Romney e le donne: un raccoglitore pieno di problemi

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Il secondo dibattito presidenziale della campagna elettorale americana 2012 ha avuto come protagonisti indiscussi non tanto i candidati alla presidenza, quanto i “raccoglitori pieni di donne” che Mitt Romney ha menzionato nel rispondere alla domanda di una ragazza nel pubblico, Katherine Fenton, riguardo a cosa i due contendenti intendano fare per eliminare le disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro.

L’infelice uscita di Romney è diventata un tormentone virale sui social media durante il dibattito, quando si è verificata la corsa all’acquisto di domain names collegati alla frase del candidato repubblicano. Il trend sta continuando ad impazzare con varie pagine Facebook aperte per l’occasione e una miriade di twitter accounts satirici che ormai contano centinaia di migliaia di followers. I più gettonati sono @BindersofWomen, @Romneys_Binder, @RomneyBinders, insieme con il Tumblr bindersfullofwomen.tumblr.com che ha inondato google images di spassosi fotomontaggi riguardanti i raccoglitori del governatore.

L’ultima frontiera del fenomeno sono le recensioni-parodia sulle pagine del popolarissimo sito di eCommerce Amazon sul quale, nella sezione del reparto cartoleria dedicata alla vendita di quaderni ad anelli, si stanno sommando i commenti pungenti degli utenti. “Come donna e madre, AMO questo raccoglitore! Mi tiene al mio posto, fa sì che io prepari la cena per tempo e costa solo il 72% del prezzo delle sue versioni maschili!”, scrive una user che si firma LeeBo, dalla North Carolina, alludendo alla differenza che le donne americane riscontrano ogni mese nelle loro buste paga, più leggere di quelle dei loro colleghi maschi del 28%.

Il divario tra il salario medio delle donne americane rispetto a quello degli uomini era in effetti il vero fulcro della domanda posta dalla Fenton, maestra d’asilo di 24 anni ed elettrice indecisa, che a Newsday ha dichiarato di essere rimasta poco soddisfatta dalle risposte di entrambi i candidati alla presidenza: “La mia domanda riguardava i loro piani per eliminare il problema, invece entrambi hanno parlato soltanto di quello che in passato hanno cercato di fare a riguardo.”

Quanto alla pertinenza della sua risposta, Romney avrebbe potuto fare di meglio anche a livello di contenuti. Pur non rispondendo in modo diretto alla domanda della Fenton, Obama ha menzionato il Lilly Ledbetter Fair Pay Act, un provvedimento che estende il diritto delle lavoratrici a fare causa alle aziende in caso di discriminazioni salariali. L’atto in questione è stata la prima legge approvata da Obama al suo ingresso alla Casa Bianca nel 2009. Il governatore del Massachusetts, invece, ha raccontato di come dopo la sua elezione nel 2002 lui avesse commissionato ad associazioni per la promozione dell’inclusione femminile nel mondo del lavoro i suddetti “raccoglitori” pieni di curricula di donne qualificate a far parte del suo gabinetto.

L’associazione a cui Romney ha alluso, MassGAP, ha tenuto a specificare che i “quaderni” erano stati compilati ben prima dell’elezione e presentati sia a lui che alla concorrente al seggio Shannon O’Brien.

David Bernstein, il reporter del Phoenix che per primo ha portato all’attenzione della stampa USA il fatto che Romney stesse assumendosi il merito di una ricerca che non aveva affatto commissionato, ha inoltre rincarato la dose affermando che “Romney ha assunto dirigenti donne solo per dipartimenti e agenzie che non riteneva particolarmente importanti” e che “nessuna donna è stata incaricata di posizioni chiave come il bilancio o lo sviluppo economico”.

L’altro concetto espresso dal governatore riguardo alla necessità di garantire alle donne la flessibilità di orari di cui hanno bisogno perché possano tornare a casa in tempo per preparare la cena ha costituito il tocco finale nel dipingere il ritratto del candidato repubblicano come retrogrado e sessista. “Oddio, un flashback agli anni ’80!”, ha scritto un blogger di Policymic che ha anche colto l’occasione di rispolverare un altro tormentone vintage del maschilismo a stelle e strisce: lo spot del profumo Enjoli. Appunto negli anni ’80 il suddetto profumo veniva pubblicizzato come il regalo perfetto per la donna in carriera, che lavora e guadagna, ma senza permettere che, come recita lo slogan, “tu dimentichi di essere un uomo”. La modella dello spot piroetta sullo schermo con il tailleur e la ventiquattrore, poi si trasforma in mamma perfetta armata di padella e libro di fiabe, e infine volteggia in un abito sexy in stile Marylin Monroe. Eccola là la donna ideale dei repubblicani, biondissima come Ann Romney. Touché.

Francesca Giuliani

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