, rendendo ancor più ostica la possibilità per gli entranti di trovare un posto fisso o, quantomeno, stabile.

Questa, ad avviso del presidente del Consiglio, dovrebbe essere la principale ragione per cui in Italia, ma un po’ in tutto il vecchio Continente, il tasso di disoccupazione giovanile è ormai schizzato ai massimi storici dall’ultimo dopoguerra e, in generale, da quando esistono statistiche accurate in merito.

L’affermazione del premier, però, non avrà fatto certamente piacere agli oltre 300mila esodati, naturalmente tutti over 50, che con ogni probabilità non condivideranno le affermazioni del Capo del governo, sentendosi appartenenti a una fascia tutt’altro che privilegiata negli ultimi anni dalle politiche di welfare. Una riforma delle pensioni che abbandona centinaia di migliaia di contribuenti a pochi anni dalla maturazione dei requisiti per il trattamento pensionistico, difficilmente può essere pubblicizzata come una legge che tutela i lavoratori di lungo corso, per quanto queste nuove leggi abbiano cercato di salvare i conti della previdenza già in dissesto.

Nel frattempo, come dicevamo, la questione esodati è tutt’altro che risolta, come certificano anche gli ultimi dati dell’Inps in merito alle pensioni regolarmente attivate dall’inizio delle operazioni di rientro.

E su 130mila situazioni accolte per il conferimento dell’assegno mensile, al momento sono soltanto 11mila quelle che hanno concluso le operazioni e ricevono regolarmente la quota di pensione sudata con anni e anni di lavoro e di versamenti dei contributi.

Per le prossime settimane, se non si attendono sviluppi sul fronte della riforma, potrebbero arrivare però nuove delucidazioni per il riconoscimento dei requisiti per l’ultimo decreto, sulle cui fattispecie di reinserimento sono state diramate le caratteristiche proprio nei giorni scorsi. Tutto questo, mentre gli esodati ancora a piedi attendono di scoprire se e quanto dovranno versare entro fine mese, naturalmente senza avere la benché minima certezza di ricevere la pensione nel prossimo futuro. Perciò, i sindacati hanno già annunciato una manifestazione congiunta per sabato 22.

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