Terremoto, oggi il piano d’azione: l’Emilia Romagna chiede aiuti e contributi

Redazione 30/05/12
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Ancora decine e decine di scosse di assestamento, nella notte appena trascorsa. La pianura-emiliano lombarda colpita dal terribile sisma di questi giorni continua ad essere sotto choc, visto che nel suo epicentro, tra Modena, Mirandola e Cavezzo, sono venuti letteralmente giù case e capannoni aziendali e che il bilancio del terremoto è salito a 16 morti, un disperso e 350 feriti.
Mario Monti ha fissato per oggi una riunione d’emergenza del Consiglio dei Ministri, alla quale parteciperanno il prefetto Gabrielli e i maggiori rappresentanti emiliano-romagnoli.
Ed è nell’ottica degli interventi urgenti da effettuare nelle zone colpite, che ci si attende un decreto ad hoc, e immediato, pronto a definire il piano d’azione.
La Giunta regionale, su proposta del presidente Vasco Errani, ha definito ieri pomeriggio i punti fondamentali per mettere in sicurezza il territorio, avviare la ricostruzione e far ripartire le imprese ed il lavoro nei territori colpiti dal sisma.
Nel dettaglio, la Regione chiede al Governo di prevedere, come primo provvedimento, la sospensione delle imposte, dei tributi e dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i cittadini e le imprese (industria, agricoltura, artigianato, commercio e turismo) delle zone colpite dal terremoto.
Sul versante delle imprese e per favorire la ripresa delle attività si chiede, inoltre, il riconoscimento degli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga; la disponibilità delle garanzie offerte dal fondo centrale per favorirne la liquidità a breve e la disponibilità di finanziamenti a lungo termine, e un fondo di risorse dedicato a tasso zero per gli interventi di ricostruzione, ripristino e messa a punto dei beni danneggiati.
Secondo la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, inoltre, sono necessarie nell’immediato la proroga sia degli sfratti sia dei termini per l’ultimazione degli impianti fotovoltaici e di energia rinnovabile; la sospensione dei pagamenti delle rate di tutti i mutui e finanziamenti e l’esclusione dal patto di stabilità degli enti locali colpiti, nonché delle scadenze dei progetti previsti da provvedimenti nazionali, come quello sui distretti produttivi.

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