Veneto City: opportunità o speculazione?

Scarica PDF Stampa
Alla fine anche Zaia ha firmato: Veneto City si farà e i lavori inizieranno entro la fine del 2012.

Comitati e oppositori giurano battaglia a Veneto City, il mega-polo immobiliare che sorgerà in provincia di Venezia, tra Dolo e Pianiga (un’area di 715 mila metri quadrati pari a 105 campi da calcio).

Per i sostenitori del progetto sarà il polo terziario del Nordest. Mentre per gli oppositori l’ennesima colata di cemento, che inciderà pesantemente sugli equilibri già compromessi della Riviera del Brenta.

La Regione Veneto può attuare Accordi di Programma ai sensi dell’art. 32 della Legge Regionale n. 35 del 29 novembre 200. In particolare al comma 1:”… per l’attuazione organica e coordinata di piani e progetti che richiedono per la loro realizzazione l’esercizio congiunto di competenze regionali e di altre amministrazioni pubbliche, anche statali ed eventualmente di soggetti privati , il Presidente della Giunta regionale può promuovere la conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento.

Attualmente ci e’ dato sapere la scatola ma non il contenuto, pertanto negozi, servizi, uffici, strutture ricettive etc. che andranno a costituire questo colosso non sono ben identificati.

La gente del posto e’ preoccupata, non sa cosa li attenda e laddove provino a varcare le porte dei Consigli Comunali con i propri rappresentanti non vengono ascoltati se non addirittura respinti.

C’e’ veramente poca trasparenza, si sa solo che il costo dell’intervento ammonta a circa 2 miliardi di euro.

La zona industriale di Dolo continua ad essere spopolata di attività imprenditoriali. I centri della Riviera del Brenta vedono pian piano spegnersi insegne di negozi, che non riescono a sopravvivere.

Ma allora Veneto City sarà la nuova cattedrale nel deserto?

Secondo gli urbanisti puri la creazione di queste nuove città non e’ arrestabile. Ma non sarebbe il caso forse di rivalutare quanto già costruito, soprattutto in questo momento di crisi?

Roberta Lazzari

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento