Multe, ecco i rincari per 2013 e 2014: il massimo da quattordici anni

Redazione 02/01/13
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Non solo tasse con l’inizio del 2013, ma purtroppo il tenore è sempre negativo: stavolta, tocca ai rincari. Oltretutto, l’aumento della spesa per uno dei capitoli più invisi a tutti i cittadini, e in particolare a motociclisti e automobilisti: le contravvenzioni.

Dal primo gennaio, infatti, è partito inesorabile il rincaro delle multe al 5,4%, che si applica regolarmente ogni due anni, allo scoccare della mezzanotte che apre il nuovo calendario.

Così, da ieri, un divieto di sosta non costerà più 39 euro, ma 41: è uno degli effetti delle multe più salate, tra le batoste più inattese e antipatiche per i contribuenti, già alle prese, fino a pochi giorni or sono, con l’Imu e in procinto di affrontare il nuovo macigno fiscale della Tares.

Va bene che il ventre delle casse pubbliche è sempre più ingordo, ma perché – si chiederà il cittadino – regolarizzare per legge la crescita delle multe stradali proprio ogni due anni?

Si tratta, molto semplicemente, di un adeguamento previsto in base alla crescita dei prezzi al consumo: all’aumentare dell’inflazione, cresce parallelamente l’importo richiesto per le trasgressioni del Codice della strada, così come stabilito dall’articolo 195 del Codice stesso.

La spinta del caro multe, però, non è sempre identica: a dicembre, allo scadere delle tariffe, il governo ha l’incombenza di definire i nuovi parametri per le sanzioni pecuniarie per comportamenti scorretti in carreggiata, basandosi proprio sugli indicatori evidenziati dall’Istat.

Quest’anno, nonostante la lunga attesa del provvedimento correlato, per via degli ingorghi nelle aule parlamentari e le successive dimissioni dell’esecutivo, la mannaia delle multe ha colpito duro. Con il decreto interministeriale dello scorso 19 dicembre, pubblicato solo nella Gazzetta ufficiale di san Silvestro, è stato dato l’0k al rincaro più elevato da 14 anni a questa parte, più del doppio del precedente, rimasto in vigore per gli anni 2011 e 2012.

Così, oltre alla multa “classica” per divieto di sosta, vedono schizzare il proprio ammontare verso l’alto anche le contravvenzioni comminate per assenza di cintura (da 76 a 80 euro), o per utilizzo di telefonino senza viva voce o auricolare alla guida (da 152 a 160 euro), o l’eccesso di velocità al di sotto dei 40 chilometri orari (da 159 a 168 euro).

Un coro di voci critiche si è alzato contro questo inasprimento, una vera doccia gelata per gli automobilisti che già, oltre a un fisco mai così famelico, devono fronteggiare anche i rincari dei carburanti, dei pedaggi autostradali e, in alcuni casi, delle coperture assicurative.

Un aumento biennale del 5,4% delle sanzioni di cui non si sentiva assolutamente il bisogno e che servirà solo ad alimentare le casse dello Stato e degli enti territoriali. Non è stata accolto il nostro appello al congelamento dei rincari, figurarsi, quando si tratta di incassare, non c’è spazio di discussione“. Liquida così l’Asaps – Associazione amici e sostenitori della polizia stradale – l’avvento delle multe più salate col nuovo anno.

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