Anm, Sabelli nuovo presidente

Redazione 26/03/12
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È Rodolfo Sabelli, il pm romano dell’inchiesta sulla P3, il nuovo presidente della Anm (Associazione nazionale magistrati).

Prende il posto di Luca Palamara e, come lui, è un rappresentante di Unicost (Unità per la Costituzione), la corrente di centro delle toghe. Sabelli guiderà una giunta fondata sull’alleanza con Area, il cartello elettorale tra i due gruppi di sinistra Magistratura democratica e il Movimento per la giustizia.

Resta all’opposizione Magistratura Indipendente, la corrente più moderata delle toghe.

Centrale per la nuova giunta è la questione morale in magistratura; ma l’attenzione sarà anche rivolta alle condizioni di lavoro dei magistrati. E le prime battaglie saranno sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla questione della corruzione, con la richiesta già esplicitata dal nuovo segretario, Maurizio Carbone – il pm di Taranto che ha indagato sul suicidio del portiere di via Poma, Pietrino Vanacore, e che in giunta rappresenta Area – di “incidere in maniera seria sul regime della prescrizione”.

Nella giunta per la prima volta ci sono cinque donne: tra loro Anna Canepa, che è vicepresidente, e Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ,vittima del terrorismo nel 1980.

Intanto, la giunta si dà i primi compiti. “Incidere in maniera seria sul regime della prescrizione, soprattutto per quanto riguarda i reati contro la pubblica amministrazione”. È quello che chiederà l’Anm alla politica. Lo ha detto il segretario, Maurizio Carbone, spiegando che i magistrati solleciteranno anche una “forte depenalizzazione”, anche come strumento per migliorare le condizioni di lavoro degli uffici giudiziari.

Anche sulla riforma della responsabilità civile dei magistrati le toghe sono pronte a dare battaglia: “E’ una partita che giochiamo nell’interesse di tutti i cittadini, perché la responsabilità diretta rischia di rendere il magistrato meno autonomo”.

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