Napolitano e Monti. Pilade e Batillo?

Angela Bruno 19/08/12
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L’ associazione nazionale magistrati si preoccupa del giudizio di Monti che, preannunciando abusi, ha ritenuto ‘grave’ il fatto che le telefonate di Napolitano siano state intercettate dalla procura di Palermo”.

Un giudizio dato da un incompetente? Sì, è un giudizio dato da un incompetente. Lo è perchè secondo le regole vigenti, che l’insolito giudicante dovrebbe conoscere e rispettare, questi abusi sono oggetto di diverse procedure di controllo.

E lo dice anche l’associazione nazionale magistrati:  ”La questione relativa alle procedure cui assoggettare le intercettazioni indirette dei colloqui del presidente della Repubblica e’ oggetto di un conflitto di attribuzione, in merito al quale e’ doveroso attendere la decisione della Corte Costituzionale”.

E auspica bene l’associazione quando auspica che  ”ogni eventuale riforma del regime delle intercettazioni, pur diretta a tutelare il diritto alla riservatezza dei soggetti estranei al procedimento, salvaguardi il pieno utilizzo di tale indispensabile strumento d’indagine, senza peraltro comprimere il legittimo diritto di cronaca”.

Le parole di Monti  sono  indigeste anche a Ingroia che, intervistato nel programma KlausCondicio, in onda su You Tube, dice:  ”Questi anni sono stati teatro di reciproche accuse e invasioni di campo. Io credo pero’ che da parte nostra, della magistratura, non ci siano mai stati sconfinamenti; semmai ci sono stati da parte della politica. Detto questo, mi auguro che al piu’ presto possibile si stabilisca un clima di maggiore collaborazione istituzionale … Ho apprezzato le dichiarazioni del premier Monti quando, il 23 maggio scorso, in occasione della commemorazione di Capaci, ha sostenuto che l’unica ragion di Stato e’ quella dell’accertamento della verita’. Non condivido invece le ultime rilasciate dal nostro presidente del Consiglio sull’operato della Procura di Palermo, ma ovviamente ognuno ha il diritto di sostenere le proprie opinioni”.

E Grillo? Che dice Grillo? Grillo  sul suo blog si dice contrario alla “guerra alle mosche” e  aggiunge : “Rigor Montis ha due preoccupazioni. La prima e’ l’evasione fiscale, la seconda sono le intercettazioni” e propone a Monti di “iniziare la guerra dai bilanci dei partiti, da quelli delle cooperative di ogni colore, prenda in mano l’elenco degli scudati e gli faccia sputare ogni euro evaso con la stessa energia con la quale Equitalia si catapulta sui cittadini che non pagano, spesso per errore, qualche centinaio di euro, faccia per decreto leggi anti corruzione e per punire severamente il falso in bilancio, risolva gli intrecci incestuosi della Borsa”.

Tutti contro Monti? No, qualcuno canta e batte mani.

Vediamo come canta e batte mani il capogruppo del Pdl: “Dopo quello che ha detto il premier, la politica della giustizia, che viene ad avere un momento di confronto assai importante al Senato, deve certamente andare al di la’ sia delle ipotesi di sfiducia individuali sia anche della riproposizione della fiducia come avvenne alla Camera in modo da bloccare il confronto di merito”.

E ancora, canta e batte mani rivolgendosi alla Severino: “Se il ministro vuole seguire le indicazioni di Monti ha tutte le possibilita’ per comporre in modo equilibrato il trittico cioe’una legge effettiva e non mistificata sulle intercettazioni come ha affermato oggi Monti stesso e poi da un lato apportare qualche modifica nel senso da noi richiesto sull’anticorruzione e dall’altro lato altre modifiche sulla responsabilita’ civile dei giudici”.

Il Pd invece, con Giorgio Merlo, sussurra la filastrocca: “Il tema delle intercettazioni non puo’ non essere affrontato e risolto a livello legislativo. Con due principi da rispettare, pero’. Innanzitutto le intercettazioni sono uno strumento investigativo indispensabile per il lavoro della magistratura. Ma, al contempo, va riaffermato il postulato che delle intercettazioni se ne deve fare un uso corretto e non devono mai diventare un abuso. Due condizioni essenziali per non trasformarle in un dogma intoccabile e da venerare tutti i giorni”.

Bella pantomima latina! Bella orchestica domestica! Pilade e Batillo ballano e cantano la tragedia e la ballano e cantano in commedia.

Anch’io come l’associazione nazionale magistrati e come Ingroia ho la mia umile speranza. Spero nelle parole di Lincoln “Puoi imbrogliare tutta la popolazione alcune volte, o imbrogliare parte della popolazione tutte le volte, ma non si può imbrogliare tutte le volte tutta la popolazione”. L’imbroglio è cosa assai triste, è più di un dolore che duole. Ma a voler sperare, si può perdonare al di là del bene e del male?

Angela Bruno

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